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La tribù indiana degli Shompen, © Anthropological Survey of India La tribù indiana degli Shompen, © Anthropological Survey of India 

India, a rischio genocidio la tribù incontattata degli Shompen

Il pericolo arriva da un vasto progetto di urbanizzazione dell'isola di Gran Nicobar. Lo denuncia l’organizzazione in difesa delle popolazioni remote del pianeta, Survival International che, insieme a decine di studiosi internazionali, ha scritto al governo indiano per fermare l'operazione

Paola Simonetti – Città del Vaticano

Le dense foreste interne dell’isola di Gran Nicobar, nell’Oceano Indiano, sono la loro dimora. Una casa antica di secoli, difesa mantenendo equilibri naturali perfetti. Eppure, gli Shompen, uno dei popoli indigeni più remoti della Terra, rischiano di essere cancellati dal pianeta, con una brutale violazione del diritto di sopravvivenza nelle loro terre di nascita.

Urbanizzazione selvaggia

A minacciarli è un progetto da 9 miliardi di dollari del governo indiano che prevede la costruzione di un gigantesco porto, una città, un aeroporto, una zona industriale, una centrale elettrica e l’arrivo di 650.000 coloni. L’organizzazione Survival International, insieme a 39 studiosi internazionali, ha denunciato con forza alle autorità locali che l’operazione sarebbe fatale per questi nativi indiani: “Se il progetto andasse avanti, anche in forma più ridotta - hanno affermato gli esperti, provenienti da istituzioni accademiche di tredici Paesi - crediamo  che sarebbe una condanna a morte per gli Shompen, equivalente al crimine internazionale di genocidio”.

Malattie sconosciute come killer

Una delle più pericolose minacce, secondo gli studiosi, potrebbe arrivare dalle patologie portate dai coloni. "Il semplice contatto tra gli Shompen, che hanno poche, o nessuna, difese immunitarie verso le malattie infettive importate e coloro che provengono dall’esterno - hanno spiegato gli esperti - porterà con certezza a un forte crollo della popolazione. Ne seguirà la morte di massa dell’intero popolo". 

La salvezza con l’abbandono del progetto

L’unica possibilità di sopravvivenza per gli Shompen, dunque, secondo Survival International e gli studiosi internazionali, è l’abbandono del progetto di urbanizzazione dell’isola di Gran Nicobar, con la richiesta che i diritti di proprietà territoriale di questi indigeni sulle loro terre ancestrali siano riconosciuti. Stando ai dati dell’organizzazione, oltre 7.000 persone hanno già scritto al governo indiano per sostenere l'appello. “Questo è un chiaro avvertimento a cui il governo indiano deve prestare ascolto - ha dichiarato la direttrice generale di Survival International, Caroline Pearce - procedere con il progetto per Gran Nicobar distruggerà l’isola in cui vivono gli Shompen, causandone lo sterminio”.

 

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27 febbraio 2024, 11:25