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Il deposito petrolifero nella regione russa di Bryansk colpito dai droni ucraini Il deposito petrolifero nella regione russa di Bryansk colpito dai droni ucraini  (AFP or licensors)

Droni ucraini colpiscono la Russia, esercitazione della Nato con 90mila uomini

A quasi un mese dal secondo anniversario dell’invasione Russa dell’Ucraina, non accenna a placarsi il conflitto tra Kyiv e Mosca. Nelle ultime 24 ore colpiti diversi obiettivi in territorio russo e Mosca ha bombardato numerose località ucraine vicine al fronte. L’Europa discute degli aiuti militari, mentre la Nato si prepara alla più grande esercitazione degli ultimi decenni

Marco Guerra – Città del Vaticano

Da giovedì proseguono gli attacchi con droni dell’Ucraina sul territorio russo. Oggi fonti ucraine hanno rivendicato un attacco contro un deposito di petrolio in Russia, nella città di Klintsi, nella regione di Bryansk. Il governatore locale russo aveva riferito in precedenza che i droni erano stati respinti ma che uno era riuscito a sganciare munizioni che hanno provato l'incendio del deposito, appartenente alla società Rosneft. Ieri, 18 gennaio, l'intelligence militare ucraina non ha confermato né smentito la paternità dell'attacco con droni ad un deposito di petrolio a San Pietroburgo e su altri obiettivi vicino Mosca, ma ha sottolineato che questa azione dimostra "un nuovo livello di qualità" dei mezzi di distruzione. Il nemico, spiega un portavoce dell’esercito, ha motivo di preoccuparsi per le sue installazioni militari. Secondo lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, la Russia ha perso 374.520 dall'inizio della guerra. Il comandate delle Forze armate unite di Kyiv riferisce invece che La Russia mantiene circa 21.800 militari vicino al confine settentrionale con l'Ucraina. “Le unità nemiche conducono costantemente ricognizioni – aggiunge -, bombardano le zone di confine e aumentano attivamente le attrezzature ingegneristiche e fortificate dell'area".

La Russia bombarda le città vicino al fronte

Si registrano intanto nuovi bombardamenti anche da parte di Mosca. Una persona è morta e cinque sono rimaste ferite nei raid russi nelle ultime 24 ore in Ucraina. La città di Kherson è stata colpita almeno 11 volte. Le forze russe hanno anche attaccato le regioni di Zaporizhzhia, Sumy, Dnipropetrovsk, Mykolaiv e Donetsk, causando danni agli edifici, ma nessuna vittima. Mosca rivendica inoltre la conquista del villaggio di Veseloye, nella regione orientale di Donetsk.

Guterres incontrerà Lavrov

Sul piano diplomatico si segnala l’annuncio dell’incontro, che si terrà la prossima settimana a New York, tra il segretario generale delle Nazioni unite, Antonio Guterres, e il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, in occasione delle riunioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu dal 22 al 22 gennaio. Intanto il fronte dei Paesi alleati di Kyiv, nonostante le spaccature, continua ad assicurare sostegno militare. La questione degli aiuti all’Ucraina sarà all'ordine del giorno del Consiglio Affari Esteri dell'Unione Europea, in programma lunedì prossimo, dove, secondo le indiscrezioni, sarà mappata la reale entità dei contributi già trasferiti e di quelli futuri messi a disposizione dai vari Paesi. Secondo un fonte diplomatica, resta da vedere l’effettivo impegno che sarà profuso da Francia, Italia e Spagna.

Paesi baltici ribadiscono sostegno all’Ucraina

Intanto l’Ungheria ribadisce che gli aiuti devono essere solo su base annuale e fuori dal bilancio Ue. “Se vogliamo aiutare l'Ucraina, facciamolo al di fuori del bilancio dell'Ue e su base annuale. Questa è l'unica posizione democratica a soli 5 mesi dalle elezioni”, ha scritto in un post su X il premier magiaro Viktor Orban. Dal canto suo l'Assemblea baltica (di cui fanno parte Estonia, Lettonia e Lituania) ha adottato stamane una dichiarazione in cui esprime il pieno appoggio all'Ucraina fino alla vittoria e chiede un'azione europea immediata in tal senso. Nel testo viene sottolineata l'importanza strategica di fornire tempestivamente all'Ucraina sostegno militare, finanziario e politico. Da segnalare anche che il presidente francese Emmanuel Macron, in un colloquio telefonico con l'omologo ucraino Volodymyr Zelensky, "ha confermato la sua intenzione di visitare l'Ucraina a febbraio"

Al via esercitazione Nato senza precedenti

In questa corniche la Nato avvierà la prossima settimana la sua più grande esercitazione militare degli ultimi decenni, che coinvolgerà 90 mila soldati e metterà alla prova per mesi la capacità degli alleati di impegnarsi in un eventuale conflitto con un avversario come la Russia. “Steadfast Defender 2024” durerà fino alla fine di maggio e coinvolgerà unità di tutti i 31 Paesi membri dell'Alleanza più la Svezia, candidato membro. Lo ha spiegato ieri il generale americano Christopher Cavoli, comandante supremo alleato della Nato in Europa. L'esercitazione si estenderà dal Nord America fino al confine orientale della Nato e coinvolgerà 50 navi militari, 80 aerei e oltre 1.100 veicoli da combattimento.

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19 gennaio 2024, 12:56