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Il terremoto che ha colpito Herat e le sue province il 7 e l'11 ottobre ha lasciato più di  154.000 senza casa o gravemente danneggiate Il terremoto che ha colpito Herat e le sue province il 7 e l'11 ottobre ha lasciato più di 154.000 senza casa o gravemente danneggiate  (AFP or licensors)

Unicef, all’Afghanistan 80 tonnellate di aiuti

Dopo il terremoto che ha devastato Herat e le sue province, l’Agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia invia rifornimenti medici per bambini, donne incinte e famiglie. I finanziamenti arrivano dalla Banca Asiatica per lo Sviluppo

Luana Foti – Città del Vaticano

Medicinali, attrezzature mediche, kit ostetrici e chirurgici sono appena arrivati a Kabul con un volo partito dal magazzino dell’Unicef di Copenaghen. Si parla di oltre 80 tonnellate di aiuti per circa 43.000 famiglie. “Gli aiuti medici che sono arrivati a Kabul sono un’ancora di salvezza per migliaia di bambini e famiglie che hanno bisogno immediato di assistenza salvavita in seguito ai devastanti terremoti”, ha dichiarato Fran Equiza, rappresentante dell’Unicef in Afghanistan. Gli aiuti sono stati finanziati dalla Banca Asiatica di Sviluppo, la banca regionale multilaterale formata da 67 Stati membri. 

La catastrofe

Le diverse scosse di terremoto di magnitudo fino a 6.3 gradi che hanno fatto tremare la terra di Herat e le sue province il 7 e l’11 ottobre hanno portato l’Afghanistan sull’orlo della catastrofe umanitaria. Già il Paese versava in difficili condizioni socio-economiche dopo l’instaurazione del regime talebano nel 2021. Più della metà della popolazione afghana, secondo l’Unicef, ha bisogno di aiuti umanitari, i bambini sono più di 15 milioni. “Le squadre dell’Unicef sul campo stanno distribuendo aiuti fondamentali per i bambini e le famiglie in questo momento critico. Con l’inverno alle porte, abbiamo estremo bisogno di supporto, poiché i bambini delle aree più colpite sono sull’orlo del collasso”, spiega Fran Equiza mentre l’organismo chiede ulteriori finanziamenti per aiutare 96 mila bambini in gravi difficoltà.

Un fragile scenario naturale

Trovandosi vicino alla congiunzione delle placche tettoniche eurasiatica e indiana, lo Stato afghano è regolarmente colpito da terremoti che, insieme a inondazioni e vari disastri naturali rendono strutturalmente precaria la tenuta del Paese. Ma, le ultime due scosse sismiche hanno portato un’inedita devastazione nelle zone interessate, alcune delle quali completamente rase al suolo. Nei tre distretti più colpiti, circa 154 mila persone hanno perso le case o queste sono state gravemente danneggiate. Per questo, l’Unicef ha anche inviato 300 Tende ad Alta prestazione multiscopo da usare per le scuole, cliniche mediche, strutture per la nutrizione, punti di distribuzione e spazi a misura di bambino. La preoccupazione più recente riguarda l’inverno imminente, tipicamente rigido, difficile da affrontare per una parte della popolazione che ha perso le proprie case durante il sisma e già provata da una lunga siccità e da livelli allarmanti di malnutrizione.

L’azione di soccorso dell’Unicef

Le 80 tonnellate di attrezzature mediche appena ricevute dalla popolazione afghana, sono gli ultimi di una serie di aiuti che l’Unicef sta fornendo al paese guidato dal regime talebano. Ad oggi ha assicurato forniture essenziali di acqua e servizi igienici a oltre 17.800 persone e a 9.100 persone acqua potabile. È riuscita anche a consegnare 10.400 indumenti invernali e kit per le famiglie con forniture domestiche e dato assistenza in denaro a 1.193 famiglie. L’azione umanitaria dell’organismo delle nazioni unite non si ferma qui e per i prossimi tre mesi è previsto un piano di aiuti che raggiungerà 200 mila persone, tra cui 96 mila bambini, che vivono nelle aree più vulnerabili e devastate dal terremoto della provincia di Herat.

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26 ottobre 2023, 13:00