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Prima edizione di Cinema In Verde all'Orto Botanico di Roma Prima edizione di Cinema In Verde all'Orto Botanico di Roma 

Cinema In Verde, l’ambiente attraverso le storie

Sarà dal 28 settembre al 1° ottobre all’Orto Botanico il primo Festival di cinema ambientale di Roma. Proiezioni, workshop e dibattiti che hanno al centro una presa di consapevolezza sulle questioni riguardo la sostenibilità che coinvolgono anche il sociale. Simonetta Lombardo, direttrice di Silverback, l'agenzia che ha realizzato il progetto: “La situazione è drammatica e occorre spingere all'azione. Vogliamo pensare che si possa avere speranza, parole nuove e idee nuove a partire dalle storie”

Camilla Dionisi – Città del Vaticano

Roma apre le porte a Cinema In Verde, il primo festival di vere e proprie pellicole che presenterà film inediti e internazionali riguardo temi ambientali. L’iniziativa prenderà il via il 28 settembre e si concluderà il 1° ottobre: la location è l’Orto Botanico di Roma, che ospiterà presentazioni e dibattiti con esperti e ambientalisti e anche un concorso con sei film in gara, il cui vincitore verrà premiato l’ultima sera. La mattina invece è dedicata soprattutto agli studenti di cinema e di scienze ambientali e naturali: ci saranno giornalisti e film maker che parleranno di come si organizza, come si pensa e come si realizza un documentario ambientale. Per Simonetta Lombardo, direttrice di Silverback, l'agenzia che ha ideato e realizzato il progetto di Cinema In Verde: “L'idea al centro è quella di promuovere, far vedere e amare i film che parlano di ambiente come in un racconto. Abbiamo scelto l'Orto Botanico perché è uno dei posti più belli della Capitale. È un centro di ricerca importante anche a livello internazionale, occupandosi di botanica e di protezione delle foreste”.

Ascolta l'intervista con Simonetta Lombardo

Un progetto di sensibilizzazione che parte dal cinema

Simonetta Lombardo spiega che l'arte del cinema ha la capacità di sensibilizzare su tematiche importanti come quella dell'ambiente attraverso le storie. “Tutti noi sappiamo quello che sta succedendo a livello ambientale e siamo preoccupati da questo, ma tendiamo a non pensarci. La percezione delle persone nella nostra cultura è fortemente collegata al racconto delle storie personali”. “Le questioni ambientali – continua Lombardo – sono parte della nostra vita, anche se qualche volta non ce ne rendiamo conto. I dati e le statistiche sono importantissimi per capire quanto la situazione sia drammatica e spingerci all'azione. La questione ambientale è strettamente collegata con quella sociale: le storie, infatti, cambiano il nostro modo di pensare. Vogliamo pensare che si possa avere speranza, parole nuove e idee nuove proprio a partire da queste”.

Prendere coscienza per un’azione volta al futuro

Il Festival vuole parlare a tutti ed è pensato per un pubblico vastissimo. I giovani sono chiamati a raccolta ma non solo. “La verità – sottolinea Lombardo – è che tutti quanti insieme dobbiamo cambiare le cose, poiché è un tema che percorre tutte le generazioni. I dati e le statistiche ci hanno fatto capire quanto il clima stia cambiando, quanta biodiversità perdiamo, quanto respiriamo male. Le cose possono essere cambiate da attività che ci mettono insieme e che ci permettono di fare. Al di là delle storie, noi crediamo che sia importante, per avere un'idea di futuro, riuscire a sporcarsi le mani: piantare un albero e proteggerlo è un modo per capire e per fare un balzo di consapevolezza. Ed è proprio questo che ci piacerebbe accadesse – conclude – cioè che le persone uscissero dal Festival sapendo che ci sono delle cose da fare e che possono farle, a partire da oggi”.

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22 settembre 2023, 14:47