Cerca

Il ponte di Kerch Il ponte di Kerch

Ucraina, gli Usa: abbiamo prove dei crimini russi

A Kyiv sono stati intercettati e distrutti decine di missili russi e, mentre il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, parla di una rapida riannessione della Crimea, il presidente americano Joe Biden sarebbe pronto a comunicare le prove dei crimini russi alla giustizia internazionale

Beatrice D'Ascenzi – Città del Vaticano

In Ucraina ancora una notte all’insegna degli attacchi russi. La contraerea di Kyiv ha neutralizzato 36 missili da crociera russi. Secondo la 'Ukrainska Pravda' in particolare, i razzi abbattuti sarebbero di diverso tipo: tre dei missili colpiti dall’esercito ucraino sarebbero di tipo Kalibr e 33 razzi, invece, risponderebbero al modello Kh-101 / Kh-555.  Il presidente Zelenskyy ha ringraziato i militari per la pronta reazione all’attacco russo sulla capitale, evidenziando come le istituzioni siano al lavoro “per garantire che i soldati abbiano sempre più opportunità di proteggere l'Ucraina, le nostre città e la nostra gente. Oggi non fa eccezione".

La riannessione della Crimea

Zelenskyy ha poi dichiarato che l'Ucraina riuscirà a riconquistare rapidamente la Crimea, annessa da Mosca nel 2014 e collegata al territorio russo dal ponte di Kerch, uno degli obbiettivi più caldi del conflitto in corso. Il presidente ha avvertito quindi "gli occupanti russi di considerare il fatto di ritirarsi, mentre il ponte di Crimea è ancora in qualche modo operativo", afferma l’agenzia Ukrinform. Il capo di Stato, insieme alla sua intelligence starebbe mettendo a punto un elenco di manovre in grado di riconsegnare nelle mani ucraine la terra contesa. Il cuore di queste misure, secondo Zelensky risiederebbero in “Passi completi: sicurezza, economia e sociale. Possiamo reintegrare rapidamente la Crimea nel tessuto statale dell'Ucraina", concludendo poi che "La Russia perderà questa guerra e nessun missile la salverà".

La decisone di Biden

Intanto il presidente americano, Joe Biden, avrebbe dato ordine di iniziare a condividere le prove dei crimini di guerra russi in Ucraina con la Corte penale internazionale dell'Aia (Cpi), di cui gli Stati Uniti non sono parte. A riferirlo è il New York Times, che sottolinea come la decisione, presa da Biden nei giorni scorsi, è arrivata dopo mesi di confronto con i vertici del Pentagono. Quali informazioni gli Stati Uniti condivideranno dipenderà da ciò che il procuratore della Cpi richiederà per le indagini, ha spiegato la fonte. Un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale non ha commentato direttamente la decisione, ma ha detto che Biden "è stato chiaro: ci deve essere responsabilità per gli autori e i facilitatori di crimini di guerra e altre atrocità in Ucraina.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

27 luglio 2023, 10:02