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Enea Ferroni insieme ad un istruttore a Piazza di Siena a Roma Enea Ferroni insieme ad un istruttore a Piazza di Siena a Roma 

Guardare oltre la disabilità, una sella speciale per far cavalcare Enea

Il sogno realizzato di un giovane affetto da grave invalidità motoria, grazie al Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio che, in collaborazione con la Federazione Italiana degli Sport Equestri, ha realizzato una sella speciale. Ora il ragazzo potrà praticare equitazione, la sua "ragione di vita"

Marina Tomarro - Città del Vaticano

Enea ha 32 anni e una grande passione per l’equitazione. Ha un cavallo di nome Apache e insieme a lui trascorre ore felici. Cavalca nonostante sia affetto da tetrapelgia, senza aver paura. Enea Ferroni ha scoperto a 18 anni la grande passione per i cavalli e per l’equitazione, impensabile vista la sua disabilità. A dispetto dei pareri contrari, la sua caparbietà lo ha condotto a coinvolgere il Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio e la Fise, la Federazione Italiana degli Sport Equestri, che assieme hanno creato una sella speciale affinché potesse cavalcare normalmente, e non solo praticare ippoterapia. 

L’idea di una sella solo per lui

“Enea è stato sin da piccolo innamorato dei cavalli - racconta la mamma, Monica Rossi – non si accontentava di fare solo ippoterapia, ma voleva fare proprio equitazione e quindi andare da solo a cavallo, impossibile da fare nei maneggi per chi affetto da una disabilità importante come la sua. Lui non si è arreso e ha convinto tutta la famiglia a portare a casa un cavallo per poter inseguire il suo sogno. Così prima abbiamo preso un somaro e poi successivamente è arrivato Apache, il suo amato cavallo. All'inizio ha cercato di imparare da solo, poi con un’istruttrice accanto. E poi man mano la sua storia ha cominciato a girare, fino ad arrivare a Verona, alla manifestazione Fieracavalli. Da lì è nata l’idea di questa sella speciale, proprio per permettere a Enea di essere autonomo nella cavalcata. “L’idea iniziale parte da alcuni suoi amici appassionati di cavalli – continua a spiegare Monica – con loro ne avevamo fatta una a livello artigianale, che però non era abbastanza sicura per lui. Allora abbiamo contattato la Fise per averne una che che fosse approvata anche da loro, anche perché Enea voleva intraprendere la disciplina sportiva del parareining (una disciplina dell'equitazione americana, che si ispira al lavoro dei cowboy con il bestiame). La Fise a quel punto ha coinvolto il Centro Protesi Inail di Budrio ed è stata creata questa sella specialissima, che consente ad Enea di poter andare a cavallo in totale sicurezza”.

Ascolta l'intervista a Monica Rossi, mamma Enea
La sella speciale di Enea Ferroni presentata durante il concorso ippico di Piazza di Siena
La sella speciale di Enea Ferroni presentata durante il concorso ippico di Piazza di Siena

Il sogno che piano piano diventa realtà

Per Enea questo sport ha voluto dire anche imparare a essere autonomo, a non dipendere sempre dagli altri. “Questo aspetto è fondamentale - sottolinea Monica – lui ha una disabilità importante, la nostra casa è stata strutturata su di lui, con gli apriporte automatici, così che riesce a fare tutte queste cose da solo, fino a salire sul cavallo, anche perché si muove meglio a cavallo che sulla carrozzina. La nostra speranza è che la sua storia sia di esempio per altre persone che soffrono della stessa patologia e magari hanno voglia di avvicinarsi al mondo dell’equitazione”. Mentre Monica parla, accanto a lei Enea si fa sentire, perché vuole intervenire, in fondo stiamo raccontando la sua storia. “Per me – dice – andare a cavallo è una ragione di vita, perché mi permette di esprimermi con la mia disabilità, e ho un grande sogno, che questa passione possa diventare un giorno il mio lavoro!”

Enea Ferroni
Enea Ferroni

Un incoraggiamento per tutti

La storia di Enea è particolarmente importante, perché dona una nuova speranza a chi vive situazioni di disabilità e malattie, ma vorrebbe comunque avvicinarsi al mondo dello sport. “Enea rappresenta la sintesi di quello che dovrebbe avvenire per tante altre storie e realizzare tanti altri sogni - sottolinea Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico – Ci sono persone disabili che, come mi piace evidenziare, sono portatori sani di diritti, come tutti gli altri cittadini. C’è una squadra formata dalla famiglia di Enea che si allarga dalla Federazione degli Sport Equestri, fino al Centro protesi di Budrio, in quanto ognuno di loro ha messo del suo per realizzare questo sogno, che ci dimostra che, allo stesso modo, possono essere realizzati tanti altri desideri simili a questo. Enea è voluto andare oltre l’ostacolo, e la sua risposta in cui spiega che questo sport è per lui la vita, ci deve far riflettere. Noi come famiglia paralimpica operiamo proprio per questo, ed è bello vedere che si sta allargando la percezione di ciò che dovrebbe essere fatto quotidianamente, per garantire rispetto ai diritti di tutte le persone disabili che desiderano fare sport”.

Ascolta l'intervista a Luca Pancalli

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02 giugno 2023, 17:09