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Kosovo, nuove tensioni tra comunità serba e autorità locali. La Nato chiede dialogo

Nel nord si sono verificati violenti scontri, dopo che serbi hanno impedito ai nuovi sindaci di etnia albanese di entrare nei municipi. Almeno dieci i feriti. Belgrado ha messo in allerta le truppe serbe al confine e gli Stati Uniti hanno condannato il duro intervento della polizia

Marco Guerra – Città del Vaticano

La Nato chiede a tutte le parti in causa di smorzare immediatamente le nuove tensioni nel nord del Kosovo tra la comunità serba e le autorità kosovare di etnia albanese. "Esortiamo le istituzioni del Kosovo a smorzare immediatamente le tensioni e chiediamo a tutte le parti di risolvere la situazione attraverso il dialogo. Il contingente Nato Kfor rimane vigile e garantirà un ambiente sicuro", scrive su Twitter la portavoce dell’Allenza Atlantica.

Gli scontri di venerdì

Ieri, 26 maggio, le truppe serbe al confine con il Kosovo sono state messe in massima allerta dal governo di Belgrado a seguito di scontri all'interno del nord del Kosovo tra polizia e gruppi di serbi, che sono la maggioranza in quella parte del Paese. Le violenze sono scoppiate dopo che i serbi hanno cercato di impedire ai funzionari di etnia albanese recentemente eletti di entrare negli edifici municipali di quattro comuni, deve si è recentemente votato. Le elezioni anticipate del mese scorso sono state in gran parte boicottate dall'etnia serba e solo i rappresentanti di etnia albanese o di altre minoranze sono stati eletti nelle cariche di sindaco e nelle assemblee. La polizia del Kosovo ha sparato gas lacrimogeni per disperdere la folla e far entrare i nuovi funzionari negli uffici. Diverse auto sono state date alle fiamme. I funzionari dell'ospedale serbo del Kosovo hanno detto che circa dieci manifestanti sono rimasti feriti. La polizia ha detto che cinque agenti sono rimasti feriti mentre i manifestanti lanciavano granate assordanti e altri oggetti. Un'auto della polizia è stata bruciata.

La condanna degli Usa

In risposta agli scontri, il presidente serbo Aleksandar Vucic ha dichiarato di aver messo l'esercito in "massimo stato di allerta" e ha ordinato un movimento "urgente" di truppe più vicino al confine. Ha inoltre chiesto che le truppe a guida Nato di stanza in Kosovo proteggano i serbi dalla polizia kosovara. Gli Stati Uniti hanno condannato il governo del Kosovo per aver utilizzato la polizia per entrare con la forza negli edifici municipali. "Queste azioni hanno intensificato bruscamente e inutilmente le tensioni, minando i nostri sforzi per aiutare a normalizzare le relazioni tra Kosovo e Serbia e avranno conseguenze per le nostre relazioni bilaterali con il Kosovo", ha detto venerdì il segretario di Stato americano Antony Blinken.

Il monito dell’Ue

Il presidente Vucic ha parlato a una manifestazione venerdì sera a Belgrado, affermando che sarà preservata la pace ma “la Serbia non resterà inattiva nel momento in cui i serbi nel nord del Kosovo verranno attaccati". Vucic ha precedentemente avvertito che Belgrado avrebbe risposto alla violenza contro i serbi e ha intensificato la prontezza al combattimento più volte durante i momenti di tensione con il Kosovo. Negli ultimi mesi gli Stati Uniti e l'Ue hanno intensificato gli sforzi per aiutare a risolvere la controversia Kosovo-Serbia, temendo un'ulteriore instabilità in Europa mentre infuria la guerra in Ucraina. L'Ue ha chiarito sia alla Serbia che al Kosovo che devono normalizzare le relazioni per avanzare nelle loro intenzioni di aderire all’Unione Europea.

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27 maggio 2023, 11:57