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La locandina del Festival Sabir a Trieste dall'11 al 13 maggio 2023 La locandina del Festival Sabir a Trieste dall'11 al 13 maggio 2023

Festival Sabir, a Trieste un evento per la "Libertà di movimento"

Dall' 11 al 13 maggio la città portuale ospiterà uno spazio di riflessione sulle culture mediterranee nei luoghi simbolo dell'Europa. Oliviero Forti, responsabile delle politiche migratorie e protezione internazionale di Caritas Italiana: “Una delle più grandi sfide è quella di provare a parlare di immigrazione senza il peso di una narrazione strumentale”

Beatrice D’Ascenzi – Città del Vaticano

Diritti dei lavoratori migranti, respingimenti, aiuto umanitario e una particolare attenzione ai flussi migratori lungo la "rotta balcanica". Temi importanti, che verranno presentati al pubblico attraverso incontri con ospiti internazionali, attività culturali, eventi musicali, mostre e proiezioni cinematografiche. Sarà questo il Festival Sabir, promosso da Caritas Italiana, Acli, Cgil e Arci, con la collaborazione di Asgi e Carta di Roma, arrivato quest’anno alla nona edizione. L’evento, dall' 11 al 13 maggio, rappresenterà un'occasione per affrontare le tematiche della solidarietà e dei diritti umani, riflettendo su alternative possibili e pratiche innovative offrendo ai partecipanti uno spazio di dialogo e testimonianza. 

Trieste simbolo di incontro

Il titolo di questa edizione, Libertà di movimento, è una scelta fortemente simbolica e “non poteva essere altrimenti visto il luogo scelto per il Festival di quest'anno”, racconta a Vatican News Oliviero Forti, responsabile delle politiche migratorie e protezione internazionale di Caritas Italiana. “Trieste - precisa Forti - costituisce per molti migranti la parte finale di un lungo viaggio", diventato tristemente famoso a causa  dell’emergenza siriana e che "ancora oggi è intrapreso con grande difficoltà dai migranti, che cercano di raggiungere l'Unione europea, ma che trovano lungo il percorso ostacoli e respingimenti a catena che li rimandano indietro per trovarsi poi a ritentare il viaggio, quello che è stato definito un vero e proprio game, l'accesso all'Unione europea”.

Ascolta l'intervista con Oliviero Forti

Una narrazione reale del fenomeno

“Ormai da molti anni - continua il responsabile delle politiche migrantorie Caritas  - insieme alle altre organizzazioni promotrici del Festival, siamo impegnati a garantire uno spazio di riflessione e di confronto sui temi della mobilità, su migrazioni e asilo", argomenti che, quotidianamente, prosegue l'esperto, "vediamo filtrati dai media in una maniera che non corrisponde sempre alla realtà". Tutto questo nel tentativo di promuovere un dialogo interculturale attraverso lo scambio di buone pratiche, analisi e confronto, mettendo al centro le persone e i loro diritti, come spiega ancora Forti: “Quello che cerchiamo di fare è creare uno spazio nel quale una persona possa ritrovare il senso delle grandi questioni che siamo chiamati ad affrontare. Una delle più grandi sfide è quella di provare a parlare di immigrazione e di migranti senza il peso di una narrazione strumentale. Noi promuoviamo soprattutto la ricerca comune di soluzioni che possano essere non solo sostenibili per i migranti e per chi le accoglie, ma anche capaci di cambiare positivamente il volto dei Paesi di origine, di transito e di destinazione di queste persone”. 

Il recupero della memoria storica

Il Festival Sabir, oltre a dibattiti e convegni, presenterà anche diversi eventi che richiameranno i temi delle migrazioni e dell'asilo. Tra i momenti più attesi ci saranno, l'11 maggio, la passeggiata “Trieste duale, Trieste plurale”, una visita guidata volta a dare una visione più approfondita della realtà e della storia slovena all’ interno della città e, successivamente, 13 maggio, la ''Marcia Contro i Muri e per l'accoglienza'', che attraverserà la frontiera tra Slovenia e Italia ripercorrendo la via che i migranti ancora oggi utilizzano per raggiungere l'Unione europea. Sarà un modo per dare voce alle persone in cerca di protezione e promuovere i loro diritti.  Due appuntamenti estremamente simbolici, prosegue Oliviero Forti, perché “Trieste è una città melting pot europea, che ha attraversato, soprattutto nel ventesimo secolo, momenti complessi, dove le vite e le vicende di migliaia di persone si sono incrociate. La passeggiata per Trieste è un momento di recupero della memoria storica di questa città, un luogo fondamentale per la costruzione della nostra attuale democrazia".  Due modi nuovi rispetto al passato per vivere il Festival, è la conclusione, "immergendosi completamente in una realtà che spesso viviamo solo attraverso il filtro della tv o dei social media".

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04 maggio 2023, 15:41