Cerca

La notte della Marcia PerugiAssisi in memoria delle vittime di guerra

In occasione del tragico anniversario dell’invasione russa in Ucraina, si è svolta un'edizione speciale dello storico evento pacifista. Nel buio e nel freddo i partecipanti hanno portato una fiaccola in solidarietà a chi è colpito dai conflitti. “Non ci stancheremo di chiedere la pace” sottolinea il coordinatore Flavio Lotti

Marina Tomarro - Città del Vaticano

"In piedi costruttori di pace!". Sono le parole pronunciate da don Tonino Bello nel lontano 1989 al raduno di Pax Christi a Verona, che hanno fatto da filo conduttore alla Marcia PerugiAssisi di ieri notte. Un’edizione speciale, fatta al buio e al freddo di una serata di fine inverno, per ricordare non solo l’inizio della guerra in Ucraina, ma anche tutte le vittime dei conflitti nel mondo, il dolore di quelle morti innocenti, del sangue versato e che purtroppo non si riesce a fermare. E gli oltre mille partecipanti lo hanno voluto fare portando una fiaccola, un volto, un nome, che ricordasse chi non c’è più.

Un momento del cammino verso Assisi
Un momento del cammino verso Assisi

La luce delle fiaccole nel buio della notte

“È stata una notte molto impegnativa e faticosa - spiega Flavio Lotti coordinatore della Marcia PerugiAssisi – perché camminare al buio non è semplice, ma forse proprio questa difficoltà ci ha convinti ancora di più della necessità di fermare questa guerra, di chiedere il cessate il fuoco. Pensare che ci sono persone, donne, anziani, bambini, che vivono costantemente in quella situazione è davvero molto dura”. La marcia è partita a mezzanotte dai Giardini del Frontone a Perugia, per poi arrivare alle sei di questa mattina davanti la basilica di San Francesco ad Assisi, dove si è svolto un momento di preghiera conclusivo. “Hanno partecipato tantissime persone – continua Lotti – e questo non era scontato essendo un giorno lavorativo. È stato molto bello vedere tanta gente con le fiaccole in mano che camminavano lungo la strada, ma avevamo con noi anche dei bus in caso di emergenza, per non lasciare indietro nessuno. Il momento più toccante è stato l’arrivo ad Assisi, il ritrovarci li davanti alla basilica di San Francesco per invocare la pace, dopo la fatica del cammino. Siamo certi di essere sulla strada giusta e non ci fermeremo qui”.

Ascolta l'intervista a Flavio Lotti

Favorire il dialogo e i negoziati di pace

Prima di iniziare la Marcia i partecipanti si sono ritrovati nella Sala dei Notari a Perugia per un momento di riflessione, a cui hanno partecipato tra gli altri: Don Ivan Maffeis, arcivescovo di Perugia Città della Pieve, i sindaci di Perugia e Assisi, Andrea Romizi e Stefania Proietti, l'ex presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Giuseppe Giulietti e diversi rappresentati delle organizzazioni cattoliche e dei movimenti ecumenici. “Non è facile parlare di pace oggi – continua il coordinatore Lotti – e questo rivela ancora di più il dramma della guerra. In più occasioni abbiamo voluto ribadire le motivazioni che ci hanno spinto ad organizzare questa Marcia proprio di notte, per sentirci ancora più vicini ai nostri fratelli ucraini, vivendo quel disagio del buio e del freddo che loro vivono quotidianamente, in modo molto più forte e violento. Noi crediamo che si potrebbe fare molto di più per loro, per fermare questa follia, non solo attraverso le armi ma anche con il dialogo e i negoziati di pace, così come Papa Francesco non si stanca mai di chiedere”

I partecipanti all'arrivo davanti il Sacro Convento ad Assisi
I partecipanti all'arrivo davanti il Sacro Convento ad Assisi

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

24 febbraio 2023, 17:03