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La collaborazione tra LAV e Comunità di Sant'Egidio per il programma Viva gli Anziani La collaborazione tra LAV e Comunità di Sant'Egidio per il programma Viva gli Anziani 

LAV e Sant'Egidio insieme per gli anziani e i loro amici a quattro zampe

La collaborazione nasce a sostegno delle persone coinvolte nel programma 'Viva gli Anziani', attraverso le cure ai loro animali domestici. “Perdere un animale significa perdere un componente della famiglia” spiega Gianluca Felicetti, presidente della Lega Anti Vivisezione

Francesca d’Amato – Città del Vaticano

E' dal  2004 che la Comunità di Sant’Egidio sostiene gli over 80 con il progetto “Viva gli anziani”, che prevede servizi di assistenza sanitari e, sopratuttto, il contrasto all'isolamento sociale.  Per rispondere ancora di più a questa emergenza è quindi nata l'intesa con LAV, la Lega Anti Vivisezione, avviata subito dopo la pandemia di Covid. “La collaborazione con Sant'Egidio - spiega a Radio Vaticana - Vatican News, il Presidente di LAV, Gianluca Felicetti - è nata sul campo, a Roma e più precisamente a Monteverde vecchio, da alcuni interventi che abbiamo fatto post lockdown, in aiuto di persone che la comunità aiutava, e che vivevano con cani e gatti”. L’iniziativa di volontariato, nasce dalla consapevolezza maturata negli anni dalla comunità di Sant' Egidio, che l’animale è parte integrante della vita e del nucleo familiare dell’anziano. Si stima infatti che più di un terzo delle famiglie italiane viva in compagnia di un cane o di un gatto. LAV, quindi, aggiunge Felicetti “interviene per fare in modo che anche l’altro componente del nucleo familiare, possa avere l’accesso alle cure e mantenere una normale relazione con la persona”.

Ascolta l'intervista con Gianluca Felicetti

I servizi per cani e gatti

Per le persone sole e più fragili, in particolare per gli anziani, l’affetto e il calore del proprio animale è essenziale, spesso però diventa complicato per loro occuparsi dell’amico a quattro zampe, i volontari di LAV si impegnano a farsi carico delle spese veterinarie e del cibo per l'animale. Tra i servizi è incluso anche il dog-sitting, grazie al quale la Lega garantisce le uscite in esterna del cane, quando il proprietario non è in grado di farlo. Il progetto include anche l’accudimento casalingo dei gatti in caso di assenza degli anziani, e il trasporto degli animali presso ambulatori o cliniche private in caso di malattia. Un’altra importante forma d’aiuto è regalare qualche ora di compagnia alle persone più fragili, dandogli la possibilità di incontrare il proprio pet in qualunque momento vogliano. Il progetto è attualmente sviluppato a Roma, ma l'obiettivo è estendere l’iniziativa anche in altre città italiane, considerando che la LAV è presente in altre 15 località del Paese.

L’importanza del pet per gli anziani

L’affetto e il calore di un animale, spesso possono essere la chiave per uscire dal tunnel della solitudine e dell’isolamento sociale, vissuto dall'anziano. Per chi vive in una condizione di fragilità, l'animale rappresenta l'unica forma di conforto e di famiglia. Talvolta non potersi prendere cura del proprio animale, può essere una fonte di grande dolore, e spesso l'anziano rinuncia a farsi curare, pur di poter restare vicino al proprio amico a quattro zampe. Per molti, avere un animale non è solo un’esigenza emotiva, ma offre anche dei benefici sul piano fisico e relazionale. "Il cane, talvolta, è l’unico stimolo ad uscire di casa, per le passeggiate giornaliere e per incontrare altre persone -  aggiunge Felicetti - per chi non vive in una condizione di fragilità può sembrare un dato scontato, ma per una persona di una certa età, può anche rappresentare il motivo per cui alzarsi dal letto la mattina". Per molti anziani l’animale domestico è l’unica fonte di compagnia, spesso però ciò che manca è il sostentamento economico, per prendersi cura del cane o del gatto, in considerazione delle pesanti spese che l'intervento veterinario prevede, l’anziano non esita a compiere dei sacrifici. “LAV è intervenuta perché in alcuni casi, per motivi economici l’anziano preferisce sfamare il proprio animale da compagnia, piuttosto che provvedere a se stesso, o addirittura c'è chi non vuole ricoverarsi perché non ha nessuno a cui lasciare il proprio animale durante le permanenza in ospedale” spiega ancora il Presidente, perché "perdere un animale significa perdere un componente della famiglia: questo è il sentire comune”.

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18 gennaio 2023, 15:08