Il cardinale Zuppi ai Giuristi Cattolici: il lavoro sia degno, puntare sul Pnrr
Alessandro Guarasci - Città del vaticano
Il lavoro sia degno, non precario, favorisca l’ascensore sociale. L'auspicio è del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, intervenuto all’annuale convegno dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani (Ugci). Ad oggi in Italia sono almeno tre milioni gli italiani che hanno un lavoro discontinuo, o comunque un salario che difficilmente permette di poter costruire una famiglia.
Combattere il lavoro precario
Per il cardinale Zuppi, “ci sono milioni di italiani in condizione di povertà e quindi la vera soluzione è quella del lavoro, come ripete sempre Papa Francesco l'emergenza è aiutare per dare quello che serve per vivere. Ma poi bisogna dare il lavoro, la dignità del lavoro e che sia un lavoro non precario, il più possibile per tutti. Aggiungerei anche il problema della sicurezza del lavoro, ci sono troppe morti". In Italia, ormai da anni in media ci sono tre morti sul lavoro, e gli incidenti legati alle attività lavorative sono cresciuti del 30% da quando sono finite le restrizioni legate alla pandemia.
Il precariato non favorisce la natalità
Il cardinale ha anche messo in luce che la natalità non è un tema "solo economico, è più complicato" e "di sicuro il precariato non favorisce la natalità", perché con il precariato "non hai nemmeno voglia di programmare", ha sottolineato Zuppi, perché "non puoi fare programmi a lungo termine". Per dare una svolta, si può fare leva sul “Pnrr, che è 10 volte il Piano Marshall, quello sul quale i nostri genitori hanno costruito il nostro benessere". E poi, "i nostri genitori hanno piantato alberi che non hanno visto - ha affermato - è quello che dobbiamo fare anche noi, abbandonando la logica opportunistica e la miopia del presente".
Nocilla (Ugci): uscire dall'assistenzialismo
L’Italia rimane un Paese dove è difficile far coincidere domanda e offerta di lavoro. Il presidente dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani, Damiano Nocilla, afferma che “c'è grande disoccupazione, soprattutto al Sud, e invece al Nord c'è scarsezza di manodopera. Quindi è un grossissimo problema che dobbiamo superare recuperando soprattutto la dignità del lavoro, perché il lavoro aumenta la dignità dell'uomo e quindi è quello che noi dobbiamo recuperare. Del resto - prosegue - il Papa lo ha detto più volte. Quindi occorre uscire dall'assistenzialismo ed entrare nella logica di recuperare tutte le forze capaci di lavorare, di produrre al servizio del Paese. Insomma - conclude Nocilla - è necessario puntare di più sulle politiche attive del lavoro”.
Treu (Cnel): superare le disuguaglianze
Il presidente del Cnel, Tiziano Treu, afferma che bisogna far di tutto per superare le troppe disuguaglianze ancora oggi esistenti in tanti Paesi occidentali. “Abbiamo avuto la crisi del 2008 che è stata devastante, affrontata male, quella del 2020 dovuta al Covid, affrontata meglio perché l'Europa ha reagito bene. Però poi abbiamo visto che è arrivata la guerra, la crisi energetica, le difficoltà sono attorno a noi. E l’Italia - dice - ha reagito meglio delle previsioni. Però, naturalmente anche pensando alle cose di oggi con i Giuristi Cattolici all'insegna del lavoro dignitoso, io leggevo le indicazioni delle Nazioni Unite su questi temi”. Dunque, “non solo occorre dare lavoro di qualità, una retribuzione giusta, ma tutti quanti sottolineano una tendenza preoccupante: Nonostante i progressi, sia pure lenti, le differenze aumentano. E mi riferivo alle differenze nord-sud, anziani-giovani, donne-uomini. E su questo - conclude - dobbiamo fare di più”.
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