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Sono sempre più numerosi i minori rifugiati ucraini (Fadel Senna / Afp) Sono sempre più numerosi i minori rifugiati ucraini (Fadel Senna / Afp)

"Con i Bambini": mense, giochi e istruzione per i piccoli ucraini

Si moltiplicano le azioni concrete che si stanno svolgendo sul territorio italiano grazie ad alcuni progetti selezionati dall’impresa sociale a sostegno di famiglie e minori fuggiti dalla guerra. Fabrizio Minnella, responsabile della comunicazione: "Gli adolescenti sono protagonisti, c'è uno scambio virtuoso e la solidarietà diventa strumento per costruire la pace"

Andrea De Angelis - Città del Vaticano

Offrire pasti caldi a chi scappa dalla guerra, accogliere bambini e ragazzi con musica, teatro, attività pomeridiane, piantare alberi in segno di pace. Sono solo alcune delle azioni che i progetti sostenuti dall’impresa sociale "Con i Bambini", nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, stanno portando avanti in queste settimane per fronteggiare la condizione di minori e famiglie giunti in Italia per fuggire dalla guerra in Ucraina. Senza stancarsi mai di accogliere, non abituandosi al dolore, ma aprendo i cuori anche dopo i primi giorni di emergenza, come ha chiesto più volte Papa Francesco. 

La mensa d'emergenza in Veneto

Il progetto “16 modi di dire ciao”, selezionato da Con i Bambini attraverso il bando “Un passo avanti”, i ragazzi adolescenti del “cantiere educativo” di San Donà di Piave in Veneto cucinano circa 30 pasti al giorno che consegnano a mamme e bambini ucraini ospitati in un hotel della zona. Ai fornelli, mostrando ancora una volta il loro spirito di comunità, i ragazzi hanno dimostrato che basta poco, un piatto caldo e un po’ di affetto per fare la differenza in un momento come questo. Da due settimane un emporio solidale fornisce gratuitamente generi alimentari ai 14enni di “16 modi di dire ciao” che - sette giorni su sette - cucinano per i bambini di pochi mesi, i ragazzi e le mamme riparatisi in Veneto. “Poi il pomeriggio, visto che abbiamo tanto spazio, facciamo musica e teatro con le famiglie ucraine arrivate a San Donà”, raccontano dal Veneto. 

Come fare amicizia 

La carezza ai piccoli rifugiati ucraini a Roma si manifesta anche nel centro giovani scuola d’Arte “MaTeMù” creato e gestito da Cies ONLUS del Municipio Roma I è un presidio educativo del Progetto DOORS - Porte aperte al desiderio come Opportunità di Rigenerazione Sociale, selezionato da Con i Bambini, che apre le porte a tutte le ragazze e i ragazzi che hanno bisogno di supporto. Gli spazi di MaTeMù sono a disposizione per giocare, per studiare, per imparare la lingua italiana (corso di italiano per adulti 16/26 anni e ragazz* 11/16 anni) o per passare un po’ di tempo tutti insieme e in compagnia degli arteducatori. MaTeMù è il Centro Giovani e Scuola d’Arte del Municipio Roma I Centro, ideato e gestito dal CIES Onlus. Tutte le attività sono gratuite e riservate alle ragazze e ai ragazzi dagli 11 ai 26 anni. MaTeMù è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 14:00 alle 19:00 e si trova in via Vittorio Amedeo II n. 14, a Roma (Metro A Manzoni), in zona Esquilino/Piazza Vittorio/Stazione Termini.

Costruire la pace

Il progetto “Ip Ip Urrà – Infanzia Prima”, selezionato da Con i Bambini, ha avviato un’azione simobolica #ConiBambiniUcraini che si è svolta in 8 città, da Sud a Nord (Napoli, Moncalieri, Firenze, Ranica, Messina, Genova, Lecce, Pioltello) dove è stata organizzata un’azione di guerrilla gardening il primo giorno di primavera, il 21 marzo. A Genova per esempio, è stato scelto di piantare un melograno perché, oltre che simbolo di abbondanza, questo albero rappresenta anche la fratellanza e l’unità dei popoli: gli arilli che si tengono stretti e uniti dentro alla dura buccia del frutto sono l’immagine che, da sempre, evoca un significato positivo anche per la collettività. 

Adolescenti in prima linea

Fabrizio Minnella, Responsabile della comunicazione impresa sociale Con i Bambini, sottolinea come ci sia molto da raccontare di questa solidarietà. "Alle mense del Veneto, ad esempio, è davvero significativo vedere tanti adolescenti preparare e servire i pasti. C'è una sorta di scambio virtuoso tra chi dà e chi riceve, la sofferenza coinvolge anche i nostri ragazzi. Si sentono utile e sono strumenti di speranza, costruttori di pace". Anche imparare la lingua conta. "A Roma si mettono a disposizione spazi per studiare, per imparare la lingua italiana. Le famiglie in questo modo - spiega - abbattono subito le barriere, perché la prima da superare è proprio quella linguistica e si costruisce l'accoglienza nel senso più profondo del termine".

Ascolta l'intervista a Fabrizio Minnelli

Esperienze simili si vivono da Nord a Sud, da Bergamo fino a Messina. Tante anche le storie da raccontare. Minnella ricorda come il piantare quel melograno sia stato "un qualcosa di profondamente autentico, un'idea arrivata proprio dai ragazzi". "Dare una mano - conclude - consiste anche nel fare conoscere questi progetti. Recandosi sui nostri siti si può poi entrare direttamente in contatto con i territori, così come attraverso i social, dove si moltiplicano messaggi di aiuto e di conforto". 

Con i bambini

L’impresa sociale Con i Bambini è una società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud. Con i Bambini è stata costituita nel giugno 2016 per attuare i programmi del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, con Governo e Terzo Settore per sostenere interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Con i Bambini attraverso bandi e iniziative ha selezionato complessivamente più di 400 progetti in tutta Italia, sostenuti con un contribuito di oltre 335,4 milioni di euro, raggiungendo mezzo milione di bambini e ragazzi insieme alle loro famiglie. Attraverso i progetti sono state messe in rete oltre 7.150 organizzazioni, tra Terzo settore, scuole, enti pubblici e privati rafforzando le “comunità educanti” dei territori. 

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05 aprile 2022, 08:00