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Profughi ucraini al confine con la Polonia Profughi ucraini al confine con la Polonia 

Ucraina: stamattina i primi colloqui in Belarus mentre continua l'avanzata russa

Si svolgeranno a Gomel tra la delegazione russa e quella ucraina. Oltre 300 i civili uccisi. Migliaia i profughi verso i Paese dell'Unione Europea. Manifestazioni di pace anche in Russia mentre Putin agita la minaccia nucleare

Michele Raviart e Guglielmo Gallone - Città del Vaticano

Proseguono gli scontri in Ucraina, al quinto giorno dell’invasione, ed arrivano i primi, drammatici, bilanci: dall'inizio dell'offensiva russa sarebbero stati uccisi 352 civili, tra cui 14 bambini. Lo ha riferito il ministero della Salute di Kiev. I feriti sono più di mille, tra cui oltre cento bambini. Sempre più difficile, intanto, la condizione degli abitanti di Kiev e delle altre città ucraine. Migliaia i civili in fuga in altri Paesi. Gli sfollati dall'Ucraina verso i Paesi Ue potrebbero arrivare fino a sette milioni. Lo ha detto il commissario agli aiuti umanitari e alla risposta alle crisi, Janez Lenarcic, in conferenza stampa. Oltre 500 mila avrebbero già lasciato il Paese.

In mattinata i primi colloqui

Si aprono tuttavia spiragli per la pace. Nella regione di Gomel, in mattinata inizieranno i colloqui tra le delegazioni di Russia e Ucraina, in presenza della Bielorussia, per discutere della possibilità di un cessate il fuoco. Il capo di Stato ucraino, Zelensky, ha detto di non credere molto al “risultato dei negoziati”, ma di tentare comunque “in modo che nessuno abbia dubbi sul fatto che io non abbia cercato di fermare la guerra”.

Putin mette in allerta le forze di deterrenza nucleari

L’annuncio arriva a poche ore dalla fortissima dichiarazione di Putin: “ordino al ministro della Difesa e al capo di Stato maggiore di mettere in allerta speciale le forze di deterrenza dell’esercito russo, in risposta alle dichiarazioni aggressive dell’Occidente”, ha detto il leader del Cremlino. La forza deterrente include una componente nucleare. Sul campo di battaglia, gli scontri vanno avanti: nella notte un’enorme esplosione, avvenuta a trenta chilometri da Kiev, ha illuminato il cielo della capitale. È stato poi colpito un gasdotto a Kharkiv, seconda città dell’Ucraina che, da ieri, sarebbe tornata sotto il totale controllo delle forze ucraine. L'esercito di Kiev afferma che i russi stanno rallentando l'offensiva verso la capitale, mentre Mosca afferma di avere sotto controllo lo spazio aereo ucraino.

L'Ue venderà armi all'Ucraina

Nel frattempo, Josep Borrell, alto rappresentante dell’Unione europea per la politica estera, ha annunciato la fornitura di 500 milioni di euro per l’acquisto di armamenti destinati all'Ucraina. Per convincere Putin a lasciare il Paese, Stati Uniti, Unione europea, Regno Unito e Canada hanno confermato l’espulsione di alcune banche russe dal sistema di pagamenti globali Swift.

Ascolta il servizio di Guglielmo Gallone

Manifestazioni in Russia e in Europa

E in Russia, la maggioranza dei cittadini sembra essere contraria alla guerra. Le proteste vanno avanti da giorni. Ieri si sono tenute manifestazioni in 44 città. La polizia ha arrestato più di 900 persone. Sarebbero quindi più di 4.000 i manifestanti russi arrestati dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina. L’opposizione proviene anche da alcuni oligarchi russi che, nelle scorse ore, dopo le sanzioni economiche imposte dall’occidente, hanno chiesto fine al “bagno di sangue”, definendolo una “tragedia”. Manifestazioni anche in tutta Europa. Da Berlino a Praga, da Madrid a Vilnius, centinaia di migliaia di persone con i colori giallo e blu della bandiera ucraina hanno marciato ieri per denunciare l'invasione russa, i bombardamenti indiscriminati ed esprimere la loro paura di un'ulteriore escalation del conflitto.

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28 febbraio 2022, 09:56