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Libia: Fathi Bashagha nominato premier dal parlamento di Tobruk Libia: Fathi Bashagha nominato premier dal parlamento di Tobruk 

Libia: tramonta l’idea dell’unità nazionale

In Libia il parlamento di Tobruk, nell’est del Paese, ha nominato un nuovo primo ministro, l’ex responsabile degli interni Fathi Bashagha. Una nomina che avviene quando Abdul Hamid Dbeibah, premier a Tripoli del governo di unità nazionale, è ancora incaricato a portare il Paese alle elezioni su mandato delle Nazioni Unite. Luciano Ardesi: da un momento all’altro può riscoppiare un conflitto interno

Michele Raviart e Giancarlo La Vella – Città del Vaticano

Sono tornati ad essere due i primi ministri in Libia. Una situazione che rende ancora più difficile la transizione democratica nel Paese. Ex ministro degli interni del governo Al-Serraj, in buoni rapporti tanto con la Francia e gli Stati Uniti, quanto con la Russia e la Turchia Fathi Bashagha è stato nominato per acclamazione dalla Camera dei rappresentanti di Tobruk. Già tra gli uomini più in vista della parte occidentale del Paese e candidato alle presidenziali, Bashagha ha trovato sostegno tra le milizie di Misurata e dal generale Haftar che ha subito pubblicamente sostenuto la sua nomina.

Elezioni: occasione mancata

Proprio le presidenziali e le elezioni legislative erano l’obiettivo del mandato di Abdul Hamid Dbeibah. Previste per lo scorso dicembre, sono state rimandate a data da destinarsi e hanno indebolito il premier, ancora formalmente sostenuto dalle Nazioni Unite. Dbeibah ha detto che non accetterà nessuna nuova fase di transizione o un’autorità parallela ribadendo che non rimetterà il suo mandato fino all’elezione di un governo democraticamente eletto. Secondo fonti non verifcate in maniera indipendente lo stesso Dbeibah è scampato ad un attentato mercoledì scorso a Tripoli, quando alcuni proiettili hanno colpito la sua auto.

Riaprire il processo di unità nazionale

Questa battuta d’arresto del processo di stabilizzazione passa attraverso la situazione caotica in cui versano tutte le istituzioni libiche. Questa l’analisi di Luciano Ardesi, esperto di nord Africa, nell’intervista concessa a Radio Vaticana – Vatican News. Non si capisce quali siano le basi della loro legittimazione.

Ascolta l'intervista a Luciano Ardesi

Un altro ostacolo all’unificazione, secondo Ardesi, è stata la mancata uscita di scena dalla Libia delle truppe straniere, che sono ancora presenti sul territorio, e delle milizie irregolari, che sono tutt’ora armate e che possono essere la scintilla di una ripresa del conflitto, se i due leader, che ora si contendono il potere, non arriveranno ad un accordo per superare l’attuale fase di impasse. Appare chiaro, conclude Luciano Ardesi, che per sanare questa situazione occorre un intervento delle Nazioni Unite o dell’Unione Europea per obbligare i contendenti a condividere una visione comune del futuro della Libia.

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11 febbraio 2022, 16:33