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Missili e resti di operazioni militari a Kiev Missili e resti di operazioni militari a Kiev 

Il mondo teme dopo l'attacco della Russia all'Ucraina

Con l'annuncio da parte di Mosca di un'operazione per proteggere il Donbass è iniziato nella notte l'attacco della Russia all'Ucraina dalla Bielorussia, mentre si moltiplicavano le esplosioni in diverse città. Da Minsk Lukashenko afferma che l'esercito bielorusso non partecipa alle operazioni. All'Onu la riunione del Consiglio di sicurezza, a Londra il Comitato Cobra, all'Ue Consiglio straordinario, mentre arrivano, anche se in modo confuso, primi resoconti di perdite di vite umane

Vatican News

Quello che si temeva da giorni è accaduto e il mondo si trova ad assistere ad una nuova guerra. Nella notte la Russia ha avviato operazioni militari sul territorio ucraino dichiarando di voler proteggere il Donbass. E' stato lo stesso presidente Putin ad annunciare l'invasione: esplosioni e sirene di allarme si sono udite all'alba anche nella capitale Kiev, da cui si segnalano colonne di auto civili in fuga, in particolare da aree periferiche. Ma il caos è nell'intero Paese, non solo al sud e al sud est, ma al confine con la Bielorussia e con la Polonia: a Odessa, Kharvik, Mariupol, Leopoli. Quello annunciato da Putin sembrerebbe dunque un attacco potente e su larga scala. Nel suo annuncio il presidente russo d'altra parte ha usato termini precisi come "denazificare" e "smilitarizzare" l'Ucraina, renderla cioè inoffensiva: "un'ulteriore espansione della Nato e il suo uso del territorio ucraino sono inaccettabili". "Chiunque - ha detto -  tenti di crearci ostacoli e interferire sappia che la Russia risponderà con conseguenze mai viste prima. Siamo preparati a tutto".  E all'Onu, Mosca ha fatto chiaramente sapere che l'obiettivo dell'attacco è "la giunta al potere a Kiev". Poco prima, per giustificare l'azione militare aveva detto di rispondere ad una richiesta di aiuto da parte dei leader separatisti che, nelle ultime ore, fanno sapere di aver conquistato due località nel Donbass. La notizia resta da verificare come quella dei primi morti.

Le mosse di Kiev

L'Ucraina ha interrotto le relazioni diplomatiche con la Russia. La presidenza, che parla di una "guerra di aggressione", chiede aiuto al mondo in termini di sanzioni e isolamento della Russia, assistenza finanziaria, militare e umanitaria, e intanto cerca di proteggere la popolazione. Imposta la legge marziale. "Fermate la guerra e Putin", scrive su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Da Kiev poi arriva la notizia che sono stati uccisi sul territorio "circa 50 occupanti russi". "L'operazione russa - avverte Zelensky -  mira a "distruggere lo Stato ucraino, impadronirsi del suo territorio con la forza e stabilire un'occupazione", mentre Mosca parla della distruzione della difesa anti aerea di Kiev.

La Banca centrale ucraina ha adottato una serie di misure di emergenza per far fronte all'attacco della Russia. Tra queste figurano la sospensione del mercato dei cambi, il divieto di trasferimento di denaro all'estero e limiti giornalieri ai prelievi di contanti. Lo annuncia una nota del governatore Kyrylo Shevchenko, postata sul sito della Banca centrale ucraina.

Tutto il traffico stradale tra la Crimea annessa alla Russia e l'Ucraina è stato interrotto e tutti i posti di blocco lungo il confine sono stati chiusi: lo hanno reso noto le autorità della Crimea, secondo quanto riporta Interfax.

Prime reazioni dal mondo: Usa, Onu e Ue

Reazioni di condanna e di pianificazione di una risposta unitaria si sono registrate nel mondo occidentale subito dopo l'assalto russo. Gli Stati Uniti con il presidente Biden parlano di una guerra premeditata e ingiustificata che porterà ad una "catastrofica perdita di vite umane e sofferenza". Biden ha chiamato il presidente ucraino Zelensky annunciando nuove dure sanzioni contro Mosca insieme agli alleati. La Nato, che ha convocato gli ambasciatori con il segretario generale Stoltenberg, fa sapere che farà "tutto il necessario per proteggere i suoi alleati". Riunito il Consiglio di sicurezza dell'Onu dal segretario generale Guterres che in modo accorato dichiara: "E' il momento più triste del mio mandato". E appellandosi al presidente Putin chiede: "Nel nome dell'umanità, porti indietro le truppe russe. Questo conflitto deve fermarsi ora, questa guerra non ha senso e viola i principi della Carta dell'Onu".

Per quanto riguarda l'Ue, i rappresentanti permanenti degli Stati membri si sono riuniti alle 9:00 a Bruxelles, per discutere della situazione di sicurezza e preparare il Consiglio europeo straordinario che si terrà questa sera alle 20:00. "In queste ore buie, i nostri pensieri sono con l'Ucraina e le donne innocenti, uomini e bambini che affrontano questo attacco non provocato e la paura per la loro vita. Riterremo il Cremlino responsabile", ha twittato la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen. "Putin ha scelto la strada del bagno di sangue e della distruzione", attacca il premier britannico Johnson, che si dice inorridito dagli eventi. Convocato da questa mattina a Londra il Comitato di emergenza Cobra.

Dall'Italia

In Italia, il segretario generale del Ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale, l'ambasciatore Ettore Francesco Sequi, ha convocato questa mattina, su istruzione del ministro Luigi Di Maio, l'ambasciatore della Federazione Russa presso la Repubblica Italiana, Sergej Razov. L'Ambasciatore Sequi - fa sapere la Farnesina - ha espresso al diplomatico russo la ferma condanna del Governo italiano per la gravissima, ingiustificata e non provocata aggressione di Mosca ai danni dell'Ucraina, che costituisce una chiara e netta violazione del diritto internazionale. Alle 10.45 è iniziata a Palazzo Chigi la riunione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica presieduta dal presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, con la partecipazione. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato il Consiglio Supremo di Difesa, al Palazzo del Quirinale, per oggi alle ore 16.30.

La Germania ripensa il Nord Stream 2

"Non possiamo essere così dipendenti" sul fronte energetico "da un Paese che ovviamente non rispetta più il diritto internazionale". Lo ha detto il ministro dell'Economia tedesco, Robert Habeck, ribadendo che il Nord Stream 2 non entrerà in funzione "nel breve-medio termine". Habeck ha poi confermato la linea di Berlino per ulteriori sanzioni europee a Mosca: ci sarà un approccio concertato tra Usa e Paesi europei, ha detto, secondo quanto riportano i media tedeschi. Le misure adottate finora non sono riuscite a impedire a Putin l'invasione ma l'obiettivo resta "un ritorno al tavolo diplomatico".

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24 febbraio 2022, 07:16