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Il quartier generale dell’Unione Europea di radiodiffusione (Ebu) a Ginevra Il quartier generale dell’Unione Europea di radiodiffusione (Ebu) a Ginevra 

Ebu, una lunga storia da quell’hotel di Torquay

Nasceva 72 anni fa l’Unione Europea di radiodiffusione, l’ente che raggruppa oltre cento media del servizio pubblico dei cinque continenti, di cui la Radio Vaticana è socio fondatore

Marco Di Battista - Città del Vaticano

È la maggiore associazione mondiale dei media di servizio pubblico. Ne fanno parte 113 membri in 56 Paesi e altri 31 associati in Asia, Africa, Australia e Americhe. Il pubblico che ne segue i programmi supera il miliardo di persone in tutto il mondo, con trasmissioni in più di 160 lingue. Oggi la Uer, Unione Europea di radiodiffusione (Ebu se si preferisce la dizione inglese), compie 72 anni. La Radio Vaticana ne ha seguito gli sviluppi fin dall’inizio, essendo tra i membri fondatori, e ancora resta tra i pilastri dell’associazione, sedendo, per l’attuale mandato, nell’Executive Board, il consiglio esecutivo.
 

Prima di arrivare al fatidico 12 febbraio 1950, quando un pugno di emittenti si riunirono in un hotel di Torquay, nel Devonshire, e crearono la nuova organizzazione, la storia era già lunga e intricata. Il percorso iniziò negli anni Venti del secolo scorso. Anche allora si usciva da un terribile conflitto e il nascente imporsi della radiofonia sembrava essere una chance per la pacificazione. Nacque così nel 1925 la Uir, Unione Internazionale di Radiodiffusione, antesignana dell’Uer. La Radio Vaticana vi entrò nel 1936, a soli cinque anni dalla propria nascita, come Membro a titolo speciale. Maurice Rambert, Presidente Uir, scrisse: «La vostra collaborazione all’opera comune di buona comprensione e tolleranza reciproca tra i popoli, attraverso la radiodiffusione, sarà per noi inestimabile e ci auguriamo che, da parte vostra, troverete nella nostra Unione un sostegno efficace per l’adempimento dell’alto compito che svolgete».
 

La missione superò gli anni terribili della seconda guerra mondiale, ma non c’era ancora pace. Nell’estate del 1946, veniva costituita a Bruxelles l’Oir, Organizzazione Internazionale di Radiodiffusione, in sostituzione dell’Uir. La Radio Vaticana aderì da subito alla nuova organizzazione a cui fu ammessa come Membro Attivo. Si arriva così al 12 febbraio 1950, quando alla guida della Radio Vaticana c’era il gesuita Filippo Soccorsi. A Torquay nasce finalmente l’Unione europea di radiodiffusione che, alla fine della guerra fredda, accolse anche le radiotelevisioni dell’Europa Orientale.

Impossibile citare tutti gli eventi che ci hanno coinvolti da allora: dall’inaugurazione del Centro Trasmittente della Radio Vaticana di Santa Maria di Galeria alla presenza di Pio xii nel 1957, seguita in collegamento dalle emittenti radiofoniche di tutta Europa, alla diffusione radiotelevisiva mondiale delle principali celebrazioni pontificie dei giorni nostri.

Nel 1967 nasceva il Music Exchange, un sistema di condivisione dei concerti che coinvolge da anni anche i Programmi Musicali della Radio Vaticana, attiva da sempre nei molteplici ambiti della vita associativa come le assemblee News, Radio, Legal e International Relations.

Insomma, tra le date da ricordare di quel dopoguerra, accanto alla fondazione dell’Onu (1945) e della Nato (1949), all’attuazione del Piano Marshall (1947-1951), non dimenticate la nascita di questa associazione: 12 febbraio del 1950. Tanti auguri, cara Uer, e auguri anche alla nostra emittente, che oggi — come dimenticarlo! — compie 91 anni.

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12 febbraio 2022, 14:39