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Port Louis, capitale delle Mauritius Port Louis, capitale delle Mauritius 

Mauritius: il Consiglio delle religioni critica norme anti-Covid

Da lunedì il Governo ha disposto nelle parrocchie l’accesso a 10 persone alla volta e la chiusura dei luoghi di culto dove non è possibile una sorveglianza. Il CoR: decisioni prese senza il parere dei leader religiosi

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

I sacerdoti potranno celebrare Messe e altri sacramenti fuori dalle chiese e potranno partecipare massimo 50 persone. È quanto dispone l’Emendamento n. 3 del Regolamento sul Covid-19, illustrato dal primo ministro, Pravind Jugnauth alla popolazione prima dell’entrata in vigore. Padre Jean Maurice Labour, amministratore della diocesi di Port-Louis in assenza del vescovo, il cardinale Maurice Piat, ha precisato in un comunicato che, fino a nuove direttive dello Stato, per partecipare alle celebrazioni eucaristiche - domenicali e infrasettimanali - i fedeli devono prima registrarsi presso le segreterie parrocchiali. È stato sospeso anche il catechismo per i bambini, in linea con quanto deciso per le scuole primarie e secondarie che hanno interrotto le lezioni in presenza. Di fronte a tali restrizioni il Consiglio delle religioni, in un comunicato pubblicato sul portale della diocesi di Port-Louis, esprime scontento per le decisioni prese senza la consultazione dei leader religiosi.

I rappresentanti delle religioni chiedono il dialogo con il Governo

 “Il Consiglio sostiene qualsiasi azione volta a ridurre la pandemia - si legge nel comunicato -. Ma, pur sottolineando che un Governo deve governare, il Consiglio desidera tuttavia ricordare che governare nel dialogo è la formula preferita dei mauriziani”. il Consiglio (CoR) che promuove la convivenza multiculturale e multietnica, riconosce che l’attuale situazione è grave, che continuano a registrarsi perdite di vite umane, che molte famiglie stanno vivendo diversi lutti e che in questo momento tristezza e paura sono i sentimenti più comuni. Ma pur riconoscendo la necessità di provvedimenti restrittivi per spezzare la catena di trasmissione del virus, l'organismo critica le ultime disposizioni del Governo. “C’è un amalgama che riflette una mancanza di sensibilità culturale e religiosa - si legge ancora nel comunicato-. Il nostro obiettivo non è fare polemica. Nostro desiderio sarebbe che le riunioni religiose come la preghiera al tempio, alla moschea, le Messe e i culti vengano consentiti per un massimo di 50 persone, che questi luoghi siano ben ventilati e che gli incontri siano organizzati nella stretta applicazione delle regole sanitarie”.

La solidarietà al primo posto

Nell’arcipelago delle Mauritius le misure anti-Covid hanno imposto la chiusura di bar e club; sono vietate le attività culturali e i concerti; non è consentita la presenza di spettatori alle competizioni sportive; possono recarsi nei ristoranti solo persone vaccinate; per entrare nelle isole è necessario un test Covid negativo; possono soggiornare in hotel e altre strutture persone vaccinate munite di test antigenico recente, mentre i non vaccinati devono prima osservare 14 giorni di quarantena”. Per il CoR, ogni leader religioso dovrebbe essere responsabile dell’applicazione delle norme anti-Covid, e in questi giorni in cui la sofferenza e la speranza si incontrano nella vita quotidiana, sarebbe auspicabile lasciarsi sopraffare dalla compassione, dalla comprensione e dalla conciliazione nella lotta contro il nemico invisibile. “Abbiamo bisogno di dialogare e incontrarci, politici, operatori economici, attori della società civile, religiosi - evidenzia il Consiglio delle religioni -. Dall’inizio del Covid abbiamo riscoperto l’Altro. Non ci siamo guardati con i nostri filtri comunitari, settari o religiosi. Abbiamo imparato la solidarietà. Abbiamo condiviso quel poco che avevamo. Prima di mangiare, ci siamo preoccupati se il vicino avesse qualcosa da mangiare. Siamo più custodi dei nostri fratelli - conclude il comunicato - lasciamo respirare il prossimo nei luoghi della speranza!”.

Attualmente presieduto da padre Philippe Goupille, il Consiglio delle Religioni è stato istituito ufficialmente nel 2001 a seguito di un appello delle Nazioni Unite ai leader religiosi di ogni Paese affinché lavorassero insieme per promuovere la pace. Composto da undici membri esecutivi in rappresentanza delle principali fedi presenti sulle Isole e delle varie confessioni cristiane (cattolica romana, anglicana, presbiteriana), il CoR ha tra le sue attività, quella di sensibilizzare la società sulla lotta all’Aids e di gestire la Facoltà di Dialogo interreligioso presso l’Università locale.

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18 novembre 2021, 14:10