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Migranti ammassati lungo la frontiera che divide Belarus e Polonia, dove sono avvenuti gli scontri con la polizia polacca (Afp) Migranti ammassati lungo la frontiera che divide Belarus e Polonia, dove sono avvenuti gli scontri con la polizia polacca (Afp)

Alta tensione tra Polonia e Belarus, sassi e lacrimogeni tra migranti e soldati

Crisi umanitaria e politica: Usa e Unione europea hanno annunciato nuove sanzioni contro il regime bielorusso considerato responsabile di quanto sta accadendo. Lukashenko: "Combatteremo"

Emanuela Campanile e Stefano Leszczynski - Città del Vaticano

Gas lacrimogeni e cannoni ad acqua sono stati utilizzata dalla polizia polacca contro i migranti che da giorni si trovano alla frontiera tra Polonia e Belarus, mentre tentavano di superare la barriera tra i due Paesi all'altezza del valico di Kuznica. L'episodiio è stato denunciato dal ministro della Difesa polacco, che ha parlato di lanci di sassi, bottiglie e a altri oggetti verso gli agenti, uno dei quali è rimasto seriamente ferito durante gli scontri.

Un uso inaccettabile dei gas lacrimogeni, ha affermato il ministro degli Esteri russo Lavrov, con il Cremlino si propone come mediatore nella crisi. Stati Uniti e Ue, intanto, sono pronti ad avviare un nuovo pacchetto di sanzioni contro il regime di Lukashenko accusato di "atti inumani" nei confronti dei profughi "strumentalizzati per fini politici".

La risposta di Lukashenko

Non si parla di azioni militari sottolinea l'Alto rappresentante dell'Unione Josep Borrell, ma il nuovo pacchetto di sanzioni colpirebbe compagnie aeree, agenzie di viaggio e chiunque sia coinvolto nella spinta dei profughi verso le frontiere europee. Risoluta la risposta del presidente bielorusso: "Risponderemo alle sanzioni. Combatteremo. Abbiamo raggiunto il limite. Io non scherzo" . In serata il colloquio con la cancelliera Merkel, centrale la situazione umanitaria e a breve un altro colloquio. Intanto al confine è braccio di ferro tra soldati polacchi schierati e una moltitudine di persone esasperate dalla fame e dal freddo che premono dalla parte bielorussa, dopo oltre otto giorni di indifferenza e sostanziale abbandono. Ieri fra i migranti si era sparsa la voce che Varsavia li avrebbe fatti passare per raggiungere la Germania. Voce infondata che ha esasperato ancora di più gli animi. Si registra il lancio di sassi contro i soldati che rispondono usando gas lacrimogeni e idranti, e le conseguenze rischiano di diventare tragiche. Aiuti umanitari arrivano da parte bielorussa ma è ancora troppo poco.

Un nuovo muro

Nel pieno della crisi con Minsk, Varsavia annuncia la costruzione di un muro ai confini con Belarus: un investimento assolutamente strategico e prioritario per la sicurezza della nazione e dei suoi cittadini", ha dichiarato il ministro dell'Interno polacco. 

"Non è un flusso ingestibile e il nostro ideale di umanità, carità e accoglienza non può essere dimenticato o messo da parte a causa della paura". Analizza quanto accade al confine tra Varsavia e Minsk, ma anche la situazione difficile nei Balcani, Matteo Villa ricercatore dell'Ispi nell'intervista di Stefano Leszczynski. Nelle sue parole risuonano quelle del Capo dello Stato italiano Mattarella: "E' sconcertante quanto avviene in più luoghi ai confini dell'Unione, è sorprendente il divario tra i grandi principi proclamati dai padri fondatori dell'Ue e il non tenere conto della fame e del freddo a cui sono esposti essere umani ai confini dell'Unione europea".

Ascolta l'intervista a Matteo Villa

Caritas: le Tende della Speranza per fornire assistenza

Nell’area vicino al confine con Belarus è stato introdotto lo stato di emergenza. La Caritas – sottolinea Padre Andrey Aniskevich, Direttore della Caritas - cerca di dare sostegno ai migranti attraverso le parrocchie e una rete di volontari distribuendo aiuti umanitari: coperte termiche, acqua minerale, barrette energetiche e guanti. Anche Caritas Polonia sta fornendo vestiti caldi, prodotti per l'igiene, giocattoli per bambini, cibo a 16 centri di accoglienza. Nei prossimi giorni, nelle aree vicine al confine, verranno erette quattro delle cosiddette Tende della Speranza, a sostegno delle attività delle Caritas parrocchiali locali. Fungeranno da magazzini e luoghi di incontro dove verrà fornita tutta l'assistenza necessaria in questo momento di crisi. Questi aiuti includono la consegna e la distribuzione di vestiti invernali e la preparazione dei pasti. Intanto, la Conferenza episcopale polacca, attraverso un appello del Presidente, l’arcivescovo Stanisław Gądecki ha invitato le parrocchie per il 21 novembre a organizzare momenti di preghiera e raccolte fondi, così come hanno fatto nei giorni scorsi i Vescovi di Belarus.

Ultimo aggiornamento: 16 novembre ore 18.00

 

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16 novembre 2021, 08:48