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Mezzi di cvili in movimento a Kabul Mezzi di cvili in movimento a Kabul 

Iniziativa Onu il 13 settembre per l'Afghanistan

Quasi la metà della popolazione in Afghanistan necessita di assistenza. Degli aspetti umanitari della crisi si parlerà alla riunione ministeriale convocata dalle Nazioni Unite a Ginevra per il 13 settembre. Mentre si attende l’annuncio del governo dei talebani, nel Panshir combattono miliziani talebani e forze del Fronte nazionale della resistenza

Fausta Speranza- Città del Vaticano

Le Nazioni Unite convocheranno una riunione ministeriale a Ginevra, in Svizzera, il 13 settembre per cercare un rapido aumento dei finanziamenti e affrontare  così la crescente crisi in Afghanistan: quasi la metà dei 38 milioni di persone del Paese ha infatti bisogno di assistenza. Caos, tendopoli affollate, rifugiati stipati sugli aerei, bambini separati dai loro genitori e tensioni divampate nei rifugi. E’ quanto emerge da documenti riportati da The New York Times. La conferenza a Ginevra – chiarisce l’Onu – si farà per chiedere “un accesso umanitario completo e senza ostacoli per assicurarsi che gli afghani continuino a ottenere i servizi essenziali di cui hanno bisogno".

Gli ultimi sviluppi sul terreno

Fonti dei Talebani hanno rivendicato di essere entrati nella valle del Panshir, unica sacca finora di resistenza, un territorio mai conquistato in passato, nemmeno dai russi. Sostengono che i leader dei ribelli, Ahmed Massoud (figlio del Leone del Panshir, storico comandante dell’Alleanza del Nord) e l’ex vicepresidente Amrullah Saleh, sarebbero fuggiti, forse in Tagikistan. Il Fronte nazionale della resistenza, citato da media regionali, smentisce invece la resa. Lo stesso Saleh, che aveva parlato poche ore fa di un isolamento di fatto della provincia con un taglio delle linee di comunicazione, ha negato la fuga in un messaggio audio alla Bbc pur ammettendo le pesanti perdite. "Non rinunceremo mai alla lotta". E' il messaggio lanciato attraverso Facebook dal leader della resistenza afghana ai talebani, Ahmad Massoud, dopo che si era diffusa la notizia della capitolazione del Panshir e di una sua fuga in Tagikistan. 

A livello diplomatico

A livello internazionale, tanti gli appuntamenti: gli ultimi sviluppi in Afghanistan sono stati discussi ieri a Islamabad tra il ministro degli Esteri pachistano, Shah Mahmood Qureshi, e il collega britannico Dominic Raab. Il segretario di Stato Usa, Blinken, si recherà a Doha, in Qatar e a Ramstein, in Germania, dal 5 all'8 settembre 2021 per riaffermare l'impegno degli Stati Uniti "nelle  solide relazioni e per sottolineare la gratitudine per la cooperazione in corso su priorità condivise". Lo si legge in una nota del Dipartimento di Stato. Da parte sua, la Cina fa sapere che sta monitorando da vicino e con attenzione al nuovo governo che si sta formando in Afghanistan guidato dai Talebani. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri  Wang Wenbin. Pechino  manterrà la propria ambasciata  a Kabul.

Attesa per il nuovo governo

Ieri il portavoce Zabiullah Mujahid ha comunicato che l’esecutivo a guida talebana dovrebbe essere annunciato oggi. . Per ora le indiscrezioni indicano nel leader talebano Haibatullah Akhundzada la prossima massima carica del Paese, una sorta di Guida Suprema a cui spetterà l’ultima parola su tutto. Sotto di lui, a guidare il governo, un primo ministro o un presidente. Intanto emerge che il kamikaze dell’Isis-K che il 26 agosto si è fatto saltare in aria ai cancelli dell’aeroporto di Kabul, facendo 170 morti, tra cui 13 militari Usa, era stato liberato di recente da una prigione afghana, dopo il crollo del governo.

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04 settembre 2021, 09:08