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Brexit, le bandiere di Regno unito e Unione europea Brexit, le bandiere di Regno unito e Unione europea 

Brexit, ok dell’Europarlamento all’accordo commerciale

Ratificato l'accordo di cooperazione post Brexit tra Unione europea e Regno Unito, raggiunto alla vigilia di Natale del 2020. L’importanza delle future relazioni tra Londra e l’Ue nell’intervista allo storico Antonio Varsori

Elvira Ragosta – Città del Vaticano

La ratifica arriva con una larga maggioranza. Il consenso dell'Eurocamera, necessario affinché l'accordo sulle regole delle future relazioni tra l'Unione europea e il Regno Unito entri in vigore in modo permanente, prima della sua scadenza il 30 aprile 2021, è stato raggiunto con 660 sì, 5 contrari e 32 astenuti. Reazioni positive arrivano dai rappresentanti delle istituzioni europee e della Gran Bretagna. Via libera anche alla risoluzione politica di accompagnamento, che presenta la valutazione e le aspettative del Parlamento. L'accordo getta "le fondamenta di una partnership forte e stretta con il Regno Unito. L'attuazione fedele" dell'intesa "è essenziale" afferma la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen e di “importante passo avanti nelle relazioni tra Ue e Londra” parla anche il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, auspica una nuova relazione lungimirante. "E' l'ultimo passo di un lungo viaggio" dice poi il premier britannico Boris Johnson, secondo cui l’accordo darà "stabilità alle nuove relazioni" di Londra con l'Ue "in quanto partner commerciali vitali, stretti alleati e pari sovrani".

Commentando la notizia per Vatican News, Antonio Varsori, professore di Storia delle Relazioni internazionali all’Università di Padova, parla di importante conclusione di un processo che è stato difficile, tormentato e ricco, a volte, di toni aspri e polemiche. “Mi sembra – aggiunge - che si vada adesso, al di là dell’accordo, verso il tentativo di dialogare di superare le difficoltà”

Ascolta l'intervista al professor Varsori

Le future relazioni

Circa il dialogo che si stabilirà, Varsori sottolinea che sono tanti i terreni su cui la Gran Bretagna e l’Unione europea hanno tutto l’interesse a dialogare, prima di tutto quello relativo al settore della Difesa. “Non si può pensare di non avere una qualche relazione con Londra in questo settore. Non dimentichiamoci, d'altronde – dice - che la Gran Bretagna e una serie di Paesi che sono membri dell’Ue fanno anche parte anche di un ambito più ampio nel settore della difesa, che è quello dell'Alleanza atlantica”. Inoltre, osserva ancora il docente dell'Università di Padova, tante saranno le sfide future, perché quando si potrà considerare passata la pandemia ci troveremo di fronte a relazioni internazionali che hanno subito dei cambiamenti che noi non siamo ancora in grado di prevedere. “È vero che la Gran Bretagna sembra puntare sulla questione della cosiddetta ‘going global’, cioè avere un approccio di tipo globalista, però non dimentichiamoci che, alla fin dei conti, sia Gran Bretagna sia Europea sono inserite in questo contesto globale e quindi io sono dell'idea che ad entrambi convenga andare d'accordo”.

Le questioni ancora aperte

Ci sono ancora alcune questioni tra Regno Unito e Unione Europea, apparentemente regolate, ma che poi lasciano ancora aperti degli scenari, osserva, infine, Varsori. “C’è sempre la questione dell'Irlanda del Nord: un problema che resta, anche se è soprattutto un problema per la Gran Bretagna. Abbiamo visto anche di recente alcuni fenomeni di carattere violento. Si è cercato, poi, di regolamentare alcune  questioni che riguardano i cittadini europei, la loro presenza in Gran Bretagna. Sono temi in parte aperti anche per il futuro“.

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28 aprile 2021, 13:02