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Il Festival della Famiglia nella scorsa edizione Il Festival della Famiglia nella scorsa edizione 

Telelavoro: la ricerca di un nuovo equilibrio tra carriera e famiglia

Capire quali siano le opportunità e i limiti del telelavoro che, adottato in aziende e amministrazioni in tempo di pandemia, ha inciso anche sul ritmo quotidiano delle famiglie. È uno dei temi affrontati dal Festival della Famiglia giunto alla sua nona edizione tutta on line

 Marina Tomarro - Città del Vaticano

Il Coronavirus ha messo le società di fronte a una delle sfide più complesse degli ultimi anni sconvolgendo l’assetto socio-economico globale. Nel giro di pochi mesi sono cambiati il sistema economico, la scuola, l’organizzazione del lavoro. Per le famiglie è stata una vera e propria rivoluzione con pesanti conseguenze da gestire. Parte da questa riflessione la nona edizione on line del Festival della famiglia che ha come filo conduttore il tema :“La società trasformata: verso un’economia della sostenibilità? Sfide e opportunità dopo la pandemia da Covid-19”. La manifestazione, che si conclude il prossimo 4 dicembre, è promossa  dall’Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili della Provincia Autonoma di Trento in collaborazione con il Comune di Trento, l’Università degli Studi di Trento e con il patrocinio del Dipartimento per le politiche familiari della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il Rapporto OCSE

Emergenza e telelavoro un binomio diventato ormai consuetudine. La diffusione dello smort working su vasta scala ha comportato molteplici sfide ma anche opportunità per le imprese, i lavoratori e le famiglie. Nel rapporto OCSE sul telelavoro, presentato in uno convegni in programma al Festival, viene evidenziato che si tratta di un cambiamento di portata globale, ma con forti ripercussioni a livello locale.  E se da una parte va a migliorare nettamente la conciliazione famiglia e lavoro, con una riduzione anche dell’impatto ambientale per l’azzeramento o quasi degli spostamenti per raggiungere il posto lavorativo, dall’altro si possono verificare carenze a livello regolamentare, infrastrutturale, organizzativo e di competenze, che vanno a determinare svantaggi sul territorio. Tra le categorie più a rischio ci sono i lavoratori precari, le donne, i lavoratori stranieri, ma anche le piccole e medie imprese, non sempre attrezzate per lo smart working, e infine i territori stessi che vanno a subire un ripensamento dei piani di sviluppo urbanistico non sempre vantaggioso.

Telelavoro: un esperienza da continuare

D’altro canto il teleworking, se ben organizzato e gestito va a migliorare nettamente la gestione della famiglia e del tempo da dedicare alla cura dei figli o degli anziani, come dimostra l'esperienza del Trentino. “Abbiamo fatto un questionario ai nostri dipendenti – spiega Stefania Allegretti Direttrice dell’Ufficio sviluppo organizzativo e del personale della Provincia Autonoma di Trento – e molti hanno evidenziato che vorrebbero continuare l’esperienza dello smart working anche dopo l’emergenza sanitaria. Infatti hanno trovato migliorata la conciliazione vita-lavoro, con la riduzione dei tempi del pendolarismo. Per questo abbiamo pensato al distretto "Trentino smart", per coinvolgere tutte le parti sociali, e rendere più attrattivo il nostro territorio, risistemando gli equilibri tra il centro e la periferia compresa la montagna, in un nuovo modo di concepire il territorio e anche lo stile di vita”

Ascolta l'intervista a Stefania Allegretti

Il progetto VELA: lavoro veloce e agile

La Provincia Autonoma di Trento è stata tra le prime in Italia ad adottare il telelavoro. “Sicuramente aver avuto esperienza alle spalle di 10 anni di telelavoro e 450 dipendenti già che utilizzavano questa modalità lavorativa ha aiutato moltissimo - sottolinea la direttrice Allegretti -  perché eravamo già pronti da questo punto di vista.  Inoltre La Provincia Autonoma di Trento, ha portato la sua buona pratica a livello nazionale partecipando al progetto VELA cioè: lavoro veloce, leggero ed agile, creando una sorta di “cassetta degli attrezzi” a disposizione delle pubbliche amministrazioni che volessero introdurre lo smart working nella propria organizzazione. Questo progetto si è concluso nell'agosto 2019 e le prime amministrazioni che hanno fatto richiesta di VELA, sono state quelle delle regioni Veneto e Lombardia che hanno affrontato il lockdown per prime,  per poter fronteggiare questa nuova realtà”. 

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01 dicembre 2020, 14:42