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Ragazzi con sindrome di down Ragazzi con sindrome di down 

Sotto l’albero la gioia contagiosa delle persone con sindrome di down

Entra nel vivo l’iniziativa del “regalo virtuale” lanciata dall’Associazione italiana persone down. Foto e video di esibizioni e creazioni di ogni tipo sono scambiate sulle pagine social di questa realtà del terzo settore. Operatori e disabili usano la creatività per salvare la socialità e vivere a pieno la speranza del Natale

Marco Guerra – Città del Vaticano

“Far sentire tutti come una grande famiglia che si ritrova davanti al simbolo del Natale”. Questo lo scopo dell’iniziativa Scambiamoci un regalo sotto l’albero!  lanciata dall’Associazione italiana persone down (Aipd) per vivere il calore di queste festività, seppur privati dei tradizionali scambi di doni in presenza.

Il regalo virtuale

In pratica l’Aipd, attraverso il suo sito e le sua pagina Facebook, consente a tutta la comunità umana che condivide le esperienze del mondo della disabilità di inviare un “regalo virtuale” ai suoi soci. Si sceglie un dono che può essere un disegno, una ricetta, una poesia o un’esibizione musicale; si fa una foto o un video, scrivendo o raccontando la dedica; e si manda il tutto al numero 351 966 3984. Tutti i regali verranno pubblicati sul sito www,aipd.it. L’associazione ha giù ricevuto moltissimi contributi. Dall’idea del barattolo dove mettere i ricordi più belli e da aprire nei momenti in cui abbiamo più bisogno di conforto e nuovi stimoli, al piatto di orecchiette che trasmette i sapori della Puglia, fino alla sonata col flauto eseguita da una giovane ragazza con sindrome di down.

Soluzioni creative

La creatività per sopperire alle rinunce e ai sacrifici richiesti dalle misure anti Covid ha caratterizzato tutto il lavoro dell’Associazione e degli operatori dall’inizio della Pandemia. Lo sforzo è volto a non disperdere tutte le conquiste che sono state fatte in questi ultimi anni in materia di inclusione e autonomia delle persone con sindrome di down. Le persone affette da forme di disabilità hanno infatti pagato un prezzo altissimo per contribuire al rispetto delle restrizioni. Oltre che nel lavoro, le criticità più gravi e insuperabili si sono riscontrare nell’istruzione.

Più criticità per la scuola

Secondo un report dell’Istat, con la didattica a distanza è infatti diminuita la partecipazione degli alunni con disabilità: tra aprile e giugno 2020, oltre il 23% degli alunni con disabilità (circa 70 mila) non ha preso parte alle lezioni, quota che cresce nelle regioni del Mezzogiorno dove si attesta al 29%. Una scuola su quattro è poi carente di postazioni informatiche per gli alunni con disabilità. Gli studenti e in generale tutti i ragazzi con disabilità, dallo scorso marzo ad oggi, hanno visto ridursi la loro vita sociale e aumentare le proprie difficoltà e i propri disagi quotidiani. Meno drammatica è stata la situazione nell’ambito lavorativo, dove la maggior parte dei disabili è tornata a svolgere la propria professione dopo i mesi più stringenti del lock down.

Salvare la socialità

Per questo motivo il Natale diventa un momento più atteso del solito da condividere con le persone amate. Aipd vuole mettercela tutta per salvare questi giorni di festa. “Sono stati mesi difficili per tutti figuriamoci per le persone con sindrome di down e le loro famiglie. L’impossibilità di incontrarsi con parenti e amici, di festeggiare insieme o semplicemente di mangiare una pizza hanno colpito tutte le conquiste dell’inclusione di questi ultimi anni” spiega a Vatican News Anna Contardi, coordinatrice nazionale dell’Anpd. “Tuttavia la creatività delle persone down e degli operatori, ci hanno restituito delle soprese meravigliose – racconta Contardi -, mi hanno raccontato che dei ragazzi hanno organizzato tour virtuali delle loro case, in cui si raccontavano come persone nella loro quotidianità. Un altro operatore ha invece organizzato insieme ad un gruppo di adulti viaggi virtuali nel mondo, per poi cominciare a fare progetti sul prossimo viaggio da fare insieme. Noi lavoriamo proprio su questo ogni giorno, ovvero fare in modo che le conquiste raggiunte non vegano calpestate dalla pandemia”.

Ascolta l'intervista a Anna Contardi

Natale festa e gioia insostituibile

Le persone con disabilità credenti, come tutte le altre, trovano pace e speranza in queste festività, riferisce ancora la coordinatrice dell’Anpd: “Il Natale è importante per tutti soprattutto per coloro che hanno il privilegio della fede ma ancora più per le persone con sindrome di down, perché i segni del Natale diventano significato essi stessi. Quindi lo scambio di doni, il ritrovarsi in alcuni rituali collettivi dà subito quel senso di famiglia. Allora quest’ anno bisogna trovare altri segni, ad esempio se non possiamo abbracciarci tutti insieme possiamo partecipare al regalo virtuale. Non è facile perché la concretezza per una persona con disabilità intellettiva è una dimensione molto importante. Il poter stringere tra le mani qualcosa ha un valore che possiamo surrogare in tutti i mondi ma che non è sostituibile”.

La formazione

Scatta quindi la ricerca del messaggio più autentico del Natale. “Per chi crede il Natale è la vita che nasce e si rinnova – afferma Contardi – nella formazione che faccio in questi giorni agli operatori chiedo quindi di osare l’impossibile, di coinvolgersi fino in fondo nelle cose, di dare speranza in ogni modo con le giuste parole”.

Pronti a tornare a lavoro e scuola

Un capitolo a parte merita la questione dell’inclusione lavorativa e scolastica, rispetto alle quali la coordinatrice nazionale dell’Associazione dipinge un quadro a tinte chiaro-scure: “Sul piano dell’inserimento lavorativo sono soddisfatta della risposta che molte aziende hanno dato in questo periodo di pandemia. A parte il settore alberghiero e della ristorazione dove abbiamo le difficoltà più grandi, in tutti gli altri ambiti le persone con sindrome di down sono rientrate a lavorare. Questo ci conforta, è un segnale che le aziende hanno scopeto che le persone down sono lavoratori a tutti gli effetti”. Le conseguenza della pandemia sono state più devastati sul fronte della scuola. “Speriamo che a gennaio possano tornare tutti in classe – auspica in conclusione Contardi - perché la presenza a scuola è un bene insostituibile, anche lo sport è importantissimo, l’altro giorno ho ricevuto una foto di un bambino down che faceva gli allenamenti di rugby, un piccolo segno di speranza. Tutte le iniziative delle istituzioni e del privato sociale per noi sono fondamentali”.

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24 dicembre 2020, 09:00