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Berlino: la porta di Brandeburgo Berlino: la porta di Brandeburgo 

3 ottobre 1990: una sola Germania

Trenta anni fa la storica riunificazione delle due Germanie. Poco meno di un anno prima la caduta del Muro di Berlino aveva creato i presupposti perché la Repubblica Democratica Tedesca, sino ad allora nell’area sovietica, confluisse nella Repubblica Federale Tedesca. Sull’importanza per la Germania e per l’Europa di quell’evento, l’intervista a Luciano Bozzo, docente di Relazioni Internazionali all’Università di Firenze

Giancarlo La Vella - Città del Vaticano

Era il 3 ottobre 1990 quando avvenne la riunificazione della Germania. La sconfitta del Terzo Reich, nella Seconda Guerra Mondiale aveva portato, per volontà delle potenze alleate vittoriose, alla divisione del territorio tedesco in Germania Federale, ad Ovest, vicina all’occidente, e Germania Democratica, ad Est, sotto l’influenza dell’Unione Sovietica. L’avvento della ‘guerra fredda’ causò la dolorosa ferita per il popolo tedesco della divisione della ex capitale Berlino, che le autorità dell’Est separarono, con un muro, dalla parte occidentale.

Un evento epocale

La riconquistata unità nazionale avvenne attraverso l’annessione della Germania Democratica alla Germania Occidentale. In tal modo l’Est venne pienamente integrato nell’Europa e a quella parte di Germania si applicarono tutte le prerogative della Germania Federale: stessa moneta, appartenenza agli stessi organismi comunitari e internazionali. Un altro storico evento precedette la riunificazione tedesca: la caduta del muro di Berlino, il 9 novembre 1989. Quella serie di fatti – afferma a Vatican News Luciano Bozzo, docente di Relazioni Internazionali all’Università di Firenze – all’epoca ebbe un sapore straordinario, in quanto restituiva all’Europa un Paese protagonista da sempre del ‘vecchio continente’.

Ascolta l'intervista a Luciano Bozzo

Una fusione difficile

Non fu semplice, afferma il professor Bozzo, fondere insieme due realtà diverse dal punto di vista politici, economico e sociale, ma la nuova Germania seppe gestire il passaggio da due Paesi per certi versi antitetici a un Paese unico omogeneo, anche se da questo punto di vista ci sono ancora differenze da colmare. Le istituzioni tedesche hanno dato comunque prova di grande efficienza. E’ significativo che alla guida della Germania oggi ci sia una cittadina dell’ex Germania Est: Angela Merkel. La cancelliera ha probabilmente fatto tesoro – sottolinea Bozzo – dell’esperienza fatta in un Paese comunista, traducendola in un’azione politica efficace nel suo Paese e in Europa.

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03 ottobre 2020, 08:00