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Muore a 92 anni Amos Luzzatto, scrittore e studioso

Scrittore, medico, studioso, è stato presidente dell'Ucei, Unione comunità ebraiche italiane, dal 1998 al 2006

Michele Raviart - Città del Vaticano

E' morto a Venezia all’età di 92 anni Amos Luzzatto, scrittore, docente universitario, medico, studioso ed ex presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) dal 1998 al 2006. Nato a Roma il 3 giugno del 1928, trascorse i primi anni della giovinezza tra Gerusalemme e Tel Aviv. Laureato in medicina nel 1953, è stato primario in vari ospedale e professore, con particolare interesse per le applicazioni matematiche alla clinica.

Una voce contro l'antisemitismo

Parallelamente si è dedicato agli studi di cultura ebraica - ha tradotto e commentato il libro di Giobbe e il Cantico dei Cantici - e alla poltica, militando a lungo nel Pci. Numerosi i suoi scritti, con particolare attenzione alla lotta all'antisemitismo e ad ogni forma di razzismo.

Il ricordo della comunità ebraica

"Con Amos Luzzatto scompare un leader e un uomo straordinario”, ricorda in una nota Noemi Di Segni, attuale presidente dell'Ucei. "E' un segno indelebile quello che Amos, per due mandati presidente dell'Ucei, saggista e attivo divulgatore della plurimillenaria esperienza ebraica, ha lasciato in tutta la società italiana. Un segno profondo, con mille incessanti battaglie intraprese per l'affermazione dei diritti umani, la difesa della Memoria, la lotta contro ogni forma di odio, razzismo e pregiudizio", scrive Di Segni. Ora, continua, "siamo tutti più smarriti ma anche sostenuti dall'eredità morale e dagli insegnamenti che ci ha trasmesso negli anni. Uno sforzo che dovrà essere proseguito senza tregua per affermare valori e principi con coerenza ed esempio personale". 

Riccardo Di Segni: un uomo di una cultura rara

"Amos Luzzatto è stato un personaggio molto importante che nella sua vicenda personale ha riassunto elementi molto importanti della storia dell'ebraismo italiano", spiega a Vatican News Riccardo Di Segni, rabbino capo della comunità ebraica di Roma. In lui una "doppia vocazione", "da una parte un'attività di tipo professionale - è stato un grande chirurgo e un primario ospedaliero - e dall'altra questo suo impegno di studio e divulgazione della cultura ebraica, fatta da una prospettiva piuttosto laica - c'era anche un impegno politico evidente a sinistra -, ma comunque con un grandissimo rispetto delle fonti e in quest'ambito ha prodotto anche una serie di libri e di testimonianze". "Una cultura come la sua", spiega ancora Di Segni, "è rara in questo Paese e lui ha avuto la capacità di parlare a tutti, non soltanto al pubblico ebraico, ma a un pubblico generale".

Ascolta l'intervista integrale a Riccardo Di Segni

Monsignor Moraglia: ha segnato la vita di Venezia e dell'Italia

"Una luminosa figura, autorevole e universalmente ascoltata": è invece la testimonianza di monsignor Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia, in un messaggio inviato a Paolo Gnignati, presidente della Comunità ebraica di Venezia. "Conservo di lui la viva impressione di una figura davvero rilevante e autorevole sotto l’aspetto civile, culturale e religioso così da essere universalmente ascoltata, stimata ed apprezzata”.  “Il professor Luzzatto", aggiunge, "ha saputo con forza e saggezza ‘segnare’ la storia e la vita non solo della Comunità ebraica veneziana e di quella italiana, ma anche della città di Venezia e dell’intero Paese”. Di qui, la certezza espressa dal Patriarca Moraglia che la figura del compianto studioso “rimarrà costante invito e riferimento autorevole per costruire e percorrere una convivenza sociale fatta di giustizia, verità e pace”.

 

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09 settembre 2020, 18:03