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Bambina a spasso con il padre Bambina a spasso con il padre 

Pandemia, psicologi de La Sapienza sul web per sostenere bimbi e genitori

Il Coronavirus costringe i minori a tante rinunce e alla vicinanza forzata con i genitori durante tutto il giorno. Il direttore della Scuola di Psicologia Clinica dell'ateneo romano indica le opportunità per una crescita morale del bambino e i comportamenti tesi ad irrobustire la sua personalità. Da sabato sul web tanto materiale ludico-formativo

Marco Guerra – Città del Vaticano  

La costrizione forzata tra le mura domestica; la rinuncia alla socialità con gli amici e i compagni di scuola; la privazione dell’attività fisica all’aperto. Molte prerogative dell’età dell’infanzia e dell’adolescenza sono state sospese durante la quarantena da Coronavirus e i genitori si trovano a compensare queste mancanze con grande fatica e sforzo di nervi. Per aiutare le mamme e i papà in questa momento di prova, la Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica dell’Università Sapienza di Roma, da sabato 4 aprile attiverà un servizio di sostegno psicologico sul web e tramite contatto telefonico. Tutte le informazioni e i materiali sono reperibili presso il sito web.uniroma1.it/sspc/. A parlarne a VaticanNews è il direttore della Scuola, professor Giampaolo Nicolais:

Ascolta l'intervista al professor Nicolais

R. - Come Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica dell'Università La Sapienza, che io attualmente dirigo, abbiamo deciso di aprire questo servizio proprio per andare incontro alle esigenze dei genitori che vivono una fase di difficoltà e possono vivere ovviamente un'analoga difficoltà con i propri bambini. Personalmente ricevo moltissimi contatti in queste settimane di genitori che chiedono aiuto e quindi abbiamo pensato di attivare questo servizio grazie anche al gruppo degli allievi della scuola coordinati da noi docenti. Il servizio ha due caratteristiche: una di diretto contatto che i genitori potranno attivare con noi attraverso una mail e una linea telefonica, questo consentirà di attivare dei colloqui di sostegno che possono essere o telefonici o in video collegamento a seconda delle esigenze e delle possibilità dei genitori che ci chiamano. Poi c’è una seconda parte del servizio che è di tipo psicopedagogico e di sostegno ai genitori attraverso la messa in condivisione, tramite il nostro sito, di risorse ragionate per fasce di età. Offriremo del materiale per i bambini più piccoli, suggeriremo attività e indicheremo altri siti che possono offrire momenti ludici e formativi, allo stesso tempo rilasceremo dei brevi video tutorial, realizzati dai noi docenti, che possono orientare i genitori in questo momento rispetto alle problematiche dei loro figli.

 

Quali richieste pervengono dalle famiglie in questo momento?

R. - le difficolta che riscontriamo sono diverse, generalmente sono riscontrabili con delle peculiarità per fasce di età. Ovviamente essendo il bambino prescolare soprattutto un bambino motorio la forzata reclusione in casa diventa un problema perché il bambino che non ha una adeguata occasione di muoversi comincia mostrare delle difficoltà di tipo emotivo e relazionale. Quando invece i figli sono più grandi, anche andando verso la fascia dell'adolescenza, le difficoltà sono diverse e sono soprattutto nella gestione della relazione, nel trovare una distanza ottimale, che è il vero problema del rapporto con il figli adolescenti in generale, che in questo momento lo diventa ancora di più vista la condizione di vicinanza forzata anticiclica h 24.

C'è la possibilità di cogliere del bene, delle opportunità anche educative, in questa situazione di privazioni?

R. - Se i genitori riescono a non essere sopraffatti dal loro stress, questa può essere un'occasione, perché noi di solito abbiamo sguardi abbastanza veloci e tendenzialmente distratti sui nostri figli, visti i ritmi di vita frenetici che abbiamo. Quindi abbiamo come un grande esperimento laboratoriale che si apre, cioè quello di vederli appunto continuativamente e di capirli meglio. Quindi questo è certamente un momento privilegiato nel rapporto genitori-figli.

Come può maturare un bambino in questa condizione?

R. - Già a partire dal terzo anno di vita il bambino è un bambino morale, il che vuol dire che è in grado di conoscere e distinguere tra ciò che è giusto o sbagliato, ciò che è bene e ciò che è male, ciò che si può fare e ciò che non si può fare, allora intendo dire che noi dobbiamo ricordare questa caratteristica dei bambini, e tanto più di quelli più grandi e certamente degli adolescenti. Questo è momento di tempo di impegno su aspetti alti della vita, in cui tutti stiamo cercando di schierarsi dalla parte del bene e tutti stiamo cercando di operare per il meglio e di avere un alto senso morale etico e civile, allora io credo che tutto questo sia un valore importante di questi giorni, che altrimenti non si sarebbe trovato a vivere, in questo modo e in questa forma, e che può irrobustire la trama morale del bambino e renderlo sempre più competente.

Quello che nei suoi studi lei definisce come una sorta di allenamento alla rinuncia…

R. - Questo è un punto fondamentale, cioè c'è un una situazione in cui i bambini sperimentano una tolleranza alla frustrazione, vorrebbero uscire, vorrebbero giocare, vorrebbero vedere gli amici ma questo non può essere fatto. Noi psicologi sappiamo bene che questo è un punto determinante dello sviluppo e questo aspetto viene studiato fin dagli anni 60 in modo sistematico e abbiamo dei dati interessantissimi che ci mostrano come dei bambini che a tre anni, in una procedura sperimentale semplicissima, sono in grado di rinunciare ad un dolcetto nel qui ed ora perché se aspettano qualche minuto mi avranno due, quindi sono capaci di tollerare la frustrazione, nei decenni seguenti diventano degli adolescenti e degli adulti più adattati socialmente, con maggiori livelli di soddisfazione personale, sentimentale, emotiva, relazionale e quindi la tolleranza alla frustrazione e predittiva di una traiettoria di vita di maggiore soddisfazione e di maggiore capacità. Quindi questo è un grande esperimento in cui tutti i bambini sono chiamati a esercitare questa capacità che loro hanno, ma che spesso noi genitori non siamo capaci di suscitare in loro, di tollerare la frustrazione.

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02 aprile 2020, 15:32