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Brexit, il nuovo passaporto britannico (AFP) Brexit, il nuovo passaporto britannico (AFP) 

Brexit, allarme vescovi: con nuove norme immigrazione, crescerà tratta esseri umani

In una nota diffusa sul sito web della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, i presuli temono che la nuova normativi sugli ingressi nel Regno Unito possa favorire lo sfruttamento dei lavoratori

Isabella Piro - Città del Vaticano

I trafficanti di esseri umani coglieranno ogni opportunità per abusare delle nuove politiche sull’immigrazione nel Regno Unito: lo afferma Monsignor Patrick Lynch, presidente del “Gruppo Santa Marta per il Regno Unito”, in riferimento al nuovo sistema di immigrazione a punti che lascerà entrare in Gran Bretagna soltanto chi conosce l’inglese e può vantare un contratto di lavoro qualificato. Le nuove norme sono una conseguenza della così detta “Brexit”, ovvero dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.

Il rischio per i lavoratori

In una nota diffusa sul sito web della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, Monsignor Lynch si dice preoccupato del fatto che i trafficanti potranno approfittare delle nuove normative per “sfruttare i lavoratori agricoli stagionali”, vittime di una vera e propria forma di “schiavitù moderna”. “Le modifiche previste dal governo in materia di immigrazione – sottolinea il presule – lasciano inevase molte domande su come questo tipo di lavoratori sarà tutelato e su quali misure verranno intraprese per evitare che i trafficanti sfruttino le eventuali carenze di manodopera che si verificheranno”.

Vigilare contro ogni forma di schiavitù

Di qui, l’appello del vescovo inglese: “Abbiamo urgente bisogno – spiega – di approfondire i dettagli, soprattutto sulle modalità operative e sulle condizioni di vita” dei lavoratori, perché i trafficanti cercheranno di cogliere ogni opportunità per perpetrare abusi ed è quindi responsabilità del governo “garantire che siano messe in atto tutele adeguate”. Non solo: il presule esorta la comunità cattolica a proseguire nell’impegno necessario ad “identificare i casi di moderna schiavitù nel settore agricolo, a sostenere le iniziative della Chiesa per affrontare questo grave crimine e a riferire qualsiasi preoccupazione alla polizia”.

Uniti contro la tratta

Il “Gruppo Santa Marta” è composto da capi di polizia ed altre autorità impegnate contro il traffico di esseri umani in vari Paesi. Il gruppo si è riunitosi in Vaticano nell’aprile 2014, in occasione della seconda Conferenza internazionale contro la tratta intitolata “Combattere la tratta degli esseri umani: collaborazione tra Chiesa e Forze dell’Ordine”, organizzata proprio dai vescovi inglesi e a cui hanno preso parte numerosi rappresentanti sia della polizia che della Chiesa.

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22 febbraio 2020, 10:25