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Attacco israeliano su Gaza Attacco israeliano su Gaza 

Gaza: lancio di razzi sul sud di Israele che risponde con i raid

E' salito a 22 il numero dei palestinesi uccisi negli attacchi israeliani sulla Striscia dopo il lancio di razzi verso lo Stato ebraico. Lo dice il ministero della sanità di Gaza, aggiungendo che ci sono anche decine di feriti. Secondo i media israeliani, almeno 10 degli uccisi sono membri di fazioni armate. Il servizio di Fausta Speranza

Fausta Speranza – Città del Vaticano

Sirene anti missili stanno risuonando in tutto il centro sud di Israele, dopo la notte di tregua. Allarme in particolare nelle zone attorno a Gaza, soprattutto ad Ashkelon lungo la costa e a Sderot. Anche la città di Netivot nel Negev è stata attaccata con razzi lanciati dalla Striscia. E sirene di allarme sono risuonate, per la prima volta in questa tornata di violenze, pure nella zona di Latrun e di Beit Shemesh, circa 20 chilometri ad ovest di Gerusalemme. E’ il portavoce militare a confermare che l'esercito israeliano ha ripreso da stanotte a colpire "obiettivi terroristici della Jihad islamica" a Gaza, dopo la giornata di ieri che aveva visto l'uccisione mirata di Abu al Ata nella Striscia e il lancio di razzi in risposta verso Israele. Lanci che hanno fatto una quarantina di feriti leggeri e danni materiali. In un caso un razzo è caduto vicino a un incrocio stradale mentre transitavano alcune automobili, ma non ci sono stati feriti.

Negli ospedali di Gaza è stato di emergenza

Secondo quanto riporta il Jerusalem Post, il 90% dei missili diretti verso le aree residenziali sono stati intercettati dai missili Iron Dome e la loro dislocazione è stata potenziata nel Paese. Dei razzi non intercettati, il 60% è caduto in aree aperte, lontano dalle città.  A Gaza per il secondo giorno le scuole di tutti i livelli restano chiuse e così pure gran parte dei negozi. Negli ospedali è stato di emergenza.

Hamas prende la distanza dagli attacchi contro Israele

Baha Abu al-Ata – la cui morte è stata confermata anche da fonti palestinesi – era il capo militare della Jihad islamica palestinese. Il leader politico della Jihad islamica, Ziad Nahale, ha affermato che “Israele ha oltrepassato tutte le linee rosse”, promettendo: “Reagiremo con forza”. Ieri sera anche un portavoce del Jihad ha riaffermato la volontà dell’organizzazione di combattere e ha annunciato «mosse sorprendenti che sconfiggeranno Israele». Emerge subito la distanza da Hamas, che invece conferma di non essere interessato a un conflitto ampio con Israele. Al momento, infatti, non ha preso parte in alcun modo all’escalation di tensione.

 

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13 novembre 2019, 12:41