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Leonardo e la luna ispirano la VI Festa di Teatro Eco Logico

La manifestazione “a spina staccata”, senza l’ausilio di luci artificiali, microfoni e scenografie costruite, proporrà a Stromboli dal 22 al 30 giugno “teatro, musica, danza e altri incontri alla luce del sole e l’altre stelle” ispirati al genio di Leonardo e alla luna

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

La “macchina” di Leonardo cerca di raggiungere la luna; sullo sfondo il vulcano Stromboli. L’acquarello-logo della VI edizione della Festa di Teatro Eco Logico - che dal 22 al 30 giugno si svolge nell’isola di Stromboli, in Sicilia - tratteggia così il tema di quest’anno “Paura e desiderio”. Tratto da un testo di Leonardo sulla sensazione mista di paura e desiderio di fronte all’ignoto, osservando la “gran commistione delle varie e strane forme fatte dalla artifiziosa natura”, ha dato vita a un programma di performance che celebra due anniversari: i 500 anni dalla morte di Leonardo e i 50 anni dallo sbarco sulla Luna.

Il “Sogno della notte di San Giovanni” nella natura di Stromboli

Se Leonardo e la luna faranno da filo conduttore ai 9 giorni di Festa di Teatro Eco Logico, fra il 23 e il 24 giugno si frapporrà il “Sogno della notte di San Giovanni”, una trasposizione del “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare. “Mezza estate - midsummer in inglese - è la notte fra il 23 e il 24 giugno, che è appunto la notte di San Giovanni: notte molto speciale, che ha tante tradizioni popolari in tutta Europa, legate all’amore, alla divinazione, a delle erbe particolari e curative – spiega Alessandro Fabrizi, direttore artistico insieme a Hossein Taheri della manifestazione –. Ci sono tante storie intorno alla notte di San Giovanni e non a caso Shakespeare ha ambientato il suo ‘Sogno’ in questa notte. Quando ci siamo accorti che quest’anno il periodo della Festa includeva questa notte, essendo la festa intitolata ‘Paura e desiderio’ e dedicata ai viaggi nel buio, abbiamo pensato che la storia di questi innamorati che attraversano il bosco di notte per trovare il vero amore ci stava”.

Intervista ad Alessandro Fabrizi

I cinque gli atti della notte di San Giovanni si svolgeranno in momenti e luoghi diversi, anche per “adempiere” ad uno degli scopi della Festa: mettere in relazione il logos con l’ambiente. “L’idea è quella di permettere anche all’ambiente - in questo caso la natura dell’isola di Stromboli - di strutturare la regia – chiarisce Alessandro Fabrizi nell'intervista di Rosario Tronnolone di Radio Vaticana Italia –. In qualche modo la regia la fa anche la natura e quindi ne abbiamo approfittato per fare il ‘Sogno’ nelle ore del giorno e della notte in cui accade; per cui comincerà alle 7 di sera e continuerà col secondo e terzo atto a mezzanotte, il quarto atto all’alba e il quinto atto alle 11 della sera dopo, per vedere come influiscono il tempo, la luce, il clima, a seconda delle varie ore del giorno e della notte sul testo”.

Tutte le performance “a spina staccata”

E poi ci saranno tanti altri spettacoli, conversazioni scientifiche, letture, le “Chiacchere da bar”, ossia gli incontri informali tra artisti e pubblico. Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito e l’articolato e ricco programma si può consultare su festaditeatroecologico.com. E ancora sono previsti spazi per i bambini, laboratori, osservazioni dei corpi celesti al telescopio, presentazioni di libri. L’idea fissa di Leonardo di librarsi nell’aere sarà raccontata dal “Il codice del volo” di Flavio Albanese, mentre l’eoliana Francesca Pica proporrà un monologo ispirato ai racconti popolari delle isole Eolie raccolti in alcuni studi dall’antropologa Macrina Marilena Maffei. La studiosa ha rilevato che la pesca era originariamente un’attività femminile nelle Eolie, sicché “Mare” racconterà l’immaginifico viaggio di una pescatrice realmente esistita.

Il senso di comunità creato dalla Festa

Insomma da sei anni (sette considerando anche l’edizione zero) la Festa di Teatro Eco Logico, nello scenario naturale dell’isola di Stromboli, con le sue performance senza microfoni e luci artificiali, crea una relazione attiva e molto speciale con lo spettatore. Oltre ad essere un’isola di disinquinamento acustico, rimette poi l’essere umano al centro delle performance stesse, a loro volta pure un’occasione di risparmio energetico. E poi ci sono le amicizie e gli affetti che la Festa ha intrecciato in una sorta di legame che porta artisti e pubblico a ritrovarsi ogni anno. “A tutti noi piace tornare – dice Alessandro Fabrizi –. Strombolani, organizzatori e artisti siamo riusciti, nei giorni della Festa di Teatro Eco Logico, a creare un senso di comunità, di cui forse tutti abbiamo bisogno. È scambio, incontro e condivisione; una festa dove ognuno porta una pietanza e si mangia tutti insieme”.

 

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21 giugno 2019, 07:40