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L'arrivo del card. George Pell al tribunale di Melbourne L'arrivo del card. George Pell al tribunale di Melbourne 

Card. Pell in carcere, revocata libertà su cauzione

Il card. George Pell aveva rinunciato a richiedere la libertà. Da oggi sarà detenuto in una prigione di Melbourne. Il porporato ribadisce la sua innocenza e ricorre in appello. Il portavoce vaticano ha confermato che il porporato non è più prefetto della Segreteria per l'Economia della Santa Sede. La Congregazione per la Dottrina della Fede si occuperà del caso secondo quanto stabilito dalla normativa canonica

Roberto Piermarini - Città del Vaticano

La revoca della libertà su cauzione del cardinale George Pell è stata stabilita dalla County Court di Melbourne, a conclusione di un’udienza pre-sentenza di condanna dove i legali delle due parti hanno presentato le argomentazioni conclusive. 

Il porporato aveva rinunciato a richiedere la libertà su cauzione, affermando di ritenere appropriato per lui rimanere in custodia cautelare, dopo la condanna, in attesa della sentenza il prossimo 13 marzo. I legali hanno riferito che Pell continua a ribadire la sua innocenza: è stato presentato appello contro la sua condanna e si attenderà l'esito del nuovo processo. Da oggi il card. Pell - dichiarato colpevole da una giuria di abusi sessuali su minori quando era vescovo a Melbourne negli anni '90 - sarà detenuto nella Assessment Prison di Melbourne. Durante l'udienza di oggi è stato confermato che i cinque reati di cui il cardinale è stato dichiarato colpevole comportano una condanna massima di 10 anni ciascuno. Al card. Pell era stata accordata la libertà su cauzione, dopo la sua incriminazione lo scorso dicembre, perché richiedeva un intervento chirurgico alle ginocchia.

Nel processo di appello - la cui data non è stata ancora fissata - il card. Pell non sarà ascoltato da una giuria ma da un Collegio di tre giudici. Il caso non si chiuderà finché il ricorso non sarà esaminato e non sarà stata presa una decisione definitiva.

Per garantire il corso della giustizia, il Santo Padre ha confermato le misure cautelari già disposte nei confronti del cardinale Pell dall’Ordinario del luogo al suo rientro in Australia, ossia che in attesa dell’accertamento definitivo dei fatti al cardinale sia proibito in via cautelativa l’esercizio pubblico del ministero e, come di norma, il contatto in qualsiasi modo e forma con minori di età.

Questa mattina rispondendo alle domande dei giornalisti, il direttore ad interim della Sala Stampa della Santa Sede Alessandro Gisotti ha confermato che il card. George Pell non è più il prefetto della Segreteria per l'Economia della Santa Sede. "Posso inoltre chiarire - ha detto - che dopo la sentenza di condanna di primo grado nei confronti del Cardinale Pell, la Congregazione per la Dottrina della Fede si occuperà ora del caso nei modi e con i tempi stabiliti dalla normativa canonica”.

(Aggiornato il 2 marzo 2019)
 

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27 febbraio 2019, 07:37