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I francescani d'Assisi tra i vincitori delle passate edizioni I francescani d'Assisi tra i vincitori delle passate edizioni 

Colombe d’oro: premio per chi informa a servizio della pace

La cerimonia di premiazione si svolgerà a Bologna il prossimo 30 novembre. Il premio è opera dello scultore italiano Pericle Fazzini e raffigura una colomba con un ramo d'ulivo, simbolo di pace

Claudia Valenti - Città del Vaticano

Istituito nel 1986, anno internazionale della pace, grazie al sostegno di Legacoop e di altre cooperative aderenti, il premio “Colombe d’oro per la pace” è giunto quest’anno alla sua 34.ma edizione. Un riconoscimento giornalistico assegnato annualmente dall’Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo (Iriad), con l'intento di promuovere negli operatori dell'informazione gli ideali di convivenza pacifica fra le persone, i popoli e le nazioni.

Un premio per la pace

“Il Premio – dichiara a Vatican News Fabrizio Battistelli, presidente di Archivio Disarmo - offre un riconoscimento a coloro che, nel mondo dell’informazione e nella società civile, si fanno portatori degli ideali di pace e di convivenza tra i popoli e contribuiscono a individuare soluzioni nonviolente ai conflitti”. La cerimonia infatti assegna annualmente tre Colombe d’oro ad altrettanti giornalisti che in Italia si sono distinti nel cercare e divulgare notizie su conflitti armati, diritti umani, disarmo e cooperazione internazionale; e attribuisce la quarta Colomba ad una personalità internazionale, che si sia fattivamente impegnata nella promozione della pace.

Un mondo assediato da guerra e violenza

“Guerra e violenza assediano il mondo” afferma Battistelli. “Questo assedio si materializza in fattori strutturali: dall’iniqua distribuzione della ricchezza tra le diverse aree del pianeta all’esaurimento e deterioramento delle risorse naturali ad opera di un’industrializzazione e di un consumo spesso selvaggi. Quanto al piano politico – prosegue il presidente - l’assedio alla pace prende corpo soprattutto su due fronti. Il primo assume la forma di una crisi che è allo stesso tempo endemica nella durata e violenta nell’intensità e che ha come teatro il bacino del Mediterraneo e il Medio Oriente, spaziando dalla piaga mai curata e mai sanata del conflitto arabo-israeliano, ai postumi della guerra in Siria e alla guerra tuttora in corso nello Yemen, alla minaccia terroristica”. “Apparentemente meno vicino – continua - ma tragicamente coinvolgente nella sua eventuale realizzazione, è il secondo fronte, quello nucleare, reso pericoloso dal paventato ritiro americano, oltre che dall’accordo anti-proliferazione con l’Iran, anche dal trattato sulla riduzione dei missili a medio raggio (Inf)”.

La concreta possibilità di contribuire alla pace

La testimonianza professionale, e soprattutto umana, dei vincitori delle “Colombe d’oro per la pace” dimostra però che contributi concreti alla conoscenza e alla pratica della pace e della solidarietà internazionale sono davvero possibili. Con questa convinzione, il Premio giornalistico “Colombe d’oro per la pace” 2018 verrà assegnato anche quest’anno a tre professionisti che abbiano operato a diretto contatto con i principali teatri di crisi contemporanei. Fin dalla sua fondazione infatti, Archivio Disarmo, opera con l’obiettivo di favorire la conoscenza di argomenti quali la sicurezza, il disarmo, la gestione e la risoluzione nonviolenta dei conflitti e, all’interno, l’intercultura e la tutela dei diritti umani, nella speranza di realizzare un futuro ispirato ai valori della pace, della giustizia e del dialogo tra differenze.

I vincitori dello scorso anno

L’albo dei vincitori passati annovera una serie di nomi illustri. L’anno scorso erano stati premiati Lucia Goracci, inviata di RaiNews24, che documenta da anni le emergenze e i conflitti sui fronti di guerra più caldi; Nancy Porsia, freelance da Tunisi, che ha descritto la guerra civile in Libia e le rotte migratorie nel Mediterraneo; e Michele Rech “Zerocalcare”, che con i suoi romanzi grafici ha avvicinato il pubblico giovanile ad alcuni tra i nodi più complessi del Medio Oriente. Nei 33 anni di vita sono state premiate, fra le altre, grandi individualità internazionali quali Olof Palme, Daniel Barenboim, Hans Blix, Mohamed El Baradei; comunità religiose come i Francescani di Assisi e Sant’Egidio; Organizzazioni non governative come Amnesty International e Greenpeace. Per ben quattro volte, infine, il premio alla personalità o all’ente internazionale ha anticipato il Premio Nobel: nel 1987 con Mandela, nel 1989 con Gorbaciov, nel 1997 con John Hume per la pace nell'Irlanda del Nord e nel 2017 con Ican - Campagna internazionale per la proibizione delle armi nucleari.
 

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11 novembre 2018, 10:25