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Padre Sabino Maffeo, venuto a mancare il 21 gennaio all'età di 102 anni Padre Sabino Maffeo, venuto a mancare il 21 gennaio all'età di 102 anni

Si è spento a 102 anni padre Sabino Maffeo, "fedele strumento nelle mani di Dio"

La definizione era stata coniata da Papa Francesco in una lettera per il centesimo compleanno del sacerdote. Gesuita e figura di spicco della Radio Vaticana, aveva suddiviso la carriera accademica tra studi umanistici e scientifici, divenendo poi rettore dell'Istituto Massimo a Roma e vice-direttore amministrativo della Specola Vaticana

Edoardo Giribaldi - Città del Vaticano 

Un "fedele strumento nelle mani di Dio", capace di svolgere "con grande gioia, carità e spirito di servizio" numerosi incarichi presso la Santa Sede e per la Chiesa. Con queste parole, Papa Francesco aveva tratteggiato la figura di padre Sabino Maffeo, scomparso ieri, mercoledì 21 gennaio, nella residenza di San Pietro Canisio, in via dei Penitenzieri, a Roma, all'età di 102 anni.

Gli studi umanistici e scientifici

La testimonianza del Pontefice risale a due anni fa, all'1 novembre del 2022, in occasione del centesimo compleanno di padre Maffeo. Figura di spicco della Radio Vaticana, nasce a Somma Vesuviana nel 1922, frequentando, a partire dai quindici anni, la scuola apostolica dei padri gesuiti a Loreto. Studia filosofia e teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e completa la sua laurea in fisica tra l’università di Roma La Sapienza e l’università di Bologna, con una tesi sulla propagazione dei neutroni rallentata dalla grafite. Viene ordinato sacerdote nel 1953.

Padre Sabino Maffeo durante l'ascolto della lettera del Papa a lui indirizzata
Padre Sabino Maffeo durante l'ascolto della lettera del Papa a lui indirizzata

Gli incarichi ricoperti

Nel corso della sua lunga vita, padre Maffeo ricopre numerosi incarichi: è professore di fisica e religione presso l’Istituto Massimo a Roma — di cui diventa anche rettore dal 1962 al 1968 —, provinciale della provincia romana della Compagnia di Gesù dal 1968 al 1973, direttore tecnico della Radio Vaticana dal 1973 al 1985. A metà anni Ottanta si trasferisce alla Specola Vaticana, dove diventa prima superiore e poi anche vice-direttore amministrativo. Molti hanno occasione di conoscerlo, poiché è solito accogliere con grande affabilità i gruppi di visitatori. In quegli anni si occupa anche di storia dell’astronomia e scrive il volume La Specola Vaticana: Nove Papi una Missione. Dal 2018 per motivi di salute si trasferisce all’infermeria dei padri gesuiti nella comunità di San Pietro Canisio. Qui, come scriveva Francesco, vive "la missione di pregare per la Chiesa e per la Compagnia". "Mi ricordi nelle sue preghiere", aggiungeva il Papa, "perché credo nel potere della preghiera che, come afferma Sant’Agostino, è la potenza dell'uomo e la debolezza di Dio”.

La testimonianza di padre Lombardi

In un’intervista concessa ai media vaticani, in occasione del 100 anni di padre Maffeo, padre Federico Lombardi aveva ricordato il notevole sviluppo tecnologico della Radio Vaticana sotto la sua direzione tecnica. Tra i progetti più rilevanti, ci sono stati la costruzione delle antenne rotanti di Santa Maria di Galeria, che consentivano di raggiungere con facilità i vari continenti, e il "grande sistema di trasmissione in onda media", che garantiva "un’ottima copertura" in tutta Europa. Si trattava di opere "pionieristiche" per l’epoca, che hanno ampliato significativamente la portata della diffusione delle attività del Papa.


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22 gennaio 2025, 15:30