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Il report abusi pubblicato dalla diocesi di Bolzano-Bressanone Il report abusi pubblicato dalla diocesi di Bolzano-Bressanone  

Abusi, il vescovo Muser: "Sto dalla parte delle vittime"

Pubblicato su incarico della diocesi di Bolzano-Bressanone il dossier sugli abusi sessuali. Venerdì la conferenza stampa sulle iniziative da prendere

Luca Collodi - Città del Vaticano

Sono 67 i casi accertati di abusi sessuali nella chiesa altoatesina tra il 1963 e il 2023. Casi che riguardano 24 sacerdoti e 59 vittime tra gli 8 e i 14 anni. È quanto emerge dal rapporto sugli abusi nella chiesa altoatesina, realizzato dallo studio legale Westpfahl-Spilker-Wastl di Monaco di Baviera su incarico della Diocesi di Bolzano e Bressanone. "Al primo posto ci sono le vittime", afferma monsignor Ivo Muser, vescovo di Bolzano-Bressanone alla Radio Vaticana, che spiega la volontà di volersi schierare "dalla parte di coloro che hanno avuto questa terribile esperienza. Sono dalla loro parte". "Dobbiamo guardare alla realtà- prosegue il presule - agli errori che sono stati fatti e per me è fondamentale imparare dal passato, imparare dagli atteggiamenti sbagliati e poi guardare al futuro con grande speranza".  San Paolo, prosegue Muser, "diceva che se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme e queste parole dobbiamo applicarle alla nostra Chiesa e alla nostra Diocesi e serve il contributo di tutti noi. Bisogna essere empatici, ascoltare, prendere sul serio, non distogliere lo sguardo". 

Atti opposti al Vangelo

Venerdì prossimo, 24 gennaio, si svolgerà una conferenza stampa nel corso della quale il vescovo commenterà i contenuti del rapporto sui fatti che Muser definisce "ferita terribile all'interno della società nel suo complesso. E quando questa ferita si apre nella Chiesa, è particolarmente grave perché questi atti sono diametralmente opposti al Vangelo". Il vescovo quindi, auspica che presto si passi all'azione, perché è necessario "un cambiamento culturale che spero si estenda ben oltre la Chiesa".

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