Cerca

Patton: in mezzo alle tenebre della storia brilla la luce di Betlemme

In un videomessaggio da Betlemme, il custode di Terra Santa riafferma il senso del Natale pur nel coflitto che sta insanguinando Gaza e nelle strade deserte dei luoghi santi: nelle situazioni più difficili, in mezzo all'oscurità della guerra e dell'odio, Cristo ci è sempre vicino

Tiziana Campisi e Roberto Cetera - Città del Vaticano

Sono vuote, quest’anno, le strade e le piazze di Betlemme. Il conflitto fra Israele e Palestina che si è riacceso nella Striscia di Gaza, provocando morte, distruzione e dolore, ha diffuso un clima di tristezza e paura. Nel rispetto di chi soffre, nei luoghi che narrano la Natività, si vivranno sobriamente le celebrazioni natalizie e in un videomessaggio, diffuso oggi, il custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, accompagna questa realtà offrendo parole di speranza.

Dio è entrato nella storia una volta per sempre

“Non abbiamo cancellato il Natale, perché il Natale è un fatto già accaduto e grazie a Dio nessuno lo può cancellare - dice il religioso francescano -. Il Natale consiste nel fatto che il Figlio di Dio è entrato nella nostra storia una volta per sempre, si è fatto uno di noi, è stato donato a noi, ha dato un senso alla nostra vita e così ci ha salvato”. E se ci si può trovare “in mezzo alle situazioni peggiori e più difficili, in mezzo alle tenebre della storia” o “in mezzo all'oscurità della guerra e dell'odio, anche se le tenebre non accolgono la luce, la luce continua a brillare e non può essere soffocata”, sottolinea padre Patton.

Dalla grotta di Betlemme la speranza per un mondo nuovo

Dalla Basilica della Natività di Betlemme, il luogo in cui Gesù è venuto al mondo, il custode di Terra Santa implora: “Abbiamo bisogno che a partire da questa grotta la luce si diffonda dappertutto per tener viva la speranza di un mondo nuovo, salvato grazie alla nascita di questo Bambino Gesù, l’Emmanuele, il Dio con noi”. In questo Natale "soffocato dal buio dell'odio e della guerra”, il religioso invita a inginocchiarsi “davanti alla mangiatoia vuota nella quale Maria depose il Bambino Gesù dopo averlo dato alla luce e avvolto in fasce”.

La preghiera di Giovanni Paolo II

Infine, padre Patton chiede di elevare a Dio la preghiera recitata da Giovanni Paolo II nel Messaggio Urbi et Orbi del Natale del 1994, e invoca Gesù Bambino, perché spinga “gli uomini a deporre le armi e a stringersi in un universale abbraccio di pace”, perché inviti i popoli “ad abbattere i muri creati dalla miseria e dalla disoccupazione, dall'ignoranza e dall’indifferenza, dalla discriminazione e dall'intolleranza”. “Sei tu, divino Bambino di Betlemme, che ci salvi liberandoci dal peccato. Sei tu il vero ed unico Salvatore che l'umanità stesso cerca a tentoni. Dio della pace, dono di pace per l'intera umanità, vieni a vivere nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia, sii tu la nostra pace e la nostra gioia. Amen. Buon Natale da Betlemme".

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

22 dicembre 2023, 12:05