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Premo "Giuseppe De Carli" 2023 (credits Pontificia Università della Santa Croce) Premo "Giuseppe De Carli" 2023 (credits Pontificia Università della Santa Croce) 

Premio Giuseppe De Carli, riconoscimento per “Popecast”

Il podcast di Papa Francesco realizzato da Salvatore Cernuzio, ha ottenuto il secondo premio nella sezione “Chiesa, guerra e pace". La cerimonia si è svolta nella sede della Pontificia Università della Santa Croce

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

“Chiaro e ben distinguibile, come sempre, il messaggio lanciato dal Pontefice in favore della pace e contro tutte le guerre, da quelle del passato a quelle che purtroppo ancora infiammano il globo”

Con questa motivazione è stato premiato con il secondo posto “Popecast”, il podcast nel quale Francesco ha ripercorso i suoi dieci anni di pontificato insieme a Salvatore Cernuzio, giornalista di Radio Vaticana - Vatican News, che ne è ideatore e autore. A realizzare il prodotto la redazione Podcast formata dai giornalisti Benedetta Capelli, Fabio Colagrande e Amedeo Lomonaco. La cerimonia di consegna del Premio “Giuseppe De Carli”, giunto alla settima edizione e intitolato al compianto vaticanista Rai, si è svolta presso la Pontificia Università della Santa Croce. A valutare i lavori pervenuti, circa 40, tre giurie.

Le sezioni del Premio 

Una prima sezione è “Chiesa, guerra e pace”, con il primo premio andato a Maria Ilaria de Bonis di Popoli e Missione. La giornalista ha vinto con un articolo: “Tregua e fame al Nord, i barbari verso Nampula”, riguardante il conflitto in Mozambico, Paese nel quale si è consumato un anno fa l’omicidio di suor Maria De Coppi. Nella sezione “Informazione e migranti”, il premio è andato al giornalista Giuseppe Ciulla, con una inchiesta per la trasmissione “Il Cavallo e la Torre” di RAI 3, in cui ha raccontato un naufragio al largo delle coste tunisine. La terza sezione "Giornalismo e tradizioni religiose" ha premiato il duo Tseng Kuang Yi e Leonardo Cinieri Lombroso per un documentario sulla storia del missionario gesuita in Cina, Matteo Ricci. Infine, menzione speciale per il reportage del giornalista Rai Renato Piccoli, realizzato nel 2016 in Donbass Da Chernobyl alla guerra.

Uno sguardo diverso e possibile

La premiazione è giunta al termine di una tavola rotonda sul tema "La Speranza e i suoi volti": un approfondimento per offrire spiragli di rinascita in un mondo ferito dalle guerre. Alla discussione hanno preso parte il sacerdote Santiago Sanz, professore straordinario di Antropologia teologica alla Santa Croce, e il sociologo dell'Università di Perugia Piero Dominici, dove dirige il progetto "Educazione alla complessità". Il presidente dell'Associazione Giuseppe De Carli, Giovanni Tridente, ha sottolineato nel suo intervento la necessità di valorizzare i bisogni di chi non ha voce e vive ai margini. “I lavori premiati in questa edizione del Premio – ha affermato - dimostrano che uno sguardo diverso è ancora possibile". In rappresentanza della giuria si è espresso il professor Massimiliano Padula, docente di Scienze della comunicazione sociale presso la Pontificia Università Lateranense, mettendo in luce l’importanza di un giornalismo che si fa sempre più complesso e pertanto oggi si può parlare di “giornalismi”. Inoltre Padula ha esortato a superare la dicotomia guerra e pace, invitando anche qui a parlare al plurale e sottolineando, riferendosi ad esempio ai video dell’attacco di Hamas con i deltaplani, a guardare ai cambiamenti nel rapporto guerra e comunicazione. “Una guerra dunque in soggettiva, socializzata e questa – ha concluso - è la grande sfida che il giornalismo deve intercettare”.

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30 novembre 2023, 18:19