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ACS promuove la preghiera dei bambini del Rosario per la pace nel mondo ACS promuove la preghiera dei bambini del Rosario per la pace nel mondo  (ANSA)

Aiuto alla Chiesa che Soffre, un milione di bambini recita il Rosario per una pace globale

Torna l’iniziativa della fondazione pontificia che, come ogni anno, coinvolge un milione di bambini in tutto il mondo nella preghiera per la pace attraverso la recita del Rosario. Padre Martino Serrano, assistente ecclesiastico di ACS Italia: “I bambini sono il riflesso della purezza, la loro preghiera arriva direttamente al cuore del Signore”

Camilla Dionisi – Città del Vaticano

Una preghiera dedicata alle vittime del conflitto tra Russia e Ucraina e in Terra Santa: è il centro della nuova edizione di “Un milione di bambini recita il Rosario per l’unità e la pace”, promossa dalla Fondazione di diritto pontificio Aiuto alla Chiesa che Soffre. Il 18 ottobre di ogni anno ACS organizza con grande impegno questa iniziativa perché i bambini preghino insieme e si uniscano così in un coro che richiami la vera pace in ogni cuore, in ogni Paese, in ogni popolo. Padre Martino Serrano, assistente ecclesiastico della Fondazione, rivela l’importanza della preghiera e la strada per la pace che fonda le radici proprio nei bambini di oggi, adulti di domani. “Preghiamo per i cristiani che sono perseguitati sia in Israele sia in Palestina, a Gaza - continua padre Martino - che sono nella sofferenza e nella tribolazione a causa dell'effetto della mancanza di Dio. Dio porta la pace, il Papa ci ha più volte invitato a pregare per una pace tanto desiderata nel mondo intero. È importante questa preghiera per l'unione con Dio, ma anche per recuperare la grazia della pace tra i cristiani e tra le popolazioni”.

Ascolta l'intervista con padre Martino Serrano

Un’infanzia spirituale

L'invito alla preghiera, è convinzione di Serrano, coinvolge i più piccoli ma anche i più grandi, occorre proprio tornare bambini per recuperare la purezza nelle intenzioni e nella preghiera. “Il nostro progetto - spiega - è incentivare anche l'unione con l'Angelo custode, è una figura quasi dimenticata, ma che ci ricorda di vivere un’infanzia spirituale, come l'hanno vissuta i santi, per far sì che la nostra preghiera sia più pura e che tocchi il cuore del Signore”. Sono i bambini, quindi, ad indicare come pregare e come creare un rapporto con Dio, in un modo che sia bello, profondo e semplice. “Sappiamo bene che i bambini sono il riflesso della purezza e sono quelli che cerchiamo di difendere anche nella Chiesa - sottolinea padre Martino - questa loro purezza è una preghiera che arriva direttamente al cuore del Signore”.

Imparare ad essere gli adulti di domani

Padre Martino Serrano spiega cosa è importante che imparino i bambini di oggi, affinché abbiano un futuro fatto di pace. “L'unità con Dio è ciò che devono apprendere, cioè che noi collaboriamo con Lui a una nuova civiltà. I più piccoli applicheranno e vivranno nel futuro quello che apprendono fin da oggi. Sono la nostra eredità, e non c'è nulla di più bello da lasciare ad un bambino se non questa eredità spirituale".  La conclusione di padre Martino è che occorre ispirazione dalla preghiera per poter fare le giuste scelte, dire le giuste parole e agire nel miglior modo per l'unione e per la pace. 

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18 ottobre 2023, 15:09