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L'accoglienza dei giovani italiani per Papa Francesco alla Gmg di Lisbona 2023 L'accoglienza dei giovani italiani per Papa Francesco alla Gmg di Lisbona 2023

Voci da Lisbona: "Ha ragione il Papa, noi giovani dovremmo amarci di più"

Al termine della festa di accoglienza del Papa alla Gmg di Lisbona, al Parco Edoardo VII, le testimonianze di alcuni pellegrini italiani. Tra loro, fra’ Sebastiano: "È vero che nella Chiesa c’è posto per tutti. Quando la mia fede si è raffreddata e mi sono allontanato, è stato bello poi sentirsi di nuovo accolto e compreso"

Alessandro Di Bussolo – Inviato a Lisbona (Portogallo)

Mentre una buona parte dei 500 mila giovani che hanno riempito la Colina do Encuentro, come la Gmg di Lisbona ha ribattezzato il Parco Edoardo VII, il centralissimo polmone verde della capitale portoghese dove ieri, 3 agosto, si è svolta la cerimonia di accoglienza, se ne stanno andando, rimangono alcuni pellegrini italiani. Nelle orecchie e nel cuore hanno ancora le forti parole appena ascoltate da Papa Francesco poco prima. In mezzo ad un gruppo di ragazzi c'è un frate francescano con gli occhiali da sole e le bandiere italiana e cubana in mano. È fra’ Sebastiano Contri, 26 enne francescano conventuale, alla Gmg con i 170 del gruppo del Centro Francescano Giovani del Nord Italia. Ha già partecipato alla Gmg di Cracovia, nel 2016, ma allora non era ancora consacrato.

Fra Sebastiano Contri, 26 enne francescano conventuale alla Gmg
Fra Sebastiano Contri, 26 enne francescano conventuale alla Gmg

Fra' Sebastiano: il Signore ci ama sempre, così come siamo

Il frate riflette sulle parole del Papa di poco prima: “Voi non siete qui per caso. Il Signore vi ha chiamati, non solo in questi giorni, ma dall’inizio dei vostri giorni. Sì, Lui vi ha chiamati per nome”. E poi l'augurio che questi “siano giorni in cui fissare nel cuore che siamo amati così come siamo, non come vorremmo essere: come siamo adesso”. “Il Signore - conferma fra’ Sebastiano - ci chiama così come siamo e ci ricorda che lui ci ha voluto così”. E nel suo cammino vocazionale, mi confida, “è stato molto importante sapere che il Signore mi ama e mi vuole così come sono, per questo mi chiama per nome”.

Ascolta l'intervista a fra' Sebastiano Contri

Roberta: e noi giovani dovremmo imparare ad amarci di più

Accanto a lui c'è Corrado, 57 anni, animatore con i suoi giovani di Lucca, arrivati in 210 dalla Diocesi, alla sua prima Gmg, perché si è fatto finalmente coinvolgere con il suo gruppo di ragazzi. Rispetto al Signore che ci chiama per nome, dice che è “importante che questa chiamata porti tanti giovani insieme. È vero che è una scelta personale, però il fatto di accoglierlo in tanti incoraggia ognuno, rende ognuno più forte in quei valori e questo secondo me è l'elemento trascinante della Gmg”. Roberta, studentessa di Lingue di Acireale di 21 anni, alla sua prima Gmg, sottolinea che “noi giovani abbiamo poca pazienza”, e non riusciamo a cogliere il messaggio che il Signore ci ama e ci chiama così come siamo. “Dovremmo imparare ad ascoltarci un po’ di più – afferma - ma soprattutto ad amarci di più”.

Roberta, 21 anni, studentessa di Lingue e animatrice di Acireale (Catania), con il suo parroco
Roberta, 21 anni, studentessa di Lingue e animatrice di Acireale (Catania), con il suo parroco

"Quando si sbaglia, poi è bello sentirsi di nuovo accolti"

Poco prima Francesco aveva ribadito anche: “Nella Chiesa c’è spazio per tutti – per tutti! – nessuno è inutile, nessuno è superfluo, c’è spazio per tutti... C’è posto per tutti, tutti insieme”. E lo ha fatto ripetere a ciascuno nella sua lingua: “Tutti, tutti, tutti”. Fra’ Sebastiano, veronese che studia a Padova annuisce, pensando alla sua esperienza, a quando cioè la sua fede si è raffreddata e si è allontanato. “E allora è stato bello poi sentirsi sempre accolti e anche compresi – mi confida - E scoprire che il Signore è grande, eternamente misericordioso. Questo dà tanto sollievo e serenità”.

Alberto, animatore giovanile di 23 anni di Biella
Alberto, animatore giovanile di 23 anni di Biella

Alberto e l'esperienza dell'oratorio di Biella

Risponde anche Alberto, 23 enne animatore di gruppi giovanili a Biella, qui a Lisbona con altri 42 della sua parrocchia e 250 da tutta la Diocesi. Nella vita fa l’infermiere, ma “quando sono libero dal lavoro gestisco l'oratorio il venerdì pomeriggio assieme a tutti i ragazzini e li faccio a giocare fino a quando arriva l'ora del doposcuola”, racconta. Nella vostra parrocchia la porta è sempre aperta a tutti? Certo, risponde, e indica un ragazzo del gruppo, che si era inserito nel gruppo del dopo cresima, “poi per un certo periodo non c'è stato”. Adesso pero “è ritornato ed è qui con noi alla Gmg”.

Qui alla Gmg la testimonianza di una Chiesa giovane e viva

Su questo interviene anche Corrado, che spiega che l’inclusività della Chiesa la sperimentiamo anche qui: “Questi giovani in gran parte potevano rischiare rischiavano di stccarsi dall'esperienza della fede. La proposta della Gmg invece li entusiasma e ciascuno di noi, di loro è più convinto nell'accogliere la proposta”. Di questo parla ancora fra’ Sebastiano, convinto del valore delle Giornate Mondiali della Gioventù per ridare forza alla fede dei giovani. “Vedo che tante volte si dice che noi siamo una Chiesa che sta morendo – spiega - invece qui vedo una Chiesa viva, fatta di giovani che vogliono testimoniare la loro fede e che vogliono approfondire, farsi anche domande sulla fede e questo mi dà tanta gioia e speranza”.

Corrado (al centro con lo zainetto rosso) e i suoi giovani di Lucca
Corrado (al centro con lo zainetto rosso) e i suoi giovani di Lucca

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04 agosto 2023, 14:20