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2023.05.07 GPII reliquia Agrigento 2023.05.07 GPII reliquia Agrigento 

Alla Chiesa di Agrigento una reliquia di San Giovanni Paolo II

Trenta anni fa nella Valle dei Templi, Papa Wojtyla lanciava lo storico anatema contro la mafia. L’arcidiocesi ricorda quell’evento con una serie di iniziative mentre in città è giunta una reliquia donata dal segretario particolare di Giovanni Paolo II, il cardinale Dziwisz

Alessandra Zaffiro – Palermo

La teca, incastonata in una icona, custodisce una reliquia ex sanguine di San Giovanni Paolo II. Il dono viene dal cardinale Stanislaw Dziwisz, segretario di Papa Wojtyla, a 30 anni dalla visita ad Agrigento nella quale si scagliò contro l mafia e i mafiosi. La teca è stata consegnata questa mattina da Danylo Tkanko e Omar Giampaolo Mohamed Ahmed, partiti da Cracovia con la reliquia, all’arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano, prima della celebrazione eucaristica in cattedrale e sarà custodita in episcopio. Autore dell’icona è un artista ucraino, Roman Vasylyk, professore di arte sacra, che ha conosciuto personalmente San Giovanni Paolo II.

L’anatema contro la mafia

“Dio ha detto una volta: ‘Non uccidere’: non può uomo, qualsiasi, qualsiasi umana agglomerazione, mafia, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio!  Qui ci vuole civiltà della vita! Nel nome di questo Cristo, crocifisso e risorto, di questo Cristo che è vita, via verità e vita, lo dico ai responsabili, lo dico ai responsabili: convertitevi! Una volta verrà il giudizio di Dio!”.

Sono le parole pronunciate da San Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi il 9 maggio 1993. Parole forti e che, da due anni, si associano anche alla beatificazione del giudice Rosario Livatino, assassinato dalla stidda nel 1990 a 38 anni. “Martire della giustizia e della fede - così lo aveva ricordato Papa Francesco - il suo lavoro lo poneva sempre sotto la tutela di Dio, per questo è diventato testimone del Vangelo fino alla morte eroica. Il suo esempio sia per tutti, specialmente per i magistrati, stimolo ad essere leali difensori della legalità e della libertà”.

Il ricordo di Giovanni Paolo II e del giudice Livatino

Stamani, domenica 7 maggio, la Messa celebra nella cattedrale di San Gerlando da monsignor Damiano. Nell’omelia ha ricordato sia le parole di Giovanni Paolo II ma anche il giudice ragazzino Livatino, beatificato da Francesco il 9 maggio 2021 nella cattedrale di Agrigento, “il magistrato martire, frutto bello e buono della nostra terra, il quale cercò il dialogo, la pace e l’unità fino all’ultimo istante della sua vita. Non reagì con violenza, ma cercò – ha spiegato l’arcivescovo - d’imbastire un dialogo umano e umanizzante con i suoi uccisori. Ci conceda il Signore risorto, per l’intercessione di Maria madre sua e madre nostra, di non essere solo turisti della concordia, ma di essere concordia, ovunque siamo e viviamo”.

Gli appuntamenti della Chiesa di Agrigento

Ricco il calendario di eventi della Chiesa agrigentina in ricordo della visita di San Giovanni Paolo II e del secondo anniversario della beatificazione del giudice Livatino: domani l’incontro sul tema: “A trent’anni dalla visita di Papa Giovanni Paolo II. Come è mutata la mafia? Quale sentiero ha percorso la Chiesa?”, con la partecipazione del presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, Giuseppe Pignatone; monsignor Antonino Raspanti, presidente della Cesi e vescovo di Acireale, e Caterina Chinnici, magistrato e deputato del Parlamento Europeo. Martedì mattina “Studenti in cammino per la legalità” da Piano San Gregorio al Tempio della Concordia”; nel pomeriggio il “Pellegrinaggio penitenziale” fino alla cattedrale e la Messa, presieduta dal monsignor Alessandro Damiano.

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07 maggio 2023, 13:52