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Arcidiocesi di Friburgo, pubblicato report sugli abusi

Uno studio redatto da un gruppo di esperti esamina i casi di abuso su minori avvenuti nella arcidiocesi tedesca dal 1945 ad oggi: oltre 250 i sacerdoti coinvolti, più di 500 le vittime. Zollitsch, l’arcivescovo emerito, per sei anni alla guida della Conferenza episcopale tedesca, e il predecessore Saier accusati entrambi di aver insabbiato. L’attuale pastore Burger: “Scioccato dal loro comportamento, chiedo scusa per questo fallimento”

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

Oltre 250 sacerdoti coinvolti nello scandalo degli abusi sessuali su circa 540 vittime, in gran parte minorenni, dal 1945 ad oggi nella chiesa di Friburgo, in Germania. Sono i dati che emergono da un recente rapporto presentato nella arcidiocesi tedesca - una delle più grandi tra le 27 diocesi tedesche con circa 1,8 milioni di cattolici – realizzato da una Commissione appositamente istituita per fare chiarezza sul fenomeno. Un nuovo capitolo doloroso per la Chiesa in Germania, come quelli già compiuti a Colonia, Monaco e di recente Osnabrück.

Esperti a lavoro

A realizzare il documento di 600 pagine è stato l’AG Aktenanalyse, gruppo di quattro esperti esterni provenienti da magistratura e polizia criminale che, coordinati dal teologo Magnus Striet dell’Università di Friburgo, hanno redatto lo studio a partire dal 2019. In particolare vengono segnalati 24 casi di abuso, compiuti anche da laici - operatori pastorali e catechisti -, dei quali sono stati esaminati tutti i documenti per porre in luce modalità e procedure con cui sono state affrontate le denunce e le - mancate - punizioni ai responsabili. Il tutto a scapito delle vittime il cui numero reale, affermano gli autori del report, potrebbe essere superiore rispetto a quello riportato.

Accuse contro Zollitsch

Tra i nomi citati spicca quello dell’arcivescovo Robert Zollitsch, 84 anni, alla guida di Friburgo dal 2003 al 2013 e presidente della Conferenza episcopale tedesca fra il 2008 e il 2014, accusato nel documento di essere “pesantemente coinvolto” per aver occultato casi di abusi. Secondo quanto ha dichiarato il giudice Eugen Endress, uno degli esperti del team, Zollitsch - per anni anche responsabile delle risorse umane dell’arcidiocesi - avrebbe completamente ignorato il diritto canonico in relazione a questi crimini dando così vita ad un “insabbiamento programmato”. Ad esempio, alcuni parroci sarebbero stati immediatamente messi in congedo o trasferiti dalle parrocchie, senza che le ragioni di tali cambiamenti fossero registrate o motivate. Accuse simili vengono mosse anche contro il defunto arcivescovo Oskar Saier.

Le parole dell'arcivescovo Burger

L’attuale arcivescovo Stephan Burger non è invece accusato di alcuna cattiva condotta e, anzi, è intervenuto nelle scorse ore per esprimere profondo sconcerto per i risultati dell’indagine. “Scioccato” e “senza parole” si è detto Burger, annunciando di aver avviato azioni legali contro i due predecessori (Saier era anche avvocato canonico) che “hanno semplicemente ignorato la legge ecclesiastica che prevedeva l'intervento e la denuncia dei casi”. "Sono sbalordito che possano avere agito in questo modo”, ha aggiunto, “entrambi erano consapevoli dell'importanza e della rilevanza giuridica dell'argomento… Il Vangelo di Gesù è stato chiaramente pervertito”. Per Burger i due arcivescovi sono “in debito” con le vittime e i sopravvissuti: “Come arcivescovo - ha detto - mi scuso con le persone colpite per questo fallimento”.

Da parte sua, Zollitsch ha fatto sapere tramite un portavoce di non voler commentare il rapporto finale. In passato aveva già ammesso gravi errori e colpe personali in un filmato. “Una corretta autovalutazione”, ha detto Endress, nella conferenza stampa.

 

  

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19 aprile 2023, 13:00