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Il nuovo presidente dei vescovi Usa, Timothy Broglio Il nuovo presidente dei vescovi Usa, Timothy Broglio 

Usa, i vescovi eleggono il nuovo presidente: è l’ordinario militare Broglio

L’arcivescovo ha ottenuto più della maggioranza da parte dei 237 presuli riuniti in plenaria. Eletto anche il nuovo vicepresidente, l’arcivescovo di Baltimora Lori. Tra i temi al centro di riflessioni, le questioni aborto e abusi, i documenti su Eucarestia e formazione dei fedeli, il bilancio 2023 e la guerra in Ucraina

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

Con 138 voti la Conferenza episcopale degli Usa ha eletto come nuovo presidente l’arcivescovo Timothy Broglio, dal 2007 ordinario militare per gli Stati Uniti. Il presule, già officiale della sezione per i rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato della Santa Sede e segretario particolare del cardinale Angelo Sodano, segretario di Stato, è stato eletto al terzo turno di votazione tra dieci candidati dai 237 vescovi riuniti nell’assemblea plenaria autunnale a Baltimora.  

Il nuovo presidente

Broglio, 70 anni, ha ricoperto il ruolo di ordinario militare dal 2007, dopo la nomina ricevuta da Benedetto XVI. Ha preso possesso dell’Ordinariato nel 2008.  Nel 1983 è entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede, svolgendo l’incarico di segretario nelle Nunziature in Costa d’Avorio e Paraguay, negli anni ’80. È stato poi nunzio nella Repubblica Dominicana e delegato apostolico a Porto Rico dal 2001 al 2008. Nella Usccb, è stato presidente del Comitato episcopale per la giustizia internazionale e la pace e del Comitato per gli affari canonici e la governance della Chiesa, nonché membro della Task Force per l’Assemblea speciale del 2013. Ha inoltre lavorato nei comitati per la libertà religiosa e per la giustizia e la pace internazionali e nei sottocomitati per la difesa del matrimonio e l’assistenza sanitaria. Come ordinario militare, durante la recente pandemia di coronavirus, ha sostenuto l’esenzione dal vaccino per i membri dell'esercito per motivi di obiezione di coscienza.

In un breve discorso dopo la sua elezione a presidente della Usccb (mandato che prevede una scadenza triennale) Broglio ha lodato il presidente uscente, l’arcivescovo di Los Angeles José Horacio Gomez, eletto nel 2019. Quest’ultimo ha pronunciato il suo ultimo discorso nella sessione della plenaria del 15 novembre.

Lori vicepresidente

In una votazione separata, è stato eletto come vice presidente l’arcivescovo di Baltimora, William Lori, che succede all’arcivescovo Allen H. Vigneron di Detroit, 71 anni. In precedenza ausiliare a Washington e finora cappellano supremo dei Cavalieri di Colombo, Lori è stato anche presidente del Comitato per la dottrina e del Comitato ad hoc per la libertà religiosa della Conferenza episcopale. Nel 2002 è stato nominato membro del Comitato per la crisi degli abusi sessuali e ha contribuito alla stesura della nota “Carta per la protezione dei bambini e dei giovani”, firmata a Dallas, come risposta per sradicare tale crimine nel clero in seguito agli scandali emersi in quegli anni. Nel 2021, Lori ha ricevuto un mandato triennale come presidente della commissione per la vita. Dal 2005 ad oggi è stato anche cappellano supremo dei Cavalieri di Colombo, organismo che conta circa 1,8 milioni di membri.

L'intervento del nunzio

La plenaria autunnale dell’episcopato Usa durerà fino a domani 17 novembre. I lavori si sono aperti con l’intervento del nunzio apostolico, Christophe Pierre, il quale ha ricordato ai presuli la necessità che la Chiesa rifletta l’immagine cara al Papa di “ospedale da campo”, impegnata cioè nella cura dei più deboli e delle persone ferite. Tra queste, l’arcivescovo ha annoverato gli immigrati e le giovani madri. Pierre ha esortato la Chiesa cattolica negli Usa ad essere “una chiesa missionaria” e a curare la formazione spirituale e liturgica dei laici, perché – ha detto – “se accompagniamo il nostro popolo più da vicino, possiamo avere più facilmente fiducia in lui e incoraggiare la sua crescita spirituale”.

Un cenno, nell’intervento del nunzio, anche sul percorso sinodale e sul Documento per la tappa continentale che evidenzia la difficoltà da parte di molti giovani ad accettare alcuni degli insegnamenti della Chiesa. Pierre ha quindi invitato a stare a fianco alle nuove generazioni affinché “vivano la loro fede in un modo che offra loro la pace del cuore, sperimentando il vero, il buono e il bello”. Ha anche esortato i vescovi a non essere “paralizzati dalle sfide che dobbiamo affrontare”, ma a seguire i ragazzi con l’ascolto, la pazienza e il dialogo rispettoso in mezzo a una cultura che vive tante divisioni.

I temi al centro della plenaria

Oltre a eleggere i vertici e i presidenti delle diverse commissioni, i vescovi hanno discusso e votato su una serie di punti importanti. Anzitutto la questione aborto, a seguito della sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti del 24 giugno nella causa Dobbs v. Jackson Women's Health Organization, che ha ribaltato la sentenza Roe v. Wade del 1973. L’arcivescovo Lori ha offerto una panoramica sulla risposta della Chiesa; la sua presentazione è seguita a una recente lettera che lo stesso arcivescovo e altri tre presidenti di commissione dell’Usccb hanno inviato a tutti i membri del Congresso, chiedendo una “solidarietà radicale” con le madri e i bambini (nati e non nati) e promuovendo un’agenda legislativa e politica che dia priorità alle famiglie.

Al centro delle discussioni dei vescovi anche il tema drammatico degli abusi, in occasione anche del 20° anniversario dell’adozione della già citata “Carta di Dallas”. I vescovi, in una sessione, hanno voluto dedicare tempo alla preghiera e alla riflessione sulla risposta della Chiesa alla crisi degli abusi.

Tra gli altri argomenti all’ordine del giorno, infine: l’approvazione del bilancio del 2023; una discussione sul documento-guida per aiutare i cattolici a formare le coscienze nel voto e in altri ambiti della vita pubblica; una relazione sui progressi compiuti nell'attuazione del documento “Il mistero dell’Eucaristia nella vita della Chiesa”, sulle attività svolte nell’ambito dell’iniziativa di rinascita eucaristica lanciata lo scorso anno a livello nazionale e sul Congresso eucaristico nazionale previsto per il 2024 a Indianapolis. Da qui, anche un aggiornamento sul cammino sinodale e una riflessione sull’azione della Chiesa per la guerra in corso in Ucraina.

 

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16 novembre 2022, 13:00