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Domani si ricorda la Domenica del Mare Domani si ricorda la Domenica del Mare

Il vescovo di Piombino: "I marittimi, realtà fragile da proteggere"

Si celebra domani la Domenica del Mare per ricordare il lavoro di oltre un milione di marittimi che, tutti i giorni dell'anno, operano sulle navi ma anche i cappellani e i volontari della Stella Maris che si mettono al loro servizio in tanti luoghi. “Ricordiamo e preghiamo per quanti si impegnano a custodire il mare, non dimenticando i loro problemi”, ha detto monsignor Carlo Ciattini, vescovo della diocesi di Massa Marittima – Piombino

Marina Tomarro - Città del Vaticano

Sono migliaia le navi che solcano i nostri mari, la maggior parte ai nostri occhi invisibili. Come invisibili sono le persone che vi lavorano. Donne e uomini che per mesi interi vivono su questi enormi bastimenti, che spesso non scendono a terra per tanto tempo, trascorrendo un’esistenza lontana dai loro affetti più cari. Proprio a loro è dedicata la Domenica del Mare, nata in Inghilterra nel 1975 per iniziativa dell’Apostolato del Mare, della Mission to Seafarers e della Sailors’ Society, e con il tempo ha assunto una dimensione sempre più internazionale ed ecumenica.

Czerny: non manchi la solidarietà

Nel messaggio dedicato a questa giornata, il cardinale Michael Czerny prefetto del Dicastero per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale, ha voluto sottolineare l’importanza di non dimenticare i marittimi e il periodo particolarmente difficile e doloroso che hanno dovuto affrontare. Dalla guerra in Ucraina, con navi che si sono trovate a navigare attraverso le mine nel Mar Nero e nel Mar d’Azov “Molte navi – scrive il porporato - sono affondate e molte vite umane sono andate perdute durante questa guerra ingiusta e immorale”, fino alla pandemia, durante la quale oltre 400.000 sono rimasti bloccati a bordo, impossibilitati a lasciare la nave e tornare a casa dai loro cari.

Un’accoglienza calorosa verso i marittimi

Tante sono le iniziative, promosse in tutta Italia dall’Apostolato del Mare della Conferenza Episcopale Italiana. In particolare quest’anno è stata scelta la diocesi di Massa Marittima e Piombino per celebrare questa importante ricorrenza. Infatti domani mattina a Portoferraio nell’Isola d’Elba, nella concattedrale della Natività, si terrà la Santa Messa presieduta dal vescovo della diocesi, monsignor Carlo Ciattini con la presenza di don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio Nazionale dell’Apostolato del Mare della Conferenza Episcopale Italiana.

“Vogliamo ricordare e pregare per tutti coloro che custodiscono questo patrimonio del mare - ha sottolineato il vescovo Ciattini – Tanti di noi non conoscono la fragilità di queste bellezze della natura e tutti i problemi che nascono dall’inquinamento con cui i nostri mari vengono aggrediti. Ma questa giornata vuole essere anche un modo per sensibilizzare sulle tante problematiche che affrontano e quindi far nascere in tutti noi una speciale sensibilità verso questa meraviglia azzurra che abbraccia l’Italia, custodendone anche parte della sua storia”.

Ascolta l'intervista al vescovo Carlo Ciattini

Eccellenza tantissimi sono i marittimi che lavorano nel mare e che non si vedono, tanto da essere definiti “invisibili”, eppure anche tanti aspetti della nostra vita dipende dal loro lavoro nascosto e silenzioso…

Questa domenica nasce proprio con questo obiettivo: quello di portare a galla e far emergere i volti di quanti lavorano nel mare. Si tratta di una realtà fragile, lontana dai propri affetti e anche se c’è tra di loro una sorta di aiuto e accoglienza reciproca, ma non basta. Perché questo vivere al di fuori di ogni confine comporta quasi uno sparire. Infatti moltissime di queste persone vivono le loro paure e le loro angosce nella solitudine più grande, perché lontani dalla loro terra e dai loro affetti e sono lì per cercare un pezzo di pane per loro e per i loro cari, ma questa lontananza li isola. Questa giornata allora vuole far prendere coscienza di questo problema e sollecitare anche le istituzioni ad occuparsi maggiormente di queste persone.

Sulle navi spesso ci sono anche dei cappellani. Quanto diventa allora importante la loro presenza non solo per i marittimi ma anche per le loro famiglie lontane?

Come ci invita Papa Francesco, noi sacerdoti ma in realtà tutti noi cristiani dobbiamo essere aperti verso l’accoglienza e la prossimità ai fratelli in difficoltà. Credo che i cappellani sulle navi abbiano come prima chiamata da realizzare questo accogliere l’altro, con i suoi problemi e fargli sentire la vicinanza di una presenza fraterna ed amica, pronta ad ascoltare e custodire ciò che nell’altro è più fragile e deve essere consolato. Anche noi come diocesi cerchiamo di creare questa sensibilità all’accoglienza. Infatti coloro che sono sempre in viaggio hanno bisogno certamente di essere ben equipaggiati, ma hanno necessità anche di soste che li facciano sentire accolti e amati. Tra l’altro noi cerchiamo di sensibilizzare anche le scuole, preparando i ragazzi durante tutto l’anno a vivere questa domenica così speciale. Infatti abbiamo creato un concorso che ha coinvolto tutte le scuole dalle elementari fino alle medie superiori, intitolato: “Spiega le vele e prendi il largo”, dove gli studenti hanno realizzato storie, disegni o elaborati davvero molto interessanti, e a settembre ci sarà anche una piccola cerimonia di riconoscimento per i migliori lavori. Stiamo realizzando anche una pubblicazione di un volume dove raccontiamo il nostro mare, quello che circonda l’Elba e Piombino, questo proprio con l’obiettivo di rendere le persone sensibili e coscienti verso tutta la bellezza che li circonda e compassionevoli verso coloro che passano la loro vita in questo tesoro azzurro così incantevole ma a volte anche doloroso e fragile”.

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09 luglio 2022, 11:51