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Gli attacchi d'artiglieria in Myanmar Gli attacchi d'artiglieria in Myanmar

Myanmar, una suora racconta: “Villaggi bruciati e chiese colpite"

Nello Stato asiatico le violenze non si fermano “La situazione è peggiorata - afferma Regina Khuan Num Sang - può succedere che anche i ragazzi appena sospettati vengano arrestati". La giunta militare al potere ha annunciato ieri l'esecuzione di quattro persone, tra cui un ex membro del partito dell'ex leader civile Aung San Suu Kyi e un importante attivista pro-democrazia, sono le prime esecuzioni giudiziarie nel Paese dal 1990

Federico Piana- Città del Vaticano

Il racconto è drammatico, straziante: “Quasi ogni giorno vengo a conoscenza di villaggi dati alle fiamme, campi di rifugiati bombardati e ragazzi arrestati solo per essere sospettati: la situazione è davvero peggiorata”. Regina Khuan Num Sang, religiosa della Congregazione delle Suore della Riparazione, ha lasciato il Myanmar da poco più di un mese e in Italia ha portato con sé tutto l’orrore di un Paese scosso ancora da violenze e morti, dopo il colpo di Stato del 2021. 

Parrocchie distrutte

“Anche le parrocchie vengono distrutte e spesso i cristiani trovano rifugio nei campi profughi” dice la religiosa, la cui congregazione, presente nel Paese asiatico dal 1895, lavora in dieci diocesi soprattutto accudendo poveri e abbandonati. “In questa situazione di guerra – spiega – le mie consorelle si sono offerte come volontarie per aiutare e anche i nostri centri per esercizi spirituali sono diventati dei rifugi per i profughi”.

Ascolta l'Intervista a suor Regina Khuan Num Sang

Chiesa e diplomazia

In soccorso della popolazione è scesa in campo anche la Chiesa locale che, con ogni mezzo, cerca di sostenere gli sfollati con beni di prima necessità, accompagnameno spirituale e morale. “Il popolo e i cristiani – spiega Regina Khuan Num Sang – continuano ad avere speranza. I giovani che hanno dato la vita per la pace avevano chiesto alle persone che sono nei campi profughi di pregare affinché i leaders politici potessero cambiare il loro cuore”. La religiosa riferisce anche di una delegazione di parroci che di recente avrebbe “incontrato i vertici politici del Paese per chiedere un cessate il fuoco”, finora purtroppo senza riscontri.

Il terrore che non fa dormire

Nel marzo dello scorso anno, suor Regina Khuan Num Sang si trovava in una struttura della congregazione che ospitava molti rifugiati, tra cui donne incinta, bambini ed anziani. “Quando sentivamo i rumori delle bombe – ricorda- cercavamo un posto dove ripararci, solitamente nel sottoscala. Durante la notte era difficile perfino addormentarsi a causa dei colpi d’artiglieria. Il 6 giugno scorso la chiesa di Nostra Signora della Pace, adiacente al nostro convento, è stata colpita e gravemente danneggiata". Era la sesta volta che i soldati, nello spazio di poco tempo, attaccavano una struttura cattolica in quella stessa zona.

Riprendono le esecuzioni capitali

Intanto, oggi la giunta militare al potere ha annunciato che, per la prima volta dal 1990, verranno riprese le esecuzioni capitali. La pena di morte sarà eseguita su quattro condannati per terrorismo, tra i quali un membro del partito di Aung San Suu Kyi ed un attivista pro democrazia.

 

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04 giugno 2022, 12:26