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L'abbraccio tra due rifugiati dell'Ucraina L'abbraccio tra due rifugiati dell'Ucraina 

Ucraina, una "mano francescana" per le famiglie in fuga dalla guerra

Alla vigilia della conclusione della campagna solidale, appello del custode del Sacro Convento di Assisi a sostenere l’impegno dei quindici confratelli in prima linea al fianco del popolo martoriato: “Basta inviare un SMS o chiamare da rete fissa al numero 45515 per donare un piccolo contributo”

Eugenio Bonanata – Città del Vaticano

I quindici frati minori conventuali in Ucraina aiutano quotidianamente famiglie disperate in fuga dalla guerra. Si sono attivati immediatamente all’inizio del conflitto. E da allora, ogni giorno, hanno a che fare con centinaia di persone sole, tra le quali molti bambini, che cercano riparo dalle bombe e dalla violenza che continua a tormentare la nazione. “Abbiamo cinque comunità nel Paese che si dedicano soprattutto all’accoglienza temporanea delle persone di passaggio”, dice il Custode del Sacro Convento di Assisi, fra Marco Moroni, lanciando un appello ad aderire alla campagna di solidarietà “Una mano francescana per l’Ucraina”. 

Ascolta l'intervista a fra Marco Moroni

Un piccolo gesto

Basta un piccolo gesto: inviare un SMS o chiamare da rete fissa il numero 45515 per donare un contributo. Manca poco alla conclusione della campagna che termina domani, 30 aprile. “Nessuno verrà lasciato da solo”, affermano i frati di Assisi. Nel ringraziare tutti coloro che fino ad ora hanno generosamente garantito il proprio supporto, fra Marco invita a compiere un passo ulteriore approfittando delle ultime battute della raccolta. “Un modo concreto per dirci ‘Fratelli tutti’”, prosegue ricordando che anche dopo la fine della campagna sarà possibile versare un sostegno attraverso bonifico.

Testimonianza di vicinanza

Un messaggio indirizzato a tutte le persone di buona volontà, che vuole inoltre rilanciare l’importanza piccoli gesti quotidiani. “Possono sembrare una goccia nel mare, ma si trasformano un aiuto concreto che è capace di alimentare un fiume di solidarietà”. E l’Italia intera, assieme agli altri Paesi europei, sta dando prova di una grande sensibilità. Fra Marco pensa alle tante realtà che hanno aperto le proprie porte ai profughi, soprattutto donne con bambini. “C’è ancora tanto bisogno”, aggiunge guardando a ciò che continua a succedere in Ucraina. L’opera portata avanti dai confratelli nel paese – afferma – rappresenta “una testimonianza viva di amicizia e di vicinanza” che si basa sulla distribuzione di viveri e di sostegno per i bisogni più elementari. “Un’azione – conclude – che si svolge anche a grazie ai tanti aiuti che stanno arrivando dall’Italia”.

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29 aprile 2022, 16:00