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Dziwisz: in Polonia gli ucraini sono accolti come fratelli

Un Paese che ha mostrato un grande cuore di fronte alle storture della guerra. Lo sottolinea l’arcivescovo emerito di Cracovia, colpito dalla sofferenza di molti profughi

Luca Collodi – Cracovia

La Polonia ha aperto le sue porte alla disperazione degli ucraini che soffrono per le drammatiche conseguenze della guerra. Un Paese che ha mostrato generosità e sensibilità verso i propri fratelli. A sottolinearlo è il cardinale Stanisław Dziwisz, arcivescovo emerito di Cracovia. Incontrato nella città polacca, il porporato si sofferma sull’emergenza profughi per la quale le autorità hanno chiesto aiuto ai Paesi dell'Unione europea. “Un sostegno finanziario – ha fatto sapere la ministra polacca della Famiglia e delle Politiche sociali, Marlena Malag - essenziale la cooperazione basata sulla solidarietà di tutti gli Stati membri, non solo di quelli che sono in prima linea”.

Eminenza cosa fa la Polonia per i profughi ucraini?

Fa tanto soprattutto ha aperto la frontiera, in questo momento in Polonia si trovano quasi due milioni di profughi, che sono poveri e che qualche volta arrivano addirittura senza scarpe, arrivano senza niente. Vengono accolti in Polonia dalla gente che mostra un grande cuore e questo è commovente. Ci sono persone che offrono a questa gente le loro case e offrono tutto quello che hanno, si è creata una grande solidarietà, una fratellanza che non si aspettava, gli ucraini sono trattati come veri fratelli. Arrivano in condizioni precarie, serve aiutarli soprattutto perché sono persone provate, ci sono donne con i bambini, chi ha lasciato il marito e i fratelli nel Paese. E’ una grande sofferenza, c’è una grande miseria e ci sono anche tanti malati. La Polonia ha aperto tanti ospedali per accogliere quelli che hanno bisogno di cure, anche la Chiesa sta facendo tutto il possibile sul fronte dell’accoglienza per dare soprattutto un appoggio morale a chi soffre.

L’impegno delle suore polacche

Anche la Chiesa – come sottolinea il cardinale Dziwisz – sta facendo la sua parte. La Consulta delle Superiore Religiose Femminili fa sapere che nelle 924 case di religiose in Polonia e 98 in Ucraina, le suore forniscono aiuto spirituale, psicologico, medico e materiale. Un aiuto che diventa accoglienza, preparazione di pasti, supporto ai rifugiati, le suore si propongono anche come traduttori di lingua ucraina, e loro stesse organizzano lezioni per i bambini e le mamme giunte dal Paese in guerra.

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Le suore polacche accanto ai profughi
15 marzo 2022, 13:18