Cerca

La conferenza stampa della commissione indipendente d'indagine, incaricata dall'Arcidiocesi di Monaco, sul report sugli abusi La conferenza stampa della commissione indipendente d'indagine, incaricata dall'Arcidiocesi di Monaco, sul report sugli abusi 

Pubblicato il rapporto sugli abusi nella diocesi di Monaco: 497 vittime in 74 anni

L’indagine commissionata a uno studio legale riguarda i casi di abuso e come sono stati gestiti da parte dei vescovi, tra i quali anche Ratzinger. Bruni: “Attendiamo di conoscere i contenuti del documento. Dolore e rimorso per gli abusi, vicini alle vittime”. Gänswein: “Benedetto XVI manifesta la sua personale vicinanza e la sua preghiera per tutte le vittime, alcune delle quali ha incontrato in occasione dei suoi viaggi"

Salvatore Cernuzio - Città del Vaticano

Sono almeno 497 le persone che hanno subito abusi nell’arcidiocesi di Monaco-Frisinga, in un periodo di quasi 74 anni (dal 1945 al 2019). Per lo più si tratta di giovani vittime di sesso maschile, 247, mentre 182 sono di sesso femminile, il 60% dei quali in età compresa fra 8-14 anni. 235 invece gli autori degli abusi, fra cui 173 preti, nove diaconi, cinque referenti pastorali, 48 persone dell’ambito scolastico. Sono questi i dati del rapporto sugli abusi del clero nella Chiesa di Monaco, stilato dallo studio legale Westpfahl Spilker Wastl incaricato dalla stessa arcidiocesi nel febbraio 2020.

Conferenza stampa di due ore

Il rapporto è stato presentato questa mattina in una conferenza stampa di due ore nella “Haus der Deutschen Wirtschaft”, alla presenza dei rappresentanti della diocesi ma non del cardinale Reinhard Marx. Presenti anche i membri del consiglio delle vittime di abusi dell’arcidiocesi. Durante l’incontro è stata data lettura di alcuni stralci delle oltre mille pagine da parte dell’avvocato Martin Pusch, responsabile dello studio legale incaricato, e dall’avvocato Marion Westphal.

Oltre un anno di lavoro

In oltre un anno di lavoro, il report si è concentrato sulla gestione dei casi di abusi del passato, attraverso colloqui e interviste alle vittime e a coloro che occupavano e occupano ruoli di responsabilità. Delle 71 persone interpellate, 56 hanno risposto alla richiesta; le dichiarazioni sono state messe a confronto alla fine di agosto 2021. Gli esperti hanno individuato 67 chierici come autori di abusi "reali o sospetti" che meritavano una sanzione canonica. Secondo loro, inoltre, il numero di crimini non segnalati sarebbe “considerevolmente più alto”.

La gestione degli arcivescovi

In particolare nel rapporto viene passata in rassegna la gestione degli arcivescovi che si sono susseguiti alla guida di Monaco: Michael von Faulhaber, Joseph Wendel, Julius Doepfner, Joseph Ratzinger, Friedrich Wetter e Reinhard Marx. Del Papa emerito Benedetto XVI, arcivescovo di Monaco dal 1977 al 1982, viene esaminata anche la gestione negli anni come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. La commissione indipendente avrebbe individuato quattro casi avvenuti durante il ministero dell’allora cardinale Ratzinger, con i responsabili degli abusi rimasti ancora in carica. Gli estensori del rapporto ritengono che vi siano state delle responsabilità, mentre il Papa emerito – come loro stessi hanno riferito - ha risposto alle domande con una memoria difensiva di circa 82 pagine e ha dichiarato di non essere stato a conoscenza della situazione. Il caso più eclatante, riguardante un sacerdote della diocesi di Essen poi trasferito a Monaco, era già noto dal 2010.

La Chiesa di Monaco si pronuncerà il 27 gennaio

Al cardinale Marx, ha detto Pusch in conferenza, andrebbero attribuiti invece “errori” di comportamento relativamente a due casi di abusi nel 2008. Al suo predecessore, il cardinale Wetter, ventuno. Si è constatato un aumento significativo del numero di denunce a partire dal 2015. Dei contenuti del report i vertici dell’arcidiocesi di Monaco non erano a conoscenza fino alla sua pubblicazione, ad eccezione di alcune anticipazioni su organi di stampa tedeschi. La Chiesa di Monaco si esprimerà sul contenuto del report, “dopo un esame iniziale”, il prossimo giovedì 27 gennaio.

La dichiarazione di Matteo Bruni

Il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha detto ai giornalisti: “La Santa Sede ritiene di dover dare la giusta attenzione al documento, di cui al momento non conosce il contenuto. Nei prossimi giorni, a seguito della sua pubblicazione, ne prenderà visione e potrà opportunamente esaminarne i dettagli”. “Nel reiterare il senso di vergogna e il rimorso per gli abusi sui minori commessi da chierici – si legge nella nota vaticana - la Santa Sede assicura vicinanza a tutte le vittime e conferma la strada intrapresa per tutelare i più piccoli garantendo loro ambienti sicuri”.

Le parole di monsignor Georg Gänswein

Il segretario particolare del Papa emerito, monsignor Georg Gänswein, ha detto ai giornalisti: “Benedetto XVI fino ad oggi pomeriggio non ha conosciuto il rapporto dello Studio legale Westpfahl-Spilker-Wastl, che ha più di 1000 pagine. Nei prossimi giorni esaminerà con la necessaria attenzione il testo. Il Papa emerito, come ha già più volte ripetuto durante gli anni del suo pontificato, esprime il turbamento e la vergogna per gli abusi sui minori commessi dai chierici, e manifesta la sua personale vicinanza e la sua preghiera per tutte le vittime, alcune delle quali ha incontrato in occasione dei suoi viaggi apostolici”.

Le scuse del cardinale Marx alle vittime 

Da parte sua l’arcivescovo di Monaco, il cardinale Reinhard Marx, ha diffuso una dichiarazione in cui rivolge anzitutto un pensiero a coloro “che hanno sperimentato danni e sofferenze per mano di rappresentanti della Chiesa”. “Sono scioccato e mi vergogno”, dice il porporato che nel giugno 2021 aveva presentato al Papa le sue dimissioni proprio in relazione alla “catastrofe” degli abusi del clero avvenuti in Germania. Dimissioni poi respinte dal Papa. “Per me, gli incontri con le vittime di abusi sessuali hanno determinato una svolta. Hanno cambiato e continuano a cambiare la mia percezione della Chiesa”, afferma Marx e “a nome dell'Arcidiocesi” chiede scusa “per la sofferenza inflitta alle persone nello spazio della Chiesa negli ultimi decenni”.

Non è mancata, infine, la voce del cardinale Sean O'Malley, presidente della Pontificia Commissione per la Tutela dei minori, che, ribadendo l'impegno della Santa Sede "a studiare il rapporto indipendente che è stato commissionato dall'arcidiocesi di Monaco", ha detto: "L'impegno della Chiesa per la trasparenza e la responsabilità sono fondamentali per la sua promessa a tutte le persone, in particolare a quelle che hanno subito abusi".

Ultimo aggiornamento ore 17.35 del 20 gennaio 2022

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

20 gennaio 2022, 13:30