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La Bolla di Papa Celestino V La Bolla di Papa Celestino V 

Perdonanza 2021. L'Aquila centro di giustizia e misericordia per la pace nel mondo

Nel capoluogo abruzzese dal 23 al 30 agosto si prepara la 727° edizione della Perdonanza celestiniana che richiama il messaggio di pace e fratellanza di Papa Celestino V lanciato con la Bolla del 1294. In città si rinnova ogni anno il rito dell'apertura della Porta Santa. Con noi il cardinale Petrocchi che invita Papa Francesco a L' Aquila e sottolinea come il perdono sia grazia per l'uomo

Luca Collodi - Città del Vaticano

"Ho invitato Papa Francesco, per la Perdonanza del 2022". Lo ha detto ieri il cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo de L'Aquila, nella conferenza stampa di presentazione del messaggio spirituale e del programma religioso della Perdonanza celestiniana che si terrà nel capoluogo abruzzese dal 23 agosto. "La nostra città, ha sottolineato l'arcivescovo Petrocchi alla Radio Vaticana, deve diventare una scuola, un centro di irradiazione di un messaggio di pace che raggiunga tutti e che muova il cuore dell'uomo. Un messaggio di perdono e quindi di pace che risuoni in tutto il mondo". La giornata centrale della Perdonanza 2021 sarà il pomeriggio del 28 agosto con l'apertura della Porta Santa della Basilica di Collemaggio. 

L'invito a Papa Francesco

Mi sono fatto portavoce - aggiunge -  di un'esigenza dell'intera comunità ecclesiale e sociale aquilana. Sono certo che il Papa porta questo nostro desiderio nel suo cuore benevolo e paterno. Speriamo che le circostanze consentano di realizzare questo sogno. 

Il messaggio della Perdonanza 2021

La Perdonanza celestiniana mi appare sempre più  - prosegue il porporato - come un evento profetico acceso nella storia dallo Spirito Santo. Il perdono è lo strumento che il Signore ci offre, che ci mette in piedi per la verità davanti a Dio, davanti agli altri. Il perdono è fondamentale per la comunità, perché se nel rapporto tra le persone il perdono non agisce come fattore che neutralizza le spine della contrapposizione,  si determinano fratture. Ma c'è una dimensione che ritengo molto importante e che tutti i Papi degli ultimi decenni hanno fortemente sottolineato, e cioè che il perdono è fondamentale come strategia per costruire la pace nel mondo. Quindi nei popoli e tra i popoli, come diceva Giovanni Paolo II, perché non c'è giustizia senza perdono così come non c'è perdono senza giustizia. E poi Papa Francesco  - aggiunge il cardinale - ha fortemente evidenziato come la Misericordia di Dio rinnovi il mondo e come l'amore che scaturisce dal Vangelo sia forza di purificazione delle coscienze.

Ascolta l'intervista al cardinale Petrocchi

Il genio di Celestino V

Mi sembra che la Perdonanza presenti inoltre - sottolinea ancora il cardinale Petrocchi - un’espressione magnifica del genio pastorale di Celestino. Un'invenzione che scaturisce dalla Sapienza della Carità che suscita nella storia un movimento di rinnovamento evangelico che consente alle persone, alla comunità, ai popoli di ritrovare se stessi e di diventare costruttori di una pace fondata sulla collaborazione per un futuro animato dalla speranza. Insomma, un tempo sempre più abitato da Dio e, per questo, degno dell'uomo,

La Perdonanza primo Giubileo della storia

L’Aquila vive la Perdonanza come un onore ricevuto ma anche come una responsabilità da portare. Si tratta di un patrimonio di talenti evangelici - spiega il cardinale -  che bisogna saper moltiplicare. Bisogna poi tenere presente che il primo Giubileo indetto da Bonifacio VIII è del 1300, mentre la Perdonanza è datata 1294. A me sembra evidente questa condizione di figliolanza, diciamo così, rispetto alla Perdonanza. Non credo che si possa spiegare il Giubileo nella storia della Chiesa senza fissare gli occhi di fronte alle pagine della Perdonanza e della lezione che essa contiene e trasmette.

Il post terremoto e la ricostruzione delle chiese

Sulla base di promesse che sono state fatte, ma anche di annunci pubblicati, - chiarisce il porporato -  c’è la concreta speranza che il prossimo anno possa portare l'inaugurazione del cantiere per la ricostruzione del Duomo. Una speranza che credo fondata perché basata su elementi oggettivi. La ricostruzione delle chiese della diocesi de l'Aquila sta invece procedendo in modo più lento rispetto alla ricostruzione delle abitazioni civili. Ciò è dovuto anche al fatto che non sempre le leggi emanate ci sono rivelate adeguate. Ecco alcune volte si osservano labirinti normativi che non hanno aiutato la ripresa. Il rischio è che si moltiplichino i tempi i costi, ma anche i danni. L'attesa, quindi - cocnlude - è che siano emanate leggi attente alle situazioni che accompagnino la strada della ripresa nel rispetto delle regole ma anche con determinazione perché si possa vedere accelerata questa fase e che porti in tempi brevi a risultati soddisfacenti.

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14 agosto 2021, 13:46