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 Nave Ospedale "Papa Francisco" e "João Paulo II" a Faro per la cura dei pazienti con covid e senza ossigeno nel Pará in Brasile Nave Ospedale "Papa Francisco" e "João Paulo II" a Faro per la cura dei pazienti con covid e senza ossigeno nel Pará in Brasile

Brasile, preoccupazione per le risorse destinate ai malati covid

Il timore è espresso dalla Commissione di bioetica della Conferenza episcopale brasiliana (Cnbb) in relazione alla distribuzione delle cure nel Paese. Grave la situazione in Amazzonia dove le strutture sanitarie sono più carenti

Isabella Piro - Città del Vaticano

Nel corso di una riunione tenutasi lunedì 1.mo febbraio, il presidente della Commissione di bioetica della Conferenza episcopale brasiliana (Cnbb), monsignor Ricardo Hoeper, ha messo in luce le difficoltà che molti ospedali nazionali stanno vivendo, a causa della carenza di posti-letto nelle Unità di terapia intensiva e della mancanza di beni essenziali come l’ossigeno per i pazienti-covid.

La situazione in Amazzonia

Con 9,4 milioni di casi totali e 229mila decessi, infatti, il Brasile è uno dei Paesi maggiormente colpito dalla pandemia di coronavirus. Drammatica, inparticolare, la situazione in Amazzonia dove le strutture sanitarie sono più carenti e l’ossigeno è sostanzialmente assente ovunque. Un dramma che ha fatto lanciare un’accorata richiesta di aiuto al vescovo di Manaus, Monsignor Leonardo Ulrich Steiner, ed ha fatto levare la preghiera di Papa Francesco all’Udienza generale del 20 gennaio scorso.

Le attività integrate

Ma non è solo l’emergenza sanitaria a destare la preoccupazione dei vescovi brasiliani: la Commissione di bioetica, infatti, ha rivolto la sua attenzione anche all’attualità internazionale, soffermandosi sulla recente approvazione dell’eutanasia in Portogallo. “Bisogna riflettere – ha spiegato Monsignor Hoeper – su quali ripercussioni questa vicenda può avere sul nostro Paese e su quanto possa essere dannoso per la difesa della vita dal concepimento alla sua morte naturale”. Guardando ai programmi futuri, la Commissione episcopale si è inoltre posta l’obiettivo di implementare sempre più il proprio operato con la Pastorale della Famiglia, in modo da avviare “attività integrate”.

L'obiettivo

La finalità, infatti, ha sottolineato ancora il presule, è quello di “ampliare la partecipazione di diversi gruppi di lavoro che operano nell’ambito della difesa della vita, come scienziati, giuristi e medici cattolici”. Ciò consentirebbe “l’avvio di Osservatori regionali di bioetica, strutturati in collaborazione con le Università cattoliche di tutto il Paese”, così da condividere risultati e risolvere dubbi e perplessità in materia.

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06 febbraio 2021, 08:00