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Tavolini di un bar a Torino Tavolini di un bar a Torino 

Nasce nella diocesi di Torino un progetto a sostegno delle piccole imprese

Presentato a Torino un progetto pensato dall'arcidiocesi in collaborazione con Intesa San Paolo per aiutare le piccole imprese in crisi a causa della pandemia. Offrirà crediti agevolati e supporto a quegli imprenditori che rischiano la chiusura. Il lavoro, ha affermato monsignor Nosiglia, arcivescovo del capoluogo piemontese, è la prima emergenza sociale. e qui la sua mancanza è drammatica

Tiziana Campisi - Città del Vaticano

L’arcidiocesi di Torino e Intesa Sanpaolo hanno avviato un’iniziativa congiunta per sostenere le microimprese e i lavoratori autonomi particolarmente colpiti dalla pandemia e dall’incertezza economica. L’obiettivo, si legge in un comunicato dell’arcidiocesi, è offrire un servizio di accompagnamento al credito per permettere una riprogrammazione del lavoro. L’iniziativa è stata presentata ieri in live streaming dall’arcivescovo, monsignor Cesare Nosiglia, da Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo, Tom Dealessandri, presidente della Fondazione Don Mario Operti, e Teresio Testa, direttore regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo. Il progetto è coordinato dalla Fondazione don Mario Operti Onlus, “braccio operativo” dell’Ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro.

Un territorio in forte crisi

I territori coinvolti coincidono con il perimetro dell’arcidiocesi di Torino: 137 comuni della città metropolitana, 15 in provincia di Cuneo e 6 in provincia di Asti. L’impatto dell’emergenza sanitaria, in Piemonte, secondo i dati dell’Ires, ha fatto registrare, nel dicembre scorso, oltre 33mila aziende e circa 100mila lavoratori in cassa integrazione in deroga, con una spesa stimata di circa 182 milioni di euro. Nel solo periodo gennaio-novembre 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019, sono state registrate 174mila assunzioni in meno, mentre è aumentato il numero delle famiglie beneficiarie di misure pubbliche a sostegno del reddito. Il Reddito di emergenza è stato richiesto da 15,1 famiglie piemontesi ogni mille.

Vicinanza ai piccoli imprenditori che fanno fatica

Monsignor Nosiglia ha osservato che “il lavoro è la prima emergenza sociale”. “Era un nodo critico già prima dello scoppio violento della pandemia - ha detto -, oggi lo è diventato drammaticamente. E senza le imprese non può esistere lavoro. Per tali ragioni - ha aggiunto - abbiamo ritenuto opportuno costruire un’iniziativa specifica a sostegno del credito delle microimprese che, come sappiamo, rappresentano la principale filiera produttiva del nostro Paese e del territorio torinese”. Per il presule si tratta un gesto concreto, “complementare alle tante iniziative pubbliche e private”, per mostrare vicinanza “a quei tanti piccoli imprenditori che quotidianamente devono lottare per mantenere viva la propria realtà produttiva”. All’iniziativa hanno aderito tutte le Associazioni di categoria delle piccole imprese e Compagnia di San Paolo.

Finanziamento e supporto professionale

Punto di forza dell’iniziativa è la tutela congiunta fornita dai soggetti promotori ai richiedenti, che potranno contare su un supporto professionale per la valutazione dei progetti e su un sostegno morale per guardare al futuro con maggiore fiducia. I finanziamenti concessi, rimborsabili in massimo 6 anni, beneficiano di un tasso dello 0,4% grazie alla garanzia prestata dalla Fondazione Operti, moltiplicata da Intesa Sanpaolo. “Siamo grati a monsignor Nosiglia per aver contribuito con forza e determinazione a tenere alto il livello di attenzione rispetto alla situazione di emergenza e orgogliosi di poter dare subito il via ad un’iniziativa congiunta molto concreta” ha affermato il presidente dell'istituto bancario Gian Maria Gros-Pietro.

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09 febbraio 2021, 08:15