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Roma. Per i senzatetto si aprono le porte di San Calisto

Messa a disposizione per l’ospitalità notturna dei senza fissa dimora, l'antica chiesa venne costruita - secondo la tradizione - nel luogo in cui abitualmente si ritirava a pregare papa Calisto I. A curare l’accoglienza è la Comunità di Sant’Egidio

Tiziana Campisi - Città del Vaticano

L'iniziativa è curata dalla Comunità di Sant’Egidio che ormai da cinque anni, all’inizio della stagione fredda, non dimentica gli ultimi. “Chi non ha casa deve essere ancora di più protetto e accolto in una città, come Roma, dove ancora troppe persone non hanno un tetto per passare la notte", si legge in un comunicato della Comunità.

La collaborazione con il San Giovanni-Addolarata

Per questo, osservando i criteri del distanziamento imposto dalle misure anti-Covid, e con tamponi preventivi grazie ad un accordo tra Sant’Egidio e l’ospedale San Giovanni-Addolorata, è stato nuovamente possibile aggiungere questo spazio notturno alle strutture già offerte dalla Comunità”. L’iniziativa giunge alla vigilia del #Natalepertutti lanciato da Sant’Egidio per non dimenticare gli ultimi nel cuore della pandemia.

Le origini della chiesa

La chiesa di San Calisto, antico luogo di culto, è stata edificata intorno al pozzo dove, nel 222, fu martirizzato Papa Calisto I. È una rettoria proprietà della Santa Sede, connessa alla parrocchia di Santa Maria in Trastevere e affidata alla Comunità di Sant’Egidio. L’attuale edificio è del XVII secolo.

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22 dicembre 2020, 12:16