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Cei: un Natale di speranza all'insegna della sicurezza

Celebrare le festività natalizie nel rispetto delle norme di sicurezza stabilite per prevenire il contagio da coronavirus. Questo in sintesi quanto comunica la Conferenza Episcopale Italiana nel documento finale della sessione straordinaria Consiglio Episcopale Permanente del 1 dicembre. Sguardo particolare alle celebrazioni delle Messe di Natale e del giorno dell'Immacolata

 Giancarlo La Vella e Gabriella Ceraso - Città del Vaticano

I lavori del Consiglio permanente dei vescovi italiani si sono aperti con il saluto e il grazie per l'affetto ricevuto del presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, collegato in videoconferenza dal Policlinico Gemelli, dove è ricoverato per la convalescenza da Covid, e si sono articolati su tre parole chiave: speranza, gratuità e ascolto. Lo sfondo è quello della pandemia, le indicazioni più attese quelle sul prossimo Natale e sulle misure da prendere in linea con le indicazioni del governo.

Speranza, gratuità e ascolto

La situazione italiana - osservano i vescovi -  è ancora in una fase delicata che richiede "l’urgenza di un ascolto aperto e competente, capace di farsi carico del disagio, dello scoraggiamento e delle nuove povertà". Dunque "avere occhi per vedere i bisogni che ci circondano e un cuore generoso per condividere ciò che abbiamo, mettendo in atto quella cum-passione che è comprensione profonda del vissuto altrui e nasce dall’ascolto autentico, "senza prescindere però dalla ricerca del silenzio interiore". In questo tempo di Avvento – è l’invito dei vescovi – "facciamoci grembo, accogliamo Dio in noi. Lo faremo se riusciremo ad attivare un welfare dal basso, con azioni e iniziative volte a lenire la sofferenza degli ultimi".

Ma ancor prima dell'ascolto, i presuli parlano di speranza e di gratuità. La speranza è quella che non delude, quella della fede che deve sorreggerci in tempi dolorosi e difficili, non "ottimismo ingenuo" - spiegano - ma certezza che la nostra fragilità "è stata visitata nell’Incarnazione del Figlio di Dio, così chiaro proprio nell’Avvento e nel Natale. "Il tempo attuale" - proseguono i vescovi -  esige inoltre gesti inediti di gratuità". È la carità - scrivono -  che suscita i “santi della porta accanto”, di cui parla il Papa. La carità, "è la più grande delle energie rinnovabili, pulite, a partecipazione popolare e gratuita, con una capacità di diffusione illimitata, una trasmissione intergenerazionale potenzialmente inesauribile e una forza che scaturisce dall’unione tra credenti e non credenti". Dunque a ciascuno spetta l'impegno di alimentarla con l'esempio e con la preghiera "senza cadere nella tentazione di ritenere sufficiente una sommaria 'manutenzione spirituale' delle nostre vite, avulsa dalla realtà dell’altro, perché è nell’incontro che Dio ci parla. Solo così sarà possibile aiutare le comunità a considerare la pandemia non come una disgrazia, ma come un tempo di conversione integrale".

Chiesa dunque "al servizio" per un rilancio del Paese, per una ripresa "di una società di volti. La rinascita, che tutti auspichiamo e a cui tutti – Pastori, istituzioni politiche, economisti, associazioni laicali – dobbiamo contribuire, non può essere solo economica e sociale, ma anzitutto spirituale e morale".

Le celebrazioni natalizie

Capitolo fondamentale per il confronto tra i vescovi è quello delle prossime celebrazioni natalizie. La pandemia in corso ci impone necessariamente di vivere un Natale diverso, ma senza rinunciare ai tradizionali riti con i quali si accoglie la nascita del Signore. Le liturgie e gli incontri particolari – si legge nel documento della Cei – devono essere soggetti ad una cura particolare e alla prudenza. L’esigenza della sicurezza impone, dunque, ai parroci di orientare per il Natale i fedeli ad una presenza ben distribuita tra Messa vespertina nella Vigilia, nella notte, dell’aurora e del giorno. In particolare per la celebrazione della Notte sarà necessario prevedere un orario compatibile con il cosiddetto “coprifuoco”. Particolari misure verranno adottate anche per la Solennità dell’Immacolata, l’8 dicembre prossimo. TV2000 e InBlu Radio, le emittenti della Cei, alle ore 21.00 trasmetteranno la preghiera del Santo Rosario in diretta da una Chiesa di Roma. Come avvenuto durante il precedente lockdown, i vescovi italiani esortano a vivere insieme questa preghiera comunitaria con intensa partecipazione in preparazione al Santo Natale

Infine il comunicato dei vescovi fa riferimento alla terza edizione del Messale Romano introdotta col nuovo anno Liturgico in molte regioni, domenica scorsa. Fra le novità, c'è la formulazione del Padre Nostro. Anche se non sono state ancora approntate nuove edizioni dei libri liturgici o corrette quelle pubblicate, "per una esigenza di piena comunione e di omogeneità nella recita del Padre Nostro, i Vescovi hanno auspicato che si utilizzi comunemente e subito la nuova versione della preghiera.

 

 

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02 dicembre 2020, 12:50