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San Paolo della Croce l'eremita che fondò i Passionisti San Paolo della Croce l'eremita che fondò i Passionisti 

Al via uno speciale Giubileo per il terzo centenario di fondazione dei Passionisti

L’Anno Giubilare sarà inaugurato il 22 novembre nella Basilica romana dei Santi Giovanni e Paolo, in cui si terrà il rito di apertura della Porta Santa, seguito dalla Messa presieduta dal cardinale Parolin

Isabella Piro- Città del Vaticano

"Rinnovare la nostra missione: gratitudine, profezia e speranza": su questo tema, la Congregazione della Passione di Gesù Cristo, meglio nota come Passionisti, si prepara a vivere uno speciale Giubileo per il terzo centenario di fondazione. Le celebrazioni avranno inizio il prossimo 22 novembre: in quella stessa data, nel 1720, San Paolo della Croce, al secolo Paolo Danei, stese le regole della Congregazione. L’Anno Giubilare sarà inaugurato alle ore 10.30 nella Basilica romana dei Santi Giovanni e Paolo, in cui si terrà il rito di apertura della Porta Santa, seguito dalla Santa Messa presieduta dal Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin. La cerimonia sarà trasmessa in streaming sulla pagina Facebook e il canale YouTube dei Passionisti. “Il Giubileo – spiega la Congregazione – sarà una grande opportunità per approfondire il nostro impegno a mantenere viva la memoria della Passione di Gesù come la più grande espressione dell’amore di Dio per tutti i popoli e per tutto il Creato”. Lo speciale Anno si concluderà il primo gennaio 2022, in ricordo della data in cui Paolo Danei concluse il suo ritiro spirituale di 40 giorni per “raccogliere compagni con cui condividere ed annunciare al mondo l’amore del Crocifisso”. A causa della pandemia da Covid-19, al momento il programma giubilare non prevede grandi eventi.

I Passionisti nel mondo

Oggi, i Passionisti sono presenti in 63 Paesi dei cinque continenti. Il Giubileo che si preparano a festeggiare, affermano, “non è la celebrazione della nostra grandezza o dei nostri successi, quanto piuttosto la celebrazione della benedizione di Dio concessa nell’arco di questi tre secoli e della fedeltà di innumerevoli Passionisti i quali, nonostante le loro debolezze e fragilità umane, con l’offerta della loro vita e con la loro missione, hanno mantenuta viva la memoria della Passione di Gesù, quale atto generoso e concreto dell’amore di Dio”. L’evento, quindi, punterà a “trovare modi nuovi e attuali di promuovere tale memoria e a rinnovare la nostra missione di proclamare il Vangelo della Passione”. Quanto alle tre parole scelte per il motto giubilare, i Passionisti spiegano: “La gratitudine è per il Dio di amore e compassione che ci ha benedetti; la profezia è il leggere i segni dei tempi e trovare nuovi modi di evangelizzare, attraverso ‘le lenti’ della passione di Cristo; la speranza è il discernimento dei progetti di Dio e delle Sue promesse di un futuro colmo di significato”. “Che la passione di Gesù – conclude la Congregazione – sia sempre nei nostri cuori”.

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18 novembre 2020, 13:45